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Lombardia e Gap, Astro: “Distanziometro, validità non più scontata”

17 settembre 2014 - 14:42

“Alla fine il dubbio si è insinuato anche laddove la ‘slot lecita’ è considerata solo un oggetto da prendere ‘a martellate’. Il presidente della Commissione Commercio della Regione Lombardia Angelo Ciocca, infatti (il ‘martellatore pubblico delle slot’ tanto per capirci), ha reso noto che gli effetti della segregazione degli apparecchi ‘legali’ sul fronte della prevenzione al Gap. meritano una indagine”.

Scritto da Redazione
Lombardia e Gap, Astro: “Distanziometro, validità non più scontata”

Lo sottolinea in una nota l’avvocato Michele Franzoso, del Centro Studi Astro: “Pur essendone ‘personalmente convinto’, il presidente vuole convocare in audizione chi si occupa di ‘assistere e curare’ i giocatori patologici per appurare se la “segregazione dei soli congegni legali” è misura idonea a scongiurare il Gap. Ciò che evidentemente ha insinuato il dubbio è l’effetto che il Distanziometro ha generato laddove applicato da più tempo rispetto alla Lombardia, ovvero illegalità, aumento delle patologie, tracolli economici su esercizi – tabaccherie – imprese. I toni restano ‘combattenti’ contro il gioco (lecito), ma oramai non è più occultabile al pubblico dibattito e alla opinione dei cittadini (che hanno gli occhi per vedere cosa succede negli esercizi in cui le slot legali non possono più essere ospitate), il dato incontrovertibile sul reale effetto del distanziometro. Chi vuole il gioco lo cerca, e se trova quello non lecito vi si avvicina senza remore, azzerando concettualmente ogni possibile inclinazione socio-sanitaria del distanziometro. Da qui l’idea di reperire una ‘asseverazione esterna’ circa l’utilità di uno strumento che utile in sé non può proprio essere, perché applicabile alla sola versione ‘legale’ del gioco che, per volume di affari complessivo del 2013, è già stato sorpassato dalla raccolta illegale di giochi e scommesse (23 miliardi di cui 1,5 dal solo gioco online illegale, laddove anche i minori riescono ad accedere, incrementando così quella quota di insidiosità del fenomeno che la relazione annuale del 2014 al Parlamento sulle tossicodipendenze ha ben evidenziato)”.

 

 

IL GIOCO PROBLEMATICO - A ciò si aggiunge che proprio “il ‘picco massimo’ di giocatori problematici in Lombardia è stato raggiunto nel primo anno di vigenza del distanziometro (2013); ciò testimonia il fatto che la lotta ad un solo ‘segmento’ del gioco lecito non ha per nulla mutato il connubio che lega l’insorgenza del Gap alla pregressa presenza ad altre forme di dipendenza da sostanza oppure di altre patologie, non potendo così incidere sull’estensione epidemiologica della ludopatia. L’inesistenza ‘conclamata’ di rilevazioni epidemiologiche accreditate, poi, ha vanificato ogni sforzo di pubblicizzare il Gap. come fenomeno di allarme meritevole di strumenti mortificanti la già sofferente economia locale di migliaia di pubblici esercizi e tabaccherie. La parola passa quindi alle ‘Associazioni’ che si occupano di recupero dei giocatori problematici, il cui parere dovrà supportare (con tutte le evidenti strumentalizzazioni del caso) una decisione politica che oramai richiede un conforto ‘tanto tecnico’ quanto ‘non scientifico’, come lo sono oggi tutte le ‘opinioni’ sulle cause di insorgenza del Gap.

Una domanda la avanza anche Astro al presidente della Commissione Commercio della regione Lombardia: se il Dpa. della Presidenza del Consiglio afferma l’inesistenza di entità accreditate a rivelare la realtà epidemiologica del Gap. (ovvero come nasce, come si sviluppa, come si previene), che rilevanza ‘politica’ potrà mai assumere l’audizione strumentalmente indetta? Di risposte non ne riceveremo (altrimenti anche Confindustria sarebbe stata convocata), e la portata demagogica dell’iniziativa assumerà così contorni incontestabili”.

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