skin

Incentivi anti-slot sul tavolo della Commissione UE: due denunce invocano aiuti di stato e limiti a imprese

27 ottobre 2014 - 08:32

Bruxelles – Dopo le denunce pervenute dall’Italia in Commissione Europea contro le diverse leggi regionali adottate nel nostro paese per limitare la diffusione del gioco pubblico (che interessavano, tra le altre, quelle di Trentino, Liguria, Piemonte, Lombardia e Lazio), negli ultimi giorni due nuovi fascicoli sono giunti a Bruxelles. A finire sotto osservazione, ancora una volta, sono le leggi emanate dagli enti locali, ma rispetto a un tema specifico come quello degli incentivi e sgravi fiscali promessi agli esercenti che intenderanno provvedere alla rimozione degli apparecchi da gioco dai loro locali.

Scritto da Alessio Crisantemi
Incentivi anti-slot sul tavolo della Commissione UE: due denunce invocano aiuti di stato e limiti a imprese

Una prima denuncia – secondo quanto apprende GiocoNews.it - è arrivata nei giorni scorsi presso il dipartimento “Aiuti di Stato e Concorrenza” della Commissione, al quale viene chiesto di analizzare le specifiche norme emanate da alcuni enti locali che promettono soldi pubblici per eliminare le slot, chiedendo, appunto, se tali previsioni normative potrebbero essere considerate degli aiuti di stato. Oltre a mettere in evidenza come le stesse regole, incentivando la sparizione del gioco di Stato, porterebbero a un possibile danno erariale. Con il rischio ulteriore, peraltro, che un esercente possa incassare tali incentivi togliendo una slot legale, ma andandola a sostituire con altri terminali di gioco illegali, come la forte diffusione dei totem negli ultimi mesi dovrebbe insegnare.


IL TEMA DELLA LIBERTA’ DI IMPRESA - Nell’altro faldone recapitato a Bruxelles e recepito dal dipartimento “Impresa e industria” della Commissione (DG Enterprise and Industry - Free movement of products), viene chiesto se le stesse norme che puntano alla sparizione degli apparecchi da gioco costituiscano una limitazione alla libertà di impresa sul territorio e, quindi, una concreta limitazione alla libera circolazione dei servizi all’interno dell’Unione. Tema assai caro alla Commissione Europea.

POSSIBILI SVILUPPI - Al momento le due denunce sono state recepite dai rispettivi dipartimenti che hanno dunque avviato l’iter procedurale che prevede l’esame preliminare della documentazione e la valutazione formale, per poi decidere la strada da percorrere. Le denunce potrebbero quindi essere direttamente archiviate, qualora ritenute non rilevanti, oppure proseguire l’iter fino a sfociare addirittura in procedure di infrazione, come avvenuto, per esempio, nel caso delle regole di omologazione degli apparecchi da intrattenimento di qualche anno fa.

Articoli correlati