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Passamonti (Sgi): "Costi sociali del gioco del ministro Lorenzin basati su calcoli non realistici"

26 novembre 2014 - 17:20

“Spiace davvero che il Ministro Lorenzin, che apprezziamo per la sua preparazione e attenzione, abbia fatto riferimento a dati a dir poco discutibili per presentare le sue valutazioni sul settore del Gioco”. Lo dichiara il presidente di Sistema Gioco Italia, Massimo Passamonti, commentando le parole del ministro alla Salute pronunciate durante la trasmissione Ballarò.

Scritto da Redazione
Passamonti (Sgi): "Costi sociali del gioco del ministro Lorenzin basati su calcoli non realistici"

 

 

"Fare propria una stima che ipotizza l’incredibile cifra di 6 miliardi di euro come costo sociale per il gioco vuol dire dare dignità istituzionale ad un numero che poteva tutt'al più essere considerato una provocazione o un esercizio di stile. L’Università di Neuchâtel ha infatti condotto uno studio sui costi sociali del gioco in Svizzera offrendo una propria visione ma ricordando che altre stime sono di oltre venti volte inferiori. E la stima svizzera dei costi sociali è basata per il 98,7% sulla quantificazione di costi indiretti derivanti da minori prestazioni lavorative e al peggioramento della qualità della vita: la quasi totalità del costo è quindi attribuita, nella stima svizzera, ad una correlazione tra giocatori patologici e minore prestazione lavorativa, ma non vi è la dimostrazione di quale sia la causa e quale è l’effetto. Senza contare che nel calcolare il dato italiano sono stati usati tasso di occupazione e salario medio svizzeri. Solo queste 'piccole' dimenticanze valgono alcuni miliardi di euro nella stima. Il tema del gioco d’azzardo patologico è serio e come tale va trattato – prosegue Passamonti - come operatori siamo i primi a voler contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, avendo tutto l’interesse verso un gioco trasparente e lontano dall’illegalità. Siamo contenti della decisione di istituire l’Osservatorio e siamo stati da subito favorevoli allo spostamento delle competenze dal Ministero dell’Economia a quello della Salute, così come condividiamo pienamente che venga avviata a breve una ricerca epidemiologica sui giocatori problematici a cura dell'Istituto Superiore di Sanità. E' però sbagliato dimenticarsi che la stragrande maggioranza dei giocatori ha con il gioco un rapporto positivo, di svago ed intrattenimento e non possono essere criminalizzati nel loro complesso, ma vanno invece individuate precise soluzioni a tutela delle fasce più deboli e dei minori”.

 

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