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Mazzucato (Acmi): 'Largo al Made in Italy del gioco, ma il futuro sia per tutti'

17 aprile 2015 - 08:08

“Il momento è altamente complesso e se è vero, come ha detto il sottosegretario Baretta e come noi stessi siamo convinti, che nella Delega c'è un'opportunità per i produttori italiani, quello che vogliamo è che l'opportunità ci sia per tutti gli operatori della filiera, altrimenti è come se non ci fosse per nessuno”. Sono queste le prime parole di Roberto Mazzucato subito dopo aver ricevuto l'incarico di presidente dell'Acmi, l'associazione nazionale dei costruttori di apparecchi da intrattenimento. Nell'intervista rilasciata a GiocoNews.it, il nuovo leader dei produttori parla degli obiettivi e delle sfide racchiuse nel suo mandato.

Scritto da Alessio Crisantemi
Mazzucato (Acmi): 'Largo al Made in Italy del gioco, ma il futuro sia per tutti'

 

 

“Siamo convinti che la sfida attuale e il lavoro che  dobbiamo svolgere in questi mesi sono rivolti alla costruzione di un nuovo settore e di un nuovo futuro per il comparto, ma che risulti alla portata di tutti, cioè di tutte quelle imprese che scelgono di rimanere sul mercato adeguandosi ai nuovi criteri che verranno dettati dalla Legge Delega. La nostra linea, pertanto, è e rimane quella di portare avanti – e con orgoglio – il Made in Italy anche nel gioco pubblico, lieti di sentir dire parole simili dagli esponenti di governo: ma questo 'Made in Italy' deve essere espressione di tutta l'industria del gioco e non solo della produzione”.

CONCERTAZIONE CON GESTORI E FILIERA - La politica del nuovo presidente Acmi è dunque orientata all'unione o, comunque, della concertazione. Con uno sguardo rivolto ai gestori, “senza i quali non avrebbe senso pensare neppure a un domani per i produttori”, e garantendo massimo impegno e continuità. “Quello che intendo fare fin da oggi è esercitare il mio mandato con il massimo impegno e nel miglior modo possibile, per ripagare la fiducia che mi è stata data dai miei colleghi in associazione, ai quali voglio rivolgere un sentito ringraziamento per la fiducia espressa nei miei confronti che mi ripaga del lavoro svolto in questi anni come vice presidente e mi spinge a fare ancora meglio nel mio nuovo ruolo. Quanto agli obiettivi, la linea sarà la stessa intrapresa da Acmi in questi anni, che ci vede impegnati su vari tavoli e su più fronti: in particolare, all'interno della Federazione Sistema Gioco Italia dove stiamo facendo un grande lavoro per provare a immaginare il futuro”.
Ma quali sono le priorità dell'associazione in questa 'costruzione del futuro'? “L'obiettivo primario – come detto – è senza dubbio quello di arrivare a una situazione di stabilità per il settore in modo da rendere davvero sostenibile l'attività delle imprese del gioco. Per arrivare a questo però serve prima fissare un micro obiettivo di breve termine, che è quello di garantire alle imprese un domani, ancora prima di pensare al futuro, pensando soprattutto a quelle di gestione. E' quindi evidente che la priorità del momento, per tutti, è quella di risolvere la criticità portata dalla Legge di Stabilità e arrivare a una tassazione sostenibile su cui impostare il nuovo mercato”.

NUOVO RUOLO PER I PRODUTTORI - Ma guardando i produttori le sfide sono soltanto iniziate e il nuovo leader parla di una rivoluzione più ampia rispetto al solo prodotto: “Sono convinto che il produttore di giochi d'ora in avanti dovrà essere in grado di guardare e gestire tutti i processi legati alla produzione degli apparecchi e non più soltanto la mera creazione della macchina: in questo l'impianto normativo attuale è carente e su questo fronte dovremo impegnarci seriamente. Penso soprattutto all'assistenza nella manutenzione di apparecchi, alla possibilità di aggiornare i software di gioco e a tutte le altre attività che oggi non possiamo gestire o non del tutto. Su questo fronte serve una evoluzione della normativa che dovrà consentire agli operatori di essere e rimanere al passo dei tempi con i propri prodotti”.
Tra gli obiettivi dell'associazione c'è anche quello nei confronti del mercato dell'amusement: “Oltre al settore del comma 6a che rappresenta senza dubbio quello centrale nella nostra attività, vogliamo impegnarci anche sul fronte del puro intrattenimento che rappresenta la base del nostro settore e l'origine del nostro mercato. Anche qui l'associazione ha già avviato un lavoro avendo diverse competenze specifiche sulla materia e da parte mia ci sarà senz'altro l'impegno nel portare avanti questo percorso”.

 

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