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Ostracismo bancario verso i gestori slot: Antitrust apre istruttoria

07 luglio 2015 - 09:01

L'Antitrust apre un'istruttoria sul comportamento di alcune banche nei confronti dei gestori delle slot machine. L'Autorità intende acquisire informazioni in merito a eventuali anomalie registrate nella disponibilità degli istituti bancari a offrire servizi di credito e finanziamento agli operatori di gioco, si legge in una nota inviata all'associazione As.tro che aveva segnalato la questione.

Scritto da Redazione
Ostracismo bancario verso i gestori slot: Antitrust apre istruttoria

L'Autorità chiede di acquisire entro venti giorni informazioni "in merito agli istituti bancari o di credito che risultano non erogare finanziamenti o concedere credito nei confronti di operatori del settore del gioco, fornendone la ragione sociale; le motivazioni addotte da detti istituti per giustificare tale comportamento; gli operatori che non hanno potuto accedere ai servizi di credito e di finanziamento, fornendo ragione sociale degli stessi, nonchè documentazione puntuale relativa alle richieste presentate e ai dinieghi ricevuti, comprensiva di eventuale carteggio intercorso".

 

LA POSIZIONE DI AS.TRO - “L'orientamento degli istituti di credito operanti in Italia è, sul gioco lecito, noto a tutti gli operatori. Tutti i gestori di apparecchi leciti, infatti, hanno avuto una esperienza diretta o indiretta circa l'impatto che l'oggetto della loro attività ha suscitato nei rapporti bancari e assicurativi. 

Disdetta dei contratti di conto corrente, e in alcuni casi addirittura blocco preventivo (in attesa del perfezionamento del recesso volontario da parte degli istituti), per non parlare del rifiuto di rinnovo di fideiussioni scadute, o di mantenimento di  polizze in corso”. Lo sottolinea l’associazione As.tro la quale aggiunge: “Sicuramente le non facili condizioni economiche, in cui alcune aziende del settore versano, possono aver mutato la valutazione di rischio del comparto, ma As.Tro è convinta, invece, che abbiano ragione gli  impiegati bancari che in modo zelante hanno fatto capire a tanti gestori che la Banca non vuole il gioco lecito: troppo lavoro sulle procedure anti-riciclaggio, troppe grane in sede di marketing, agevole strumentalizzazione esterna della 'sbandierata' etica dell'istituto, e soprattutto diversificazione del rischio (i grandi Istituti già finanziano i concessionari di gioco, meglio lasciar perdere i gestori di apparecchi che lavorano su mandato del concessionario). Le modalità a dir poco alteranti l'equilibrio di un settore sino ad ora adottate, quindi, sono adesso al vaglio dell'Autorità preposta, con una formale istanza di apertura di istruttoria ed invito ad esibire evidenze documentali rivolta ad As.Tro. Si rinnova l'invito a tutti i gestori a rappresentare per iscritto la loro esperienza sull'argomento, raccogliendo, ove possibile, documenti e informazioni di dettaglio. L'indagine non restituirà - subito - la dignità del gestore calpestata da chi ha equiparato il gioco lecito al traffico di armi e droga, ma almeno potrà avviare un percorso di "revisione" dell'attuale clima di "demonizzazione" in cui l'operatore è costretto a lavorare”, conclude. 

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