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Verona (As.tro): 'Al via progetto per il monitoraggio di 8mila Comuni'

30 luglio 2015 - 15:07

Partendo dal presupposto che un operatore del gioco di Stato non può più pensare di operare in un territorio senza occuparsi di come le locali amministrazioni vedono e interpretano l’attività degli apparecchi (e magari le criticità che in qualche caso effettivamente producono), mi sono reso disponibile a coordinamento delle questioni territoriali tramite l’individuazione di gestori operanti in tutti gli 8000 Comuni italiani. A parlare è Lorenzo Verona, del Consiglio di presidenza As.Tro, che lancia l'ultima iniziativa dell'associazione in materia di riordino dei giochi e contrasto al Gap.

Scritto da Redazione GiocoNews
Verona (As.tro): 'Al via progetto per il monitoraggio di 8mila Comuni'

 

"La pesante eredità che ci ha lasciato lo slittamento della delega fiscale è la mancata cementificazione giuridica della riserva statale in materia di gioco lecito, e di conseguenza la mancata introduzione di quella disciplina unica sul territorio italiano deputata a superare i particolarismi locali. I temi non risolti, tuttavia, restano, e se l’Associazione è ancora impegnata per trovare una soluzione alle problematiche strutturali della legge di stabilità, dell’introduzione dell’Awp da remoto, e in generale dell’introduzione di un sistema di riconoscimento dell’operatore di gioco lecito come impresa del “Paese” (che in quanto tale non meriti l’ostracismo bancario e assicurativo, e la negazione di dignità del proprio lavoro)", ricorda Verona.

 

I TERRITORI NON ASPETTANO - "In Lombardia, Veneto, Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Piemonte, oltre alle realtà già deteriorate della Liguria e dell’Alto Agide, fioccano ordinanze sindacali e modifiche ai regolamenti comunali.
Monitorare 'centralisticamente' 8000 comuni italiani, e acquisire preventivamente e tempestivamente tutte le notizie necessarie all’interno degli ordini del giorno dei consigli, delle giunte, delle commissioni, e degli Uffici tecnici preposti alla lavorazione delle ordinanze sindacali è una impresa impossibile. Ciò ha fatto sì che, sino ad ora, l’Associazione sia stata posta nella non facile condizione di approcciare gli Enti Locali solo dopo aver ricevuto una segnalazione di una delibera già discussa, o di un provvedimento già adottato. Da qui nasce l’iniziativa del progetto 'Territorio', secondo uno schema molto duttile che ho ritenuto di proporre all’Associazione e che entusiasticamente è stato dalla medesima approvato. Tutta la mia struttura è stata messa a disposizione dell’associazione per il progetto, il quale partirà immediatamente tramite una missiva che rivolgerò a tutti i Colleghi e l’immediata messa a disposizione del mio indirizzo mail (commerciale@vne.it) per censire i colleghi che siano disponibili al 'monitoraggio' delle municipalità in cui lavorano (dibattiti, proposte di regolamenti o ordinanze, mozioni, ordini del giorno, ma anche semplici prese di posizione di politici locali nella stampa).Raccolta la segnalazione, sarà poi mia cura trasmetterla allo staff dell’Associazione che potrà gestire le tempistiche e le modalità di intervento e di confronto.", si legge ancora nella nota di Verona.

 

L'ULTIMA CHANCE - "Il fine unico dell’iniziativa è quello di mettere l’associazione nelle condizioni di poter fare ciò che ogni operatore sogna che possa fare, ovvero intervenire nei comuni dove si potrebbe (e non dove già si è verificata) una criticità politica per via di una ordinanza o di un nuovo regolamento. Questa è l’ultima chance che ritengo sia spendibile dall’operatore, in un momento in cui la mancata attuazione della delega fiscale ci ha lasciati in balia di uno sfratto comunale che in ogni momento potrebbe colpire chiunque di noi, al pari di ciò che è successo in città come Milano, ma anche in Comuni da poche migliaia di abitanti. L’associazione può fare qualcosa solo se allertata e documentata per tempo, e solo l’operatore può mettere l’associazione nelle condizioni di intervenire tempestivamente. In caso contrario, all’indifferenza di oggi, seguirà un inevitabile danno, domani".

 

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