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Iaccarino (Adm): 'Meno 10 percento di esercizi con apparecchi in Italia'

24 novembre 2015 - 11:35

Il direttore dell’Ufficio Governo, Accertamento e Riscossione dei Monopoli, Armando Iaccarino, fa il punto sulla diffusione e la tutela del gioco legale

Scritto da Ac
Iaccarino (Adm): 'Meno 10 percento di esercizi con apparecchi in Italia'

 


Milano - "La raccolta nel 2015 si attesterà sempre attorno agli 85 miliardi, con gli apparecchi da intrattenimento che la fanno da padrone con Awp e Vlt, poi ci sono le lotterie istantanee e quindi gli altri giochi. La raccolta in Lombardia nel 2015 sarà di circa 10 miliardi con la spesa effettiva che di circa il 25/25 per cento di questi valore". Il direttore dell’Ufficio Governo, Accertamento e Riscossione dei Monopoli presenta i dati sulla diffusione del gioco legale nel corso del workshop itinerante ‘In nome della legalità 2.0’, al Centro Congressi Stelline di Milano.

 

VLT E AWP IN DIMINUZIONE - "Per quanto riguarda gli apparecchi, a livello nazionale a fine 2014 avevamo 101.900 esercizi e oggi sono 90.604 esercizi per un meno 10 percento rispetto all'anno precedente. Le sale Vlt a ottobre 2015 in maniera analoga sono diminuite nel giro di un anno. In Lombardia, a fine 2014, c'erano 16519 esercizi con Awp con 57mila circa apparecchi e le sale Vlt erano 1046 per circa 10mila terminali di gioco. A ottobre 2015 si registra una riduzione con 14741 e le sale Vlt sono oggi 942. Analoga la riduzione nella sola provincia di Milano. Interessante vedere come la raccolta, al contrario, non sia diminuita. Anche se ad oggi abbiamo dati definitivi solo sui primi dieci mesi e possiamo fare soltanto proiezioni da qui a fine anno, la raccolta degli apparecchi da intrattenimento è stata già di 8 miliardi e 560 milioni di euro nei primi dieci mesi nel 2015. Cifra che è perfettamente in linea con l'anno precedente", prosegue Iaccarino.

I CONTROLLI - I dati parlano di 27.428 esercizi controllati da Adm nel 2014, a cui si aggiungono altri 7mila controllati da Siae e altri dalle forze dell'ordine in maniera congiunta, per un risultato di circa 44mila esercizi controllati in totale. Una cifra pari a circa il 44 percento del numero totale dei locali. Una media incredibilmente alta rispetto a qualunque altro settore. Quest'anno sono già 27532 gli esercizi controllati a fine ottobre, altri 10mila circa da Siae e altri 5mila sono stati controllati in un'operazione congiunta sui Ctd.
 
NON RIDURRE GIOCO LEGALE - “Bisogna uscire finalmente dai luoghi comuni. Il territorio è presidiato, e attraverso il lavoro congiunto con le altre forze deputate al controllo, copriamo ogni anno il 44% degli esercizi pubblici che offrono gioco legale e il 60% degli apparecchi collegati alla rete Sogei. Questo consente di evidenziare anomalie, di dare indicazioni sulle aree di intervento e soprattutto di monitorare l’attività di gioco”, sottolinea ancora Armando Iaccarino. “Interventi che determinino la riduzione dell’area del gioco legale possono mettere a rischio obiettivi importanti, come la tutela del giocatore, la tutela dei minori e soprattutto il contrasto alla criminalità organizzata. L’efficacia delle misure di intervento adottate per il raggiungimento di dati obiettivi, ai quali va necessariamente aggiunto il contrasto alle specifiche forme di dipendenza, non può prescindere dalla conoscenza dei fenomeni sottostanti al settore del gioco e dalla condivisione delle informazioni e delle metodologie di intervento da parte di tutti gli attori istituzionali chiamati a presidiare la materia”.
 
IL GIOCO MINORILE - "Su 44mila locali controllati sono emersi solo 104 casi di gioco minorile", evidenzia Iaccarino. "Per questo dico che bisogna parlare del gioco con competenza e serietà e soprattutto comprendendo quello di cui si parla.
 
IL MODELLO ITALIANO FUNZIONA - "In Italia abbiamo un modello per la gestione dei giochi pubblici che è giovane, perché adottato solo nel Duemila, ma è ben definito ed è addirittura un riferimento per gli altri paesi d'Europa. Essendo giovane è un modello in crescita continua e in evoluzione ma è in grado di dare certezze. Anche se il problema di immagine e di comunicazione che affligge il settore spesso non mostra questo scenario, ma possiamo e dobbiamo dire che questo modello funziona", prosegue il direttore dell'Ufficio Accertamento Adm. "Il nostro modello, che è basato sull'affidamento in concessione, ha circoscritto il mercato del gioco all'interno di un perimetro di legalità. Questo ha consentito di ottenere un risultato straordinario dal punto di vista del controllo e del presidio del territorio. Intanto perché permette di fornire in qualunque momento una mappatura completa della distribuzione del gioco sul territorio e degli attori che vi operano, permettendo un censimento dei soggetti imprenditoriali che operano nel comparto. Non solo. Ogni tipo di gioco è soggetto a regole tecniche che devono essere necessariamente rispettate e tutti i giochi vengono sottoposti a processi di verifica di conformità. Se oggi parliamo di infiltrazioni criminali e di dipendenza, è anche perché siamo riusciti a creare strumenti che hanno permesso di far emergere fenomeni che prima c'erano già ma semplicemente non erano stimabili e valutabili, mentre oggi abbiamo strumenti concreti di valutazione".
 
 

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