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Tar Campania: 'Parentela con boss basta a motivare diniego licenza Tulps'

16 maggio 2016 - 14:31

Per il Tar Campania se titolare di una sala giochi è parente di un boss della Camorra non ha diritto a rilascio licenza ex art.88 Tulps.

Scritto da Fm
Tar Campania: 'Parentela con boss basta a motivare diniego licenza Tulps'

 


I rapporti di parentela fra il titolare di una sala giochi e l'esponente di un clan camorristico possono essere sufficienti a negare il rilascio di licenza ex art.88 Tulps per l'esercizio di tale attività. A ribadire il principio, in una sentenza, è il Tar Campania.

A nulla sono valse le rimostranze del ricorrente, secondo il quale le motivazioni addotte dalla Questura di Napoli per il diniego sarebbero state troppo 'stringate'. Secondo la difesa, inoltre, il titolare della sala non sarebbe stato sottoposto a sentenza di condanna, ma soprattutto sarebbe esente da qualsiasi pregiudizio penale che possa far dubitare della sua pericolosità sociale. "Sarebbero state poste a fondamento del provvedimento di rigetto solo delle generiche informazioni rese dalla Questura senza però sostenere in fatto l’effettiva pericolosità collegata al rilascio della licenza", si legge nel ricorso.

Per i giudici amministrativi "sulla base della descritta posizione familiare del ricorrente e del complessivo contesto del suo operato, appare immune da vizi di congruità e proporzionalità e tale da supportare adeguatamente sotto il profilo motivazionale il contestato diniego. Il segreto delle indagini è il suo tratto peculiare, perché permette di rendere pubblico solo quello che non sia funzionale alla prosecuzione delle stesse e alla formulazione dei capi di imputazione. A detta della Questura, le indagini sarebbero in una fase in cui è necessario prestare la maggiore cautela, senza lasciare alcuna fonte. L’unica informazione che si può render pubblica sarebbe quella dei rapporti di parentela che legano il ricorrente a soggetti di uno dei maggior clan camorristici".
 

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