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Un gioco buono anche per il territorio, As.Tro in Comune a Torino

15 settembre 2016 - 13:48

Oggi 15 settembre l'associazione As.Tro presenta al Comune di Torino il suo progetto 'Un gioco buono anche per il territorio'.

Scritto da Redazione
Un gioco buono anche per il territorio, As.Tro in Comune a Torino

In Piemonte 71 Comuni hanno già adottato limitazioni orarie al funzionamento delle slot; si tratta di 62 ordinanze sindacali e 9 regolamenti, emanati a seguito di quanto previsto dall’art. 6 della Legge Regionale n. 9, del 2 maggio 2016.
Il Comune di Torino, prima di adottare la propria iniziativa, peraltro annunciata da tempo, ha deciso di incontrare le categorie, nell’ambito di una audizione che As.Tro auspica possa essere “almeno” di confronto e non solo di recepimento di un provvedimento già perfezionato.
Il consigliere, Lorenzo Verona, responsabile del progetto associativo “Un Gioco buono anche per il Territorio”, presenterà, come già annunciato, oggi 15 settembre la proposta che oramai caratterizza l’opzione che da tempo caratterizza l’azione di As.Tro sui territori.

In luogo di “piangere o minacciare licenziamenti”, come si legge in una nota, As.tro espone alle Amministrazioni una possibile alternativa o una possibile modifica all’ordinanza oraria restrittiva, provvedimento che non vanta (nelle decine di Comuni in cui è già stato adottato) alcun effetto benefico di natura sociale o sanitaria, ma al più gravi effetti collaterali, quali l’aumento delle offerte illegali di gioco e l’aumento dell’accanimento al gioco nelle ore consentite.
Il fine del progetto è quello di rappresentare la necessità di dotare le città di un gioco che – a prescindere dalle ore in cui viene esercitato – sia sempre legale, sicuro, condotto in sinergia con le sensibilità e le necessità delle cittadinanze, monitorate dal Comune stesso, e soprattutto proposto in locali dove i commercianti abbiano adottato un percorso formativo di “responsabilità” e “professionalità” sottoposto a supervisione comunale.
I gestori As.Tro propongono, quindi, un patto per il territorio, investendo per fornire alle città punti vendita ri-qualificati, in cui il gioco sia proposto diversamente, in condizioni di “collaborazione” con gli organismi comunali, e non in conflitto con essi.
Per essi si chiederà attenzione e sensibilità istituzionale, ma soprattutto dignità, in quanto luoghi candidati a proporre sempre il gioco legale nel rispetto del territorio, e non a discapito del territorio, benché ad ore alterne o limitate.

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