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Pucci (As.tro): 'Gioco, tutelare lavoro e investimenti'

24 maggio 2017 - 16:11

Massimiliano Pucci, presidente Astro, traccia le linee di intervento dell’associazione su Preu, Awp remote e riduzione degli apparecchi.

Scritto da Redazione
Pucci (As.tro): 'Gioco, tutelare lavoro e investimenti'


"L’Awp ha già portato a compimento la sua traversata nel deserto, si è già purificata, ed ora tocca ad altri segmenti: riduzione del 30 percneto di parco macchine, riduzione dei punti vendita, aumento del Preu ad oltre il 60 percento del cassetto, e a breve una Awp munita di tutor e dispositivo per il controllo dell’età, rappresentano un deserto che, una volta attraversato, non si può accompagnare a null’altro di più. Ora sulle Awp bisogna dire basta, perché non è di esse che si può continuare a incentrare il profilo del problema da risolvere”.

Lo sottolinea Massimiliano Pucci, presidente Astro, nel suo intervento al Consiglio direttivo dell’associazione tenutosi a Bologna oggi, 24 maggio.

"La traversata non l’ha fatta solo l’Awp, ma l’hanno fatta anche il gestori As.Tro. In primo luogo non si tratta di 'cooperative di raccolta', ovvero di organismi di mero lavoro per conto terzi.
L’operatore As.Tro non fa 'il servizio pulizia e raccolta' nelle Awp, bensì: interviene sin dalla “progettazione e genesi” della stessa Awp, fornendo le specifiche di mercato, nell’allestimento del punto di gioco, sfruttando l’anzianità di conoscenza del territorio e delle relative istituzioni locali, nel finanziamento del circuito acquistando i beni strumentali e collaborando al generale impianto finanziario delle garanzie; presidia la legalità del gioco sul territorio, attualizza la cultura del gioco responsabile, garantisce che il residuo di gioco si trasformi in incasso di Preu, mantiene e ottimizza la sua marginalità di esercizio con un proprio know how aziendale (gestionale, finanziario, e di settore) che diventa valore aggiunto determinante, in presenza di un certo dimensionamento (di struttura e organizzazione).
E’ quindi arrivata l’ora di cambiare l’angolo di osservazione per mutare l’oggetto osservato", ricorda Pucci.


LE CRITICHE AL RIORDINO - Nel suo intervento Pucci non poteva non commentare la proposta del Governo sul riordino dei giochi in discussione alla Conferenza unificata del 25 maggio. "La proposta si infrange sistematicamente sugli scogli delle contraddizioni che la caratterizzano, ma soprattutto non supera il dilemma di come poter chiamare 'riforma del gioco' un progetto di riduzione di solo un prodotto (l’Awp) che costituisce circa il 26 percento, dico il 26, del 'monte di raccolta'. Alla domanda spontanea, 'e sull’altro 74 che si fa ?' si sommano pertanto le tante forzature che emergono nel merito della proposta.
Come si fa – infatti – a sostenere che: si dimezzano i punti gioco, si dimezza la “fonte” della ludopatia, si dimezza l’impatto territoriale delle offerte di gioco pubblico, se a fronte dei 40mila bar che si vuole interdire alle (sole) Awp: si lascia libero il numero delle sale dedicate che si possono ancora aprire, in aggiunta alle già aperte, si eleva di 10.000, rispetto agli attuali, il numero dei centri scommesse in grado di ospitare anche sale dedicate, si lascia inalterata la espansione delle reti distributive di lotterie ed estrazioni, sia cartacee che virtuali, si lascia inalterata la pubblicità (al netto
dei proclami), si tollerano i grattini da 20 euro a tagliando con milioni di euro in palio, distribuiti assieme alle figurine dei pokemon; si tolgono 140.000 Awp a moneta metallica da un euro, ma si spiana la strada a quelle Vlt che si 'vorrebbe' mettere in sicurezza abilitandole 'solamente' alla banconota da 100 euro,
Si fa finta di non sapere che in migliaia di punti, magari già 'de-slotizzati' dallerestrizioni locali, già si mettono le sedie per i pensionati ipnotizzati dalle estrazioni virtuali e istantanee con cadenza ogni 5 minuti.
Quanto al 'prodotto Vlt' si impone una precisazione. I gestori As.Tro annoverano l’asset delle sale dedicate, ed è quindi doveroso trattare il fenomeno come una realtà economica già insediata, importante e tutelabile. Quel 'gracchiare scomposto' che vorrebbe As.Tro succube delle Vlt e dei concessionari è pertanto miope, o, peggio, impreparato alla gestione di una logica di sistema (che presuppone la tutela del circuiti e non il rispettivo spezzettamento).
Ciò non toglie che il prodotto Vlt sia un fenomeno che allarmi, proprio, ed in primis, chi le ha insediate sul territorio. Se perfino il Governo ha pensato di intervenire (benché solo con misure estetiche) sulle potenzialità operative di un terminale troppo aggressivo, collocato in ambienti troppo aggressivi (nei confronti dei territori, dei cittadini, dei giocatori), figuriamoci se As.Tro si astiene dall’evidenziare l’improcrastinabilità di provvedimenti di 'concreta messa in sicurezza' delle Vlt e delle rispettive sale.
Tuttavia lo fa da 'rappresentanza confindustriale' e quindi tramite proposte di sensibile innovazione tecnica-operativa dei congegni, di radicale rivisitazione del 'modello' di sale (sia in termini di posizionamento che di allestimento, financo alle regole per l’interna conduzione), di sostanziale 'moratoria' di ogni ulteriore ampliamento quantitativo.
Questo è equilibrio, questo è un approccio industriale, questa è tutela del lavoro e degli investimenti".
 

REALIZZARE IL "PROGETTO AS.TRO" - Sicuramente, prosegue il presidente dell'associazione, il progetto 'operatore As.Tro' non è compiuto, ma le strade per
agevolarlo sono chiare e perseguibili: varo del contratto nazionale collettivo di lavoro per gli addetti di settore; ciò è fondamentale per creare sia il contenitore sindacale più appropriato per le nostre maestranze, sia per attivare le prerogative, sino ad ore rese inaccessibili, che si abbinano alle strutture sindacali.
Il connubio Astro/ punto di gioco: il gestore è legato da uno speciale rapporto con 'l’esercizio' e non più pensabile non strutturare una sinergia industriale strategica con i punti vendita, ma anche una collaborazione con le rappresentanze dei pubblici esercizi. Qualificare il punto vendita è l’inizio di un corso nuovo che segnerà un solco con passato, e che dovrà far dimenticare l’icona televisiva del 'barista che dismette le slot per non vedere i suoi clienti rovinati'. Qualificare il punto vendita significa introdurvi standard di sicurezza, professionalità gestionale e distributiva del prodotto gioco e  preparazione anche normativa del personale. Questo è un fenomeno virtuoso, ben diverso dalla “truffa delle etichette” proposta da chi usa la 'qualificazione' come strumento per inondare di nuovi mini-casinò le nostre città".
 
LE SFIDE DEL FUTURO - Pucci poi elenca i punti critici su cui sono necessari interventi urgenti. Innanzitutto il Preu: "Il 19 percento ci manda a casa. Gli emendamenti vanno monitorati, e ne va controllata sia la discussione interna alla Commissione, sia le prese di posizione governative sul relativo merito".
Parlando di riduzione degli apparecchi, poi sottolinea che "ridurre significa togliere; se si toglie a tutti in modo equo e paritario, allora non è mortificante, ma se i criteri che saranno selezionati per attuarla penalizzeranno il gestore oltre a quanto già sarà costretto a fare (buttare una macchina comprata nel 2016 per il cambio pay out), allora bisognerà essere pronti alle giuste contro-mosse".
Per quanto riguarda le Awp remote "non è la tecnologia sulla sicurezza a preoccuparci, né quella sui sistemi 'tutor' per salvaguardare gli utenti e frenarli per qualche istante quanto iniziano a perdere troppo. Ciò che deve spaventare e deve farci tenere alta la guardia è la strumentalizzazione della tecnologia per il bieco fine di espellere il gestore della filiera. Con quale autorizzazione nascerà, con quale costo del titolo e con quali regole distributive e manutentive: sono questi i profili che spostano 'il mazziere', ovvero possono rendere la filiera più corta, oppure tenerla così com’è.
Queste sono le sfide che ci attendono, e che ci impongono di pensare ad As.Tro come ad una realtà che si deve evolvere non meno sensibilmente delle strategie e delle dinamiche economiche che si propone di rappresentare", conclude Pucci.
 
 

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