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De Carlo (Quaeris): 'Legge Gap Bolzano, 75% degli altoatesini la boccia'

19 aprile 2018 - 10:56

Giorgio De Carlo, direttore dell'Istituto Quaeris, snocciola i dati sul gradimento dei cittadini rispetto alla legge di Bolzano sul Gap. 

Scritto da Redazione
De Carlo (Quaeris): 'Legge Gap Bolzano, 75% degli altoatesini la boccia'

 

Bolzano - “Rilevo che c’è condivisione tra l’opinione dei relatori e quella dei cittadini altoatesini”.

Lo evidenzia Giorgio De Carlo, direttore dell'Istituto Quaeris, studio di ricerca sociale specializzato nel settore del marketing research e dei sondaggi d'opinione, al convegno “Liberi di scegliere, basta proibizionismo – Sì al gioco lecito, no all’illegalità” organizzato dall’Istituto Friedman in collaborazione con la Federazione Italiana Tabaccai e il Sindacato Totoricevitori Sportivi a Bolzano, oggi, 19 aprile.

“Oltre il 75 percento degli altoatesini boccia le politiche dell’amministrazione provinciale sul gioco. L’opinione pubblica é chiaramente contro il proibizionismo, il 90 percento non vuole i divieti, ma prevenzione, lotta contro illegalità e tutela dei minori. Quasi il 50 percento degli altoatesini non conosce nemmeno un giocatore patologico. Il gioco online cresce e preoccupa. Anche qui ennesima bocciatura del proibizionismo", afferma ancora De Carlo, presentando i dati di un'analisi demoscopica sul gioco nella provincia di Bolzano. 
 
 
I RISULTATI DELL'ANALISI DEMOSCOPICA - Dalle risposte di un campione di 504 soggetti maggiorenni che risiedono nel territorio altoatesino emerge che la maggioranza (88,4 percento) vorrebbe un maggior impegno delle istituzioni nel contrasto al gioco patologico, per una maggior informazione, prevenzione e cura (52,7 percento), maggior tutela dei minori (18,7 percento) e maggior controllo del gioco online 15,3 (percento). Se di fatto venisse vietato il gioco sul territorio, secondo gli intervistati i giocatori giocherebbero online (57,1 percento) oppure cercherebbero alternative illegali (34,1 percento).
Nella percezione della maggioranza del campione preso in esame (75,5 percento) negli ultimi 3 anni i giocatori patologici in provincia di Bolzano sono aumentati, mentre per il 52,9 percento c'è il rischio che in Alto Adige il gioco illegale sostituisca quello legale. 
 
 
Andrea Maria Villotti, direttore dell'Istituto Milton Friedman aggiunge: “Per cessare il proibizionismo negli Usa ci sono voluti cinque presidenti, spero che a Bolzano non ne servano cinque considerando che l’amico Durnwalder é stato in carica 25 anni. Siamo a disposizione per cambiare la legge”. 
 
 
Il convegno ha visto anche l'intervento di Cesare Guerreschi, presidente del Siipac - Società italiana di intervento sulle patologie compulsive: “Il gioco viene prima della cultura, risale a 6.000 anni fa. Il proibizionismo come in Alto Adige non serve a niente, anzi è solo un danno. Così aumenta il gioco illegale, in Italia ci sono circa 5.000 punti vendita di gioco illegale. La formazione e la prevenzione soprattutto nelle scuole è la cosa più importante".
 
 
Per Luigi Nevola, presidente dall'associazione La Sentinella: “Siamo in guerra! In guerra per difendere verità e legalità. Questa è la provincia più proibizionista d’italia, questa legge da da mangiare ai nuovi Al Capone. I tabaccai e le sale sono sentinelle della legalità sul territorio.
Dal 2013 il mercato criminoso ha introdotto in 110 bar di Bolzano i totem che hanno sostituito il gioco lecito grazie alla legge proibizionista della provincia.
Siamo di fronte a mondi che hanno obiettivi comuni, cercando il più possibile di confrontarsi su un tema delicato come la corruzione nello sport. Il tema dell'illegalità e la lotta ad essa deve valere in tutti i campi della vita, in primis nello sport. Soprattutto se parliamo di ambiti sostenuti da soldi pubblici. Vietiamo il lagrain perché ci sono gli alcolisti? Dobbiamo fare formazione e prevenzione, combattere l’illegalità a tutti i costi. Non combattere chi già difende la legalità”.
 
 
 
 
Per Cesare Guerreschi, presidente del Siipac : “Il gioco viene prima della cultura, risale a 6.000 anni fa. Il proibizionismo come in Alto Adige non serve a 
 
niente, anzi è solo un danno. Così aumenta il gioco illegale, in Italia ci sono circa 5.000 punti vendita di gioco illegale. La formazione e la prevenzione 
 
sopratutto nelle scuole è la cosa più importante.” 
 
 
 
 
 
Per Luigi Nevola, presidente dall'associazione La Sentinella: “Siamo in guerra! In guerra per difendere verità e legalità. Questa è la provincia più 
 
proibizionista d’italia, questa legge da da mangiare ai nuovi Al Capone. I tabaccai e le sale sono sentinelle della legalità sul territorio.
Dal 2013 il mercato criminoso ha introdotto in 110 bar di Bolzano i totem che hanno sostituito il gioco lecito grazie alla legge proibizionista della 
 
provincia. 
Siamo di fronte a mondi che hanno obiettivi comuni, cercando il più possibile di confrontarsi su un tema delicato come la corruzione nello sport. Il tema 
 
dell'illegalità e la lotta ad essa deve valere in tutti i campi della vita, in primis nello sport. Soprattutto se parliamo di ambiti sostenuti da soldi 
 
pubblici. Vietiamo il lagrain perché ci sono gli alcolisti? Dobbiamo fare formazione e prevenzione, combattere l’illegalità a tutti i costi. Non combattere chi già difende la legalità”.
 
 

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