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Caso Bplus: verso la gara per assegnazione diritti Vlt residui, non si applica il 'rating' dei concessionari

20 febbraio 2013 - 09:48

Cosa succede ora, con il mancato rinnovo della concessione a Bplus? E' la domanda che l'intero settore si sta ponendo ormai da giorni, dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha confermato la legittimità dell'azione dei Monopoli di Stato nell'escludere dalla gara per il rinnovo la società legata a Francesco Corallo. La risposta a tale interrogativo, com'è evidente, non è affatto semplice: soprattutto per via delle molteplici situazioni e interessi in gioco e per via anche dei due segmenti di attività, ovvero, quello delle Awp, da un lato, e quello delle videolottery dall'altro (senza contare, poi, che la perdita di requisiti richiesti a un concessionario dovrebbero portare anche alla decadenza delle altre concessioni in capo a Bplus, come quella delle scommesse o del bingo). Bplus: "In attesa della legge per rimanere concessionari senza interruzioni"

Scritto da Alessio Crisantemi


I SEI MESI DI TRANSITO - Per il momento, la prima decisione presa dai Monopoli di Stato, è quella di concedere sei mesi di tempo alla società per adeguarsi alla transizione che la porterà con tutta probabilità all'uscita di scena dal mercato, rifacendosi alla previsione normativa contenuta nella precedente convenzione di concessione secondo la quale spetta ad Aams stabilire il periodo di tempo di transizioni in seguito alla perdita della concessione da parte di uno dei soggetti interessati (periodo che, al contrario, con la nuova convenzione è stato fissato esplicitamente in un lasso di sei mesi). Ma tale periodo transitorio, è evidente, servirà dall'altra parte anche agli stessi Monopoli di Stato per valutare le condizione e capire come agire, attuando delle soluzioni che possano garantire una certa 'tenuta' dal punto di vista normativo e giuridico. L'intenzione dei Monopoli, a quanto pare, sarebbe quella di chiedere un parere consultivo al Consiglio di Stato su come agire, proprio durante questi sei mesi di transizione, al fine di individuare la migliore strategia possibile, tenendo conto dei risvolti di natura economica ma anche di carattere sociale legati a questa vicenda (visto che, con la cessazione dell'attività di un concessionario, si avrebbe anche la perdita di vari posti di lavoro). Intanto, però, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli emetterà un provvedimento di decadenza della concessione che si rende necessario per dare seguito al procedimento di revoca che era stato avviato tempo fa dai Monopoli e che andrà pertanto a rafforzare quella decadenza pressoché automatica che si avrebbe con la firma delle nuove concessioni.


NON VALE IL 'RATING' DEI CONCESSIONARI - Ma se all'interno di Piazza Mastai la materia è oggetto di studio più che approfondito durante queste (e le prossime) ora, quello che pare assodato è il fatto che, i sei mesi di transizione, dovranno essere considerati come un periodo di 'extra-concessione' e non di un prolungamento della precedente. Ciò significa che, di fatto, non potranno considerarsi i principi previsti dalla precedente convenzione. Ovvero, durante questa che viene definitiva “gestione obbligatoria” della rete da parte di Bplus, l'esercizio dell'attività dovrà seguire il corso del tempo e, quindi, entrando in vigore dal 21 marzo le regole previste dalla nuova concessione, ci si dovrà rifare a queste nuove condizioni normative. Ciò significherebbe, pertanto, che per l'eventuale riassegnazione dei diritti Vlt e per la ri-assegnazione delle Awp, non si andrebbe a considerare il 'rating' dei concessionari che era stato stilato nel 2003, proprio perché relativo alle precedenti convenzioni. Si tratta, in particolare, di una sorta di 'classifica' dei concessionari di rete che era stata stilata all'epoca sulla base di un contributo di garanzia facoltativo che era stato richiesto di presentare alle dieci società proprio per definire una graduatoria in caso di riassegnazione dei diritti previsti dalle concessioni. In questo rating, che si è andato a rispolverare nei giorni scorsi e al quale stanno probabilmente facendo riferimento gli altri concessionari nell'ipotizzare il futuro riassetto, ci sarebbe al primo posto la concessionaria Cirsa, seguita da Sisal, Lottomatica, Gmatica, Codere, Hbg, Gamenet, Cogetech e Snai. Ma tale previsione, formulata all'epoca della messa in piedi della rete new slot, dovrà considerarsi superata dal prossimo 21 marzo, non essendo prevista nel nuovo schema di concessione. O, almeno, questa è la linea che sembra intenzionata a perseguire l'Amministrazione.


CHE FINE FAREBBERO AWP E VLT DI BPLUS? - E veniamo alla seconda domanda cruciale che si pone il settore in queste ore. Quesito al quale, probabilmente, in questo momento non sono in grado di rispondere neanche gli stessi Monopoli e non tanto per la difficoltà nell'interpretare la norma, quanto piuttosto per garantire una soluzione idonea alla realtà del mercato e in grado di garantire e tutelare gli interessi economici e generali di cui sopra. Secondo quanto prevede la legge, infatti, con la decadenza della concessione la rete gestita da quel concessionario viene “devoluta” ai Monopoli i quali hanno la facoltà di scegliere le modalità di utilizzazione di questa porzione di rete telematica. E qui sorgono i primi problemi e le prime interpretazioni: ovvero, cosa appartiene concretamente a questa 'porzione di rete' gestita da Aams? Si devono considerare, banalmente, i Pda del concessionario (punti di accesso alla rete collegati alle slot) oppure rientrano in questa gestione anche i contratti stipulati tra il concessionario e il gestore, vero proprietario delle macchine? E qui il punto: i Monopoli, in realtà, avrebbero facoltà di imporre questa seconda opzione, in quanto prevista nella contrattualistica vigente, indicando l'eventuale (o gli eventuali) concessionari ai quali verrebbero 'traslati' i contratti stipulati con Bplus. Ma si tratterebbe, tuttavia, di una soluzione piuttosto rigida in quanto, a quel punto, il gestore sarebbe praticamente costretto ad accettare limitandosi a prendere atto della variazione di referente. Per questa ragione, non essendo Aams costretta a prendere questa posizione, si potrebbe pensare a una soluzione più 'blanda' che lascerebbe ai gestori libertà di scegliere. E sarà questo uno dei nodi da scogliere nei prossimi mesi.


IPOTESI DOPPIA GARA PER LA RIASSEGNAZIONE DELLE VLT -  Completamente diversa è invece la situazione sul fronte delle Vlt. Abbandonata anche qui l'idea di ricorrere al 'rating' dei concessionari, la norma prevederebbe un'asta per l'assegnazione dei diritti fino a quel momento in possesso di Bplus. Ma oltre al fatto che, banalmente, si dovrà fare i conti con qualche scontro riguardo alla monetizzazione di tali diritti (in quanto, essendo stati pagati da Bplus, la quale poi ha perso la concessione, si dovrà rimborsare la società del denaro versato per la loro acquisizione oppure no?), c'è da fare un'altra grande distinzione tra i diritti attivati da Bplus e quelli non ancora impiegati. Se per quelli ancora da attivare la strada dell'asta pubblica sembra essere la strada più facilmente percorribile, il problema si pone per gli altri diritti già attivati e quindi legati a videlottery già in esercizio. Qui si dovrà probabilmente ricorrere a una assegnazione concorsuale extra. Senza contare, tuttavia, che questi diritti sono però legati a due piattaforme di gioco (Novomatic e Inspired) di cui non sono titolari tutti gli altri concessionari: per questa ragione un'ipotesi percorribile (ma non certo l'unica) sarebbe quella di bandire due gare per i diritti relativi ai due sistemi di gioco.

LE MOSSE DI BPLUS – Tutte le riflessioni sopra esposte riguardano, ovviamente, la strategia dell'Amministrazione. Ma in tutto questo si dovrà tuttavia tenere conto degli sviluppi in ambito giudiziario e, soprattutto, delle mosse di Blus. Innanzitutto si dovrà prima attendere il Tar Lazio – dove entro marzo dovrebbe discutersi il ricorso nel merito contro l’esclusione dalla gara, presentato dalla società di Francesco Corallo – ma ci sarà anche da valutare l'esito del Tribunale del riesame di Milano, che dovrà riscrivere l’ordinanza relativa al mandato di cattura per il titolare di Bplus, cancellata un paio di settimane fa dalla Cassazione. Quello che è certo, tuttavia, è che l'interesse della società sarà anche quello di salvaguardare e valorizzare il proprio patrimonio economico, oltre alla difesa all'ultima spiaggia della propria concessione, in un modo o nell'altro ancora in vigore per i prossimi sette mesi. Fermo restando che, come comunicato in queste ore dalla stessa società, l'obiettivo è quello di riaffermare i propri diritti "continuando ad operare come concessionari senza alcuna interruzione".

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