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Tar Lombardia legittima ordinanza orari slot del Comune di Lecco

21 aprile 2015 - 11:22

Spetta al sindaco il compito di coordinare ed organizzare, sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale e nell’ambito dei criteri eventualmente indicati dalla regione, gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, al fine di armonizzare l’espletamento dei servizi con le esigenze complessive e generali degli utenti.

Scritto da Redazione GiocoNews
Tar Lombardia legittima ordinanza orari slot del Comune di Lecco

 

Con questa motivazione il Tar Lombardia ha respinto il ricorso presentato da un esercente contro l'ordinanza del sindaco del Comune di Lecco che nel novembre 2013 ha stabilito per le sale gioco l'orario massimo di attivazione dalle 10 alle 24.


ORDINANZA BASATA SU DATI OGGETTIVI - Il provvedimento sindacale - si legge nella sentenza - richiamava "la comunicazione datata 5 giugno 2013, prot. n. 24957, del Dipartimento delle Dipendenze dell’Asl di Lecco, evidenziando come tale relazione metta in luce 'dati preoccupanti' con specifico riferimento alla realtà del Comune di Lecco e dei Comuni circostanti, stimando la presenza sul territorio di '72.220 giocatori d’azzardo in età compresa tra i 18 e i 74 anni', molti dei quali classificabili come giocatori problematici e patologici. Il provvedimento, oltre a ricordare il ruolo istituzionale dell’ente locale, esponenziale della relativa comunità, di cui deve curare gli interessi e promuovere lo sviluppo, non solo in termini di tutela della salute pubblica, ma anche di benessere individuale e collettivo, esplicita di ritenere comprese tra le competenze comunali anche quella di contribuire, per quanto possibile, al contrasto dei fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo".


RICHIAMO ALLA CORTE COSTITUZIONALE - Del resto, già con sentenza n. 300/2011, la Corte Costituzionale "ha precisato che le norme che stabiliscono e contingentano il gioco d’azzardo sono finalizzate a tutelare soggetti ritenuti maggiormente vulnerabili, o per la giovane età o perché bisognosi di cure di tipo sanitario o socio assistenziale e a prevenire forme di gioco cosiddetto compulsivo, nonché ad evitare effetti pregiudizievoli per il contesto urbano, la viabilità e la quiete pubblica, sicché non sono riferibili alla competenza legislativa statale in materia di ordine pubblico e sicurezza, che attiene alla prevenzione dei reati ed al mantenimento dell’ordine pubblico, inteso questo quale complesso dei beni giuridici fondamentali e degli interessi pubblici primari sui quali si regge la civile convivenza nella comunità nazionale.
Ne deriva che la disciplina in tema di sale da gioco non è diretta a garantire l’ordine pubblico, in quanto gli apparecchi da gioco sono considerati esclusivamente nel loro aspetto negativo di strumenti di grave pericolo per la salute individuale e il benessere psichico e socio-economico della popolazione locale".

 

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