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Gioco online e Ue: Cogetech "Bene raccomandazione europea, ma occhio a effetti boomerang "

26 luglio 2014 - 10:06

“La normativa italiana contempla la totalità delle raccomandazioni della Commissione. C’è da ricordare comunque che tali raccomandazioni non introducono norme vincolanti per gli Stati membri e quindi non modificano l’attuazione delle norme nazionali. Per quanto riguarda i contenuti, non riscontriamo elementi di novità rilevanti in nessuno dei 53 punti che costituiscono il documento”. È quanto affermano Riccardo Bartola, Marketing Director e Laura Campopiano, Business Development Director e Web & Service Director di Cogetech, commentando la raccomandazione sul gioco online della commissione Ue.

Scritto da Amr
Gioco online e Ue: Cogetech "Bene raccomandazione europea, ma occhio a effetti boomerang "

 

 

“Ci sono però alcuni elementi evidenziati – aggiungono - che potrebbero rivelarsi dei boomerang se applicati pedissequamente. Facciamo l’esempio della raccomandazione 26, sul fornire durante il gioco informazioni dettagliate su vincite e perdite. Un’informazione costante e dettagliata al giocatore, concepita a sua tutela, che potrebbe generare l’effetto opposto, spingendo il giocatore a persistere nel gioco per recuperare le perdite e inseguire la grande vincita finale. Un fenomeno distorsivo che quindi potrebbe aumentare la dipendenza dal gioco. Più che aumentare la frequenza delle informazioni, forse bisognerebbe lavorare meglio sui contenuti e la semantica, per semplificare i concetti e renderli più chiari alla maggioranza delle persone. Un altro aspetto importante su cui si potrebbe ancora lavorare, riguarda il controllo da parte dello Stato sulle campagne di comunicazione, tema sul quale le raccomandazioni della Commissione sono molto chiare. 'La comunicazione commerciale non deve suggerire che il gioco d’azzardo possa diventare un’alternativa al lavoro o a una soluzione finanziaria o di investimento'. Bisognerebbe definire con attenzione le campagne di comunicazione, altrimenti un messaggio sbagliato rischierebbe di produrre ritorni negativi su tutto il settore. Un maggiore controllo in questo senso sarebbe quindi auspicabile”.

Voi quali misure adottate per proteggere e tutelare i vostri giocatori?

“Cogetech rispetta da sempre la normativa italiana in tutti i suoi aspetti, ma siamo anche consapevoli che applicare la legge non è sufficiente e che l’impegno delle concessionarie può andare oltre lo Stato, in primis attraverso la leva della comunicazione. La campagna che abbiamo lanciato a inizio 2014: “Il cu** non esiste. Gioca con la testa”, ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del rischio, attraverso la corretta divulgazione delle probabilità di vincita, normalmente consultabili solo sul sito dei Monopoli di stato e spesso difficili da decodificare. Il messaggio quindi è quello di non “staccare” ma, al contrario, di tenere la testa ben “accesa” proprio mentre si gioca, perché perdere al gioco è facile. Il copy a supporto utilizzato in campagna stampa: “Se giochi, gioca per divertirti”, invita poi a una riflessione ancora più attenta, rafforzando il concetto di gioco come puro divertimento, che non deve avere come obiettivo il guadagno. Un aiuto concreto per proseguire su questa strada potrebbe venire sempre dallo Stato che, insieme agli operatori, potrebbe individuare quei cinque concetti fondamentali che il giocatore deve conoscere per poter giocare con consapevolezza. Se lo Stato vuole aprire il tema e cercare nuove strategie e nuove strade noi saremo sempre pronti ad ascoltarle, svilupparle e farle nostre”.

Credete che occorra maggiore armonizzazione a livello europeo sul settore dell’online e in che modo?

“Una maggiore armonizzazione non converrebbe sicuramente ai paesi più a maglie larghe, mentre sarebbe auspicabile per paesi, come l’Italia, dove la normativa è molto dettagliata e completa e favorirebbe anche una concorrenza più sana dell’intero settore. Le notevoli differenze di vincoli di accesso al gioco online e di tutela del consumatore/giocatore in base al paese in cui l’operatore risiede, agevolano realtà straniere (i cosiddetti .com), accessibili anche per i consumatori/giocatori italiani, a discapito dei siti che seguono le regole dettate dalla normativa italiana. Quindi è assolutamente necessario un controllo forte e univoco da parte degli Stati Membri che dovrebbero assicurare anche un’immediata e corretta informazione sul sito online dove si sceglie di giocare. C’è solo un fattore di rischio nell’armonizzazione: che la ricerca a tutti i costi di un punto d’incontro fra realtà ad oggi ancora distanti penalizzi alla fine solo il consumatore/giocatore, rischiando di abbassare la soglia di tutela anche dove, come in Italia, è attualmente già ben sviluppata”.

 

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