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Online, Sbordoni: 'Occasione per riforme, si preservi made in Italy'

12 gennaio 2018 - 09:57

Il legale esperto di gaming, Sbordoni, commenta la gara per le nuove concessioni di gioco online: 'Punto delicato il termine del 2022'.

Scritto da Sara
Online, Sbordoni: 'Occasione per riforme, si preservi made in Italy'

“Abbiamo atteso tanto questo bando, più che altro perchè rappresenta un primo segnale di riordino dell'aspetto concessorio, dato che c'è una serie di concessioni online scadute e che rappresentano diversi operatori”. Lo sottolinea a Gioconews.it il legale esperto di gioco, Stefano Sbordoni, commentando l'uscita della gara per il gioco via web che mette al bando 120 nuove concessiini.

“A questo bando di gara dovrebbero seguire i bandi per il fisico (scommesse e bingo, Ndr), sperando che non subiscano dinamiche dilatorie simili”.

Chi ha interesse per questo bando di gara?

“Credo che l'interesse maggiore sia degli operatori stranieri, dato che i nostri operatori hanno perso l'interesse per il settore. Ma così rischiamo di dare il mercato in mano agli operatori esteri, che probabilmente avranno gli stessi problemi di quelli nostrani, ma magari sono meno coinvolti nel quotidiano italiano e l'influenza di tutta la negatività che ha colpito il settore la sentono di meno.
A prescindere da derive moralistiche, la mia opinione è che abbiamo rappresentato una eccellenza e sarebbe un abominio perderla”.
Ci sono novità significative in questo bando?
“In realtà il bando non presenta aspetti diversi rispetto a quello delle 'comunitarie' e non si rilevano novità nella struttura del bando e su come viene rappresentato. Piuttosto, forse, questa poteva essere una occasione per mettere mano a certi aspetti che mi sembra non siano stati presi in considerazione. Magari lo si farà più avanti, con normative regolamentari successive”.
La scadenza al 2022 “potrebbe rappresentare un punto delicato, perché le scadenze brevi sono state contestate e spesso hanno trovato accoglimenti, come nel caso del bando Monti. È chiaro che l'investimento è assai rilevante, anche come tecnologia e la durata breve potrebbe non consentire l'ammortamento di tali investimenti”, aggiunge Sbordoni.
Ci sono degli aspetti a suo avviso che andrebbero affrontati a breve?
“Credo che la convergenza tra online e terrestre sia inevitabile e di questo va tenuto conto anche a livello regolamentare per evitare situazioni di confusione e patologiche. Tutto quello che andrebbe fatto nel settore non è stato fatto per motivi di opportunità politica, male interpretata e ha creato problemi. Questo bando è un segnale del fatto che bisogna fare le cose e non solo disfare”.

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