Slovenia, Consiglio nazionale blocca legge sul gioco online
Il Consiglio nazionale della Slovenia blocca il disegno di legge sull'apertura del mercato del gioco online ad altri operatori oltre alla Športna Loterija.
Scritto da Redazione
La saga in corso in Slovenia per legalizzare le scommesse sportive online ha prodotto un'altra svolta, che ha visto il Consiglio nazionale dei Paesi votare 18-12 a favore di un veto per sospendere la legge che, se approvata, avrebbe aperto il mercato dei giochi online ad altre società all'interno della Comunità economica europea.
Il mercato attuale delle scommesse sportive è costituito da un monopolio di Športna Loterija, che è l'unica società legalmente autorizzata a gestire i servizi di scommesse sportive, e Loterija Slovenije, l'operatore nazionale della lotteria.
Quest'ultimo voto contraddice una precedente decisione dell'Assemblea nazionale, che aveva votato per 35-26 a favore dell'apertura del mercato dei giochi online dei Paesi al fine di regolarlo meglio.
Il fallimento del disegno di legge per ottenere l'approvazione del Consiglio nazionale costringe l'Assemblea a votare di nuovo su una legge potenzialmente modificata che per essere approvata ora richiederebbe una maggioranza di due terzi.
Le proposte per aprire il mercato sloveno sono principalmente guidate dall'idea che la stragrande maggioranza delle attività di gioco online nel Paese è attualmente effettuata attraverso siti non regolamentati, in quanto i residenti cercano di utilizzare siti di scommesse sportive diverse da quelle offerti dalla Športna Loterija.
Il disegno di legge per veto è stato introdotto per la prima volta nel gennaio 2017 da Branko Zorman, un parlamentare sloveno che ha sostenuto che l'85 percento delle entrate correnti generate dalle scommesse sportive nel Paese andavano a società al di fuori della piccola nazione europea. Nel proporre il disegno di legge, Zorman sostenne che il Paese avrebbe potuto guadagnare grandi quantità di entrate consentendo ad altre società sportive di scommesse di operare; l'introduzione di regolamenti stabilirebbe 500mila euro di diritti annuali di licenza e una parte delle loro entrate.