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Dfs: tra il mezzo pieno e mezzo vuoto degli Usa, un futuro di successo

03 settembre 2016 - 07:12

Mentre continuano le polemiche in Usa sulla regolamentazione dei Fantasy Sports il settore è a un passo dalla svolta.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Dfs: tra il mezzo pieno e mezzo vuoto degli Usa, un futuro di successo

 

E' un bicchiere mezzo pieno oppure mezzo vuoto quello dei Daily Fantasy Sports, dalla prospettiva degli Stati Uniti? In questo momento sembra davvero difficile rispondere alla domanda, dopo il susseguirsi di pareri e punti di vista, da parte di vari operatori ed esperti, provenienti da diversi paesi. Quello che è certo, tuttavia, è che l'industria di prepara ad affrontare un grande cambiamento che, in parte, è già avviato.

A gettare benzina sul fuoco, alimentando notevolmente il dibattito, in particolare, è stato un articolo comparso sul network Espn in 'Outside the Lines', nel quale si parlava del declino conosciuto dai Fantasy Sports, raccontando del percorso 'dalle stelle alle stalle' degli operatori DraftKings e FanDuel, spiegando come lo stop imposto dai legislatori nazionali di diversi paesi degli usa abbia fatto "implodere" (testualmente) l'industria. In realtà, non tutti sono d'accordo con questa visione deciasmente "pessimistica" della vicenda. Ad esempio il Cdc Gaming Reports che, al contrario, rileva come, pur nelle evidenti difficoltà per l'industria scaturite dall'interruzione dei lavori, il settore dei Dfs stia riuscendo nella sua vittoria più grande mai registrata fino ad oggi, dopo che il governatore di New York Andrew Cuomo ha firmato una legge ad hoc che rappresenta un effettivo punto di riferimento per la legalizzazione dei giochi in quel mercato cruciale. La legge di New York, sostiene l'autore, non solo ha il merito di soffocare la giusta indignazione del procuratore generale Schneiderman, ma stabilisce al tempo stesso anche un precedente fondamentale che può creare un quadro giuridico per i Dfs a livello statale.

 

NOVE STATI DICONO SI - Non solo. Secondo il Legal Sports Report, sono già nove Stati, inclusi i principali mercati del gaming, come Massachusetts, Virginia e Colorado, che hanno già approvato la legislazione dei Dfs, mentre altri 25 circa stanno considerando misure analoghe. A livello federale una udienza congressuale sui Dfs poteva apparire impensabile fino a qualche tempo fa, mentre ora di parla già di affrontare la situazione, sia pure se non in tempi brevissimi.
Inoltre gli stessi FanDuel e DraftKings hanno anche compiuto passi in avanti per migliorare l'offerta dei giochi dal punto di vista qualitativo, diversificando le loro offerte con le nuove leghe ibride, per una stagione lunga, e destinate ad essere più 'social'. Ma cosa ancora più importante, stanno attuando nuovi strumenti di tutela dei consumatori e controlli interni che assicureranno l'integrità dei giochi rendendoli meno 'aggressivi' e più equi per il giocatore occasionale, rispondendo così alle ricfhieste dei regolatori e dei procuratori.
 
PRODOTTO MIGLIORE - E se è pur vero che nessuna delle società di Fantasy sta realizzando un profitto in questo momento, è altrettanto vero con non stanno neppure spendendo quel trilione di dollari in spot televisivi come avevano fatto in questo periodo durante lo scorso anno. Per tali ragioni non si può parlare di "implosione" di un mercato. Tanto più che il Fortune ha riportato che entrambe le aziende valgono ancora più di 1 miliardo di dollari ciascuna. E anche se i rumors vederebbero vicina una fusione tra le due realtà, non ci sarebbe nessuna situazione di emergenza a giustificare un processo che sembra essere inevitabile in un mercato di nicchia in cui operano aziende del tutto simili. E nonostante le due società siano uscite dall'incontro con le autorità del Nevada senza sorridere, la scorsa settimana, è evidente che i Dfs, più che implodere, stanno guadagnando legittimità dopo aver operato in un mercato 'grigio' e allombra della Uigea per mezzo decennio.
 
IL FUTURO DEL GIOCO - Oggi i Dfs stanno subendo un completo restyling e hanno ottenuto lo status legale a New York e nel Massachusetts. E presto, forse, lo otterranno anche in Nevada, e da qui, a catena nel resto degli States e anche molto di più. Tenendo anche conto della grande popolarità di questi giochi dal 2013 ad oggi (che contiene il rischio implicito che un divieto ex lege del'offerta non basterebbe a frenare la domanda, dando campo libero all'illegalità), unita all'esigenza di reperire nuovi fondi da parte degli Stati, che rende verosimile immaginare che presto si potrà giocare legalmente in tutti gli States. Con tutti i benefici che ne scaturiranno su scala mondiale, ricordando quello che avvenne quando a percorrere un cammino simile era stato il fenomeno del Texas Hold'em. Basti pensare che questo tipo di offerta, intanto, ha preso il via anche in Italia - mercato di indubbio valore e di 'peso' a livello di business, e proprio in questi giorni anche in Francia. Mentre a breve verranno rilasciate le prime licenze anche a Malta. Insomma, i Dfs sono il gioco del momento. Se i regolatori riusciranno a cavalcare l'onda, nel momento giusto, i benefici saranno per tutti.

 

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