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Criptovalute: OneCoin vince in Svezia, possibili risvolti per il gaming

18 marzo 2017 - 09:53

In Svezia archiviato un caso legale che vedeva protagoniste le criptovalute: i risvolti per il settore del gioco.

Scritto da Ac
Criptovalute: OneCoin vince in Svezia, possibili risvolti per il gaming

Con una decisione pubblicata nelle scorse ore, la Swedish Gaming Authority ha archiviato il procedimento aperto nei confronti della criptovaluta OneCoin e del sistema di network marketing OneLife ad essa associato, ritendendo infondate le contestazioni mosse dalla pubblica accusa.

La notizia, divulgata dalla stessa società che è una delle principali criptovalute esistenti al mondo, riguarda l'impiego della crittografia e il processo di mining, il cui utilizzo è del tutto trasparente ed il cui valore dipende non da un'autorità centrale, bensì da fattori legati all'utilizzabilità, alla domanda ed all'offerta sul mercato.

La criptovaluta OneCoin si è diffusa rapidamente sul mercato mondiale, anche grazie alla strategia di vendita del network marketing operata tramite la società OneLife. Strategia poco conosciuta in Italia e molto spesso erroneamente confusa con "schemi piramidali", come tali illeciti ai sensi dell'art. 5 della Legge 173/2005.

La citata legge vieta, infatti, forme illecite di vendita diretta multilivello, definendole come vendite piramidali, in particolare tutte quelle attività e strutture di vendita in cui l'incentivo economico dei componenti si fonda sul mero reclutamento di nuovi partecipanti, piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi.
Sono, inoltre, vietate, alla stregua della legge stessa, anche le operazioni quali giochi, piani di sviluppo, catene di Sant'Antonio che configurino possibilità di guadagno attraverso il semplice reclutamento di altri partecipanti ed in cui il diritto di reclutamento si trasferisce all'infinito, previo pagamento di un corrispettivo.
Occorre ricordare che la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 22/10/2015 (C-264/14) ha chiarito che le operazioni di cambio tra criptovalute e valute tradizionali sono esentate dall'imposizione IVA, trattandosi di operazioni relative a veri e propri mezzi di pagamento. La pronuncia della Corte è di indubbio interesse in quanto chiarisce, da un lato, che gli Stati europei non possono incrementare i costi di cambio tra criptovalute e valute tradizionali tramite imposizione indiretta e, dall'altro mette fine ad dibattito creatosi tra gli operatori del settore, circa la natura giuridica delle criptovalute.
CRIPTOVALUTE E GAMING - Si tratta, pertanto, di fenomeni che pur in mancanza di un quadro giuridico ben definito, sono meritevoli di particolare attenzione, anche e soprattutto per le possibili applicazioni al mercato italiano ed europeo del gaming, se è vero che già è diffuso l'utilizzo di criptovalute nelle transazioni relative a giochi e scommesse da parte di alcuni operatori internazionali.
In Italia il sistema di vendita basato sul network marketing è attualmente al vaglio dell'Antitrust, che ha emesso un provvedimento cautelare ai danni della società OneLife alla quale fa capo il sistema di network marketing tramite il quale si diffonde la criptovaluta Onecoin. Il provvedimento è tuttora sub iudice avendo la società proposto impugnazione dinnanzi al Tar Lazio per il tramite degli avvocati Andrea Strata e Michelangelo Principe.

 

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