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Aronica: 'Spesa sul gioco online si è riconvertita'

11 aprile 2017 - 09:22

Alessandro Aronica, vice direttore area Monopoli dell'Adm, evidenzia le motivazioni che hanno portato all'incremento della spesa sul gioco online.

Scritto da Ac
Aronica: 'Spesa sul gioco online si è riconvertita'

Milano - “La spesa complessiva in giochi a distanza nel 2016 ha superato di poco il miliardo di euro, in crescita del 25 percento rispetto al 2015. Questo balzo in avanti, rispetto alla sostanziale stabilità degli anni passati, non sembra la conseguenza di un aumento sensibile del numero dei giocatori, mentre testimonia di un incremento della spesa pro capite compatibile sia con un maggiore e nuovo impegno individuale sia con la riconversione di una spesa in precedenza destinata al mercato sommerso”. Lo si legge nell'introduzione alla nuova ricerca dell'Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, curata dal vice direttore area Monopoli dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Alessandro Aronica.

"Non è da escludersi che le misure di contrasto del gioco irregolare adottate nel corso degli anni abbiano cominciato a favorire l'attrazione di una domanda di gioco che precedentemente si rivolgeva ai siti non autorizzati. Le misure hanno sin qui riguardato, da una parte, il miglioramento dell'offerta legale, al fine di renderla competitiva con quella off shore, dall'altro l'ingresso nel mercato legale di operatori di grandi dimensioni che in precedenza operaano in maniera irregolare, e, infine, l'accordo con tutti i maggiori fornitori di giochi affinchè interrompessero gli accordi commerciali in essere con gli operatori non autorizzati in Italia. L'amministrazione continuerà a esplorare i margini ancora esistenti nella medesima direzione d'impegno".

LA SPESA - Aronica sottolinea: "La quota di spesa relativa ai giochi del circuito online è in crescita pur risultando ancora una componente relativamente contenuta (circa il 5,4 percento) nel contesto più generale dei giochi con vincita in denaro in Italia. Se teniamo conto dell'avvenuta progressiva annessione di quote del gioco illegale nel circuito legale, la propensione al gioco online pare, secondo i dati dell'Osservatorio, in linea con il passato. La prevista migrazione di quote di gioco dal terrestre al virtuale, spesso ipotizzata e considerata in prospettiva inevitabile, non trova invece, allo stato, un riscontro".

Volgendo lo sguardo all'estero, Aronica osserva: "Nel Regno Unito, con una popolazione pressoché equivalente a quella italiana, tra aprile 2015 e marzo 2016 la spesa in giochi online è stata di 5,2 miliardi di euro, cioè il quintuplo rispetto al nostro Paese. Difficile affermare su queste basi che il gioco a distanza sia, in Italia, un fenomeno pervasivo.

LA LIQUIDITA' INTERNAZIONALE - Nel futuro prossimo un piccolo, ulteriore tassello nell'opera di modernizzazione del prodotto legale online potrà essere rappresentato dai possibili accordi sulla cosiddetta 'liquidità internazionale' o condivisa, ovvero sulla possibilità di poter far interagire tra loro i giocatori di diverse nazioni. Anche questa innovazione dovrebbe consentire di rendere l'esperienza di gioco comparabile a quella 'off shore', ma in ambito controllato e ovviamente tassato. L'amministrazione italiana ha conservato il ruolo di riferimento che le è sempre stato riconosciuto a livello comunitario: costituisce un esempio privilegiato e ascoltato per i Paesi europei e no che in numero crescente decidono di introdurre una regolazione nazionale del gioco online".

LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - Un gruppo di regolatori nazionali, che comprende rappresentanti di Austria, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Portogallo, si riunisce periodicamente in ambito comunitario: con il progressivo incremento del numero dei Paesi aderenti è cresciuta la capacità di produrre concreti di riferimenti comuni che rendono progressivamente più omogenei, compatibili ed efficaci i diversi ordinamenti. Un gruppo più allargato, che comprende le autorità di regolazione dei 31 Stati membri dello Spazio economico europeo, si riunisce a Bruxelles quattro volte l'anno, grazie a un 'espert group' istituito e coordinato dalla Commissione Europea. Tra i temi attualmente all'attenzione credo abbiano un certo rilievo gli studi in tema di possibili standard comuni di certificazione, nonché gli approfondimenti in materia di pubblicità e match fixing. L'accordo di cooperazione amministrativa  - sottolinea Aronica - si è rivelato di grande importanza per la diffusione delle migliori prassi e per la reciproca conoscenza tra i paesi partecipanti. L'Italia è stata destinataria di numerose richieste di cooperazione. Tra l'altro, grazie a questa collaborazione, il Rapporto annuale realizzato in collaborazione con il Politecnico si potrà arricchire quanto prima di una sezione internazionale. Il contributo della Commissione Europea e, più specificamente, del gruppo di esperti in materia di servizi di gioco d'azzardo, rimane cruciale. La Commissione si è fatta promotrice di un'iniziativa normativa, in materia di gioco d'azzardo online, incentrata sull'individuazione di forme di cooperazione amministrativa volte a tutelare i giocatori e i cittadini e a prevenire le frodi e il riciclaggio di denaro. La Commissione ha già invitato gli Stati membri a notificare le misure adottate in seguito alla raccomandazione sul gioco d'azzardo online del luglio 2014. Tale raccomandazione sottolinea come il gioco d'azzardo debba restare una forma di intrattenimento; gli Stati membri devono adottare tutte le misure affinché ai consumatori venga garantito un ambiente di gioco sicuro e intraprendere tutte le azioni necessarie per impedire ai minori di accedere al gioco d'azzardo online. E' importante sottolineare come per la parte riguardante i messaggio pubblicitari la raccomandazione sia stata recepita nel nostro ordinamento con la legge di Stabilità per il 2016".

 

 

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