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Moratoria: il governo si impegna a bloccare il comparto giochi (e non solo le nuove aperture)

05 settembre 2013 - 14:08

Se la mozione approvata oggi in Senato è ormai chiara a tutti, nel prevedere l'interruzione di un anno del gioco pubblico (“sul gioco d'azzardo online e sui sistemi di gioco d'azzardo elettronico in luoghi pubblici e aperti al pubblico, cioè anche slot, vlt, e così via), quello che è ancora poco chiaro, forse, è che tale “interdizione politica” non riguarderà soltanto le nuove e quindi prossime aperture di locali – come è stato dichiarato e commentato da vari politici e da buona parte della stampa – ma le attività di gioco e quindi, i locali che le offrono, tout court. Come spiega a GiocoNews.it il legale Michele Franzoso del Centro Studi As.Tro.

Scritto da Ac
Moratoria: il governo si impegna a bloccare il comparto giochi (e non solo le nuove aperture)


Con il termine "moratoria" si intende in effetti la “sospensione di una obbligazione concessa per legge o la proroga della relativa scadenza nel caso sopraggiungano casi eccezionali”. Un esempio tipico è quello delle richieste avanzate da molti attivisti dei diritti degli animali finalizzate alla cessazione di attività a danno di specie in via di estinzione. Queste sospensioni vietano a chi pratica tali attività il proseguimento delle stesse, almeno per un periodo di tempo limitato. Altri casi frequenti hanno riguardato deforestazioni, sfruttamento del sottosuolo o test nucleari. O la pesca in alcuni particolari territori. Più rigorosamente, una moratoria prevede la “sospensione della scadenza delle obbligazioni in genere, disposta con provvedimento legislativo, in via eccezionale e con riferimento a eventi straordinari tali da turbare il normale svolgimento dei rapporti economici e sociali”.  Ecco quindi che, dopo la mattinata di oggi in Senato, il governo dovrà adottare un “divieto di gioco” (con la sola eccezione, probabilmente, delle lotterie e pochi altri segmenti) pena la sfiducia automatica dell'esecutivo.

 

 

UN DIVIETO GENERALE - “Il provvedimento di moratoria adottato oggi in Parlamento, per come costruito, non impone alcuna limitazione a insediamenti imprenditoriali o istallazioni di carattere futuro, limitandosi a istituire una moratoria per le piattaforme di gioco online o mediante apparecchi. Quindi il governo si assume l'obbligo di attuare un provvedimento che vieti le attività di gioco in generale”, spiega l'avvocato Franzoso.
Ecco quindi che il governo, con la mozione approvata oggi in Senato, si è assunto l'obbligo di emanare un provvedimento legislativo con cui disporre l'interruzione del gioco pubblico in senso più ampio dell'espressione, fino a quando il contesto socio-economico non sarà tale da poter consentire di riprendere le attività, che, in questo caso, è stato preventivamente ipotizzato in un periodo di 12 mesi, con il termine già dettato dalla moratoria. Ma non è tutto.

 

CHI INDENNIZZA LA FILIERA? - “Di provvedimenti di moratoria ne esistono vari, e non stupisce, pertanto, il provvedimento in sé, quanto l'opportunità politica di una iniziativa di questo tipo valutando l'impatto che può avere sul sistema paese. In genere, quando un governo impone una moratoria deve anche indennizzare gli operatori di quel determinato comparto per il mancato introito generato dalla moratoria. Nel caso in questione, tenendo conto del 'buco' erariale che si verrebbe a creare con lo stop del gioco, se si aggiunge anche l'eventuale indennizzo agli addetti ai lavori, dove andrebbe a finire il Paese?”. Per questo, com'era inevitabile, il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti ha immediatamente rimesso la propria delega ai giochi essendo l'unico, probabilmente, ad aver intuito e stimato il danno che lo Stato si era auto-inflitto attraverso quella mozione.

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