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Decreto salva-Roma: De Biasi (Pd), "Si apra tavolo di confronto con industria"

20 dicembre 2013 - 09:54

'L'intervento, che è stato lungamente oggetto di invettiva demagogica, relativo al progetto di riordino di un settore sicuramente delicato quale quello dei giochi, mira sempre a riportare nell'alveo della legalità questo particolare fenomeno. Così il senatore Antonio D'Alì commenta l'approvazione del decreto salva-Roma introdotto al Senato dal Ncd, che prevede la riduzione dei trasferimenti a favore delle regioni e degli enti locali qualora siano approvate norme in materia di gioco che determinino minori entrate erariali o maggiori spese statali.

Scritto da Redazione GiocoNews
Decreto salva-Roma: De Biasi (Pd), "Si apra tavolo di confronto con industria"

 

 

"Noi andiamo con concretezza ad adottare un provvedimento che interviene su più fronti che riguardano situazioni di emergenza negli enti locali e anche situazioni di ristoro di alcune conseguenze proprio di questi atteggiamenti che abbiamo ascoltato e che sicuramente ascolteremo, irresponsabili nei toni e nei contenuti, per l'ordine pubblico nel nostro Paese", prosegue D'Alì. "Poi si potrà decidere se lo Stato debba tenere in piedi il settore dei giochi oppure no, con tutte le implicazioni di carattere economico che un'eventuale chiusura di questo comparto può segnare. Tutti gli interventi - quello del Governo, quello della senatrice Chiavaroli, quello della Commissione, con l'ultimo ordine del giorno varato dall'ottima relatrice - sono indirizzati a dettare regole sempre più di trasparenza e di chiarezza in questo settore".

 

DE BIASI (PD): "LIBERTÀ AI COMUNI"  - Sulla questione è intervenuta anche Emilia De Biasi (Pd), presidente della Commissione Sanità del Senato. "C'è un problema gravissimo a cui con l'ordine del giorno si pone un parziale rimedio (però credo si debba accelerare sulla questione), rispetto al ruolo dei Comuni e inevitabilmente delle Regioni, perché le Regioni stanno legiferando sulla materia, a mio avviso in modo serio, indipendentemente dagli orientamenti e dal Governo. Trovo sacrosanto che sia un Comune a decidere dove si possono collocare le sale da gioco e i punti gioco. Lo dico partendo dalla mia esperienza: a Milano ne ho attorno ben sette, e ciò vuole dire che non c'è più possesso del territorio da parte dei cittadini. Su questo i Monopoli di Stato qualcosa devono dire perché non si può continuare a rilanciare la palla esclusivamente ai Comuni o alle Regioni. I Monopoli di Stato si devono fare carico di questo tema!".

 

"UN TAVOLO CON CONFINDUSTRIA GIOCHI" – La De Biasi ha poi chiesto di investire una parte dei ricavi erariali nella cura delle dipendenze da gioco. "Questa non è la tutela dei deboli, ma una forma di risarcimento sociale di un problema. Non capisco anzitutto per quale motivo in occasione dell'esame della legge di stabilità l'emendamento sulla materia è stato bocciato e non capisco perché anche in questo caso si proceda diversamente: c'era tutta la possibilità di destinare almeno una quota significativa ai servizi che servono a curare la dipendenza da gioco patologico, perché siamo l'unico Paese in Europa che non ha una legislazione in materia. Infatti, voglio ancora ricordare che per, l'ennesima volta, Balduzzi ha presentato un disegno di legge senza copertura, e sarà bene che a questo ci pensiamo. C'è il tema del gioco online per cui è inutile che ci esercitiamo quando parliamo del diritto d'autore e non ci esercitiamo quando pensiamo ai minori che hanno ancora la possibilità di accedere liberamente alla delinquenza del gioco online non controllato, perché lì sì che si annida la delinquenza. So anche che, per esempio, Confindustria giochi e altri soggetti sono disponibili ad un tavolo per inserire quote significative dei ricavi non solo ed esclusivamente nella generalità dell'erario, ma con una precisa finalizzazione. Lo dico perché la salute è un punto importante della legalità, non è una parte accessoria".

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