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Slot e territori: alla Camera commissioni unanimi su ritiro della norma, ok anche da Alfano

22 dicembre 2013 - 14:50

Il Governo fa marcia indietro ed è pronto a cancellare la norma contenuta nel Dl Enti territoriali relativa alle slot machine. Intanto le commissioni che alla Camera sono chiamate a esaminare il decreto, chiedono tutte lo stralcio del comma che prevede appunto di ‘penalizzare’ i comuni antigioco.

Scritto da Sara
Slot e territori: alla Camera commissioni unanimi su ritiro della norma, ok anche da Alfano

Nella seduta di ieri, la Commissione per la legislazione ha sottolineato che il decreto “presenta un contenuto estremamente vasto e articolato, recando un insieme di misure che incidono sulla finanza degli enti locali, nonché specifici interventi in favore dei territori; a tali ambiti materiali, non appaiono riconducibili, all’articolo 1, i commi da 20-octies a 20-undecies, che disciplinano le procedure conseguenti alla revoca e la eventuale riassegnazione delle concessioni di gioco pubblico mediante apparecchi da intrattenimento (cd. slot machine o newslot) e sistemi di gioco Vlt (videolotteries)”. In Commissione Affari Costituzionali, il presidente Francesco Paolo Sisto sottolinea, “la criticità anche dei commi da 20-octies a 20-undecies dell’articolo 1, in tema di concessioni di gioco. In particolare il comma 20-decies prevede la possibilità di ridurre gli ordinari trasferimenti statali a favore delle regioni ovvero degli enti locali che abbiano deliberato interventi in materia di giochi pubblici riservati allo Stato non coerenti con l’assetto regolatorio statale di settore, determinando nel corso di un esercizio finanziario minori entrate erariali ovvero maggiori spese statali. La disposizione sembra configurare, nel presupposto di eccesso di competenza da parte di enti territoriali, uno strumento assimilabile ad un diritto di rivalsa che appare estraneo al sistema costituzionale dei rapporti tra lo Stato e le regioni, in cui solo l’impugnativa avanti la Corte costituzionale, prevista dall’articolo 134 della Costituzione, è attivabile da parte dello Stato come strumento per far valere la competenza della legge statale di fronte alle leggi regionali”. Per questo presenta una proposta di parere con tre condizioni in cui si chiede la soppressione della disposizione che riguarda le regioni che limitano il gioco.

 

Anche la Commissione Bilancio solleva perplessità sulla norma riguardante il gioco. Maino Marchi (Pd) ritiene che le disposizioni sul gioco d’azzardo vadano riviste o soppresse. Presentati in commissione anche una serie di emendamenti. Cecconi, Castelli, Lorefice, Grillo, Mantero, Baroni, Silvia Giordano, Di Vita (Pdl) chiedono: “Al comma 20-decies primo periodo sopprimere le parole: anche a titolo di eventuale risarcimento del danno nei riguardi dei concessionari statali per la gestione della raccolta dei giochi pubblici”. Mentre un altro emendamento sempre a firma Pdl propone: “Al comma 20-decies ultimo periodo, dopo le parole: da risultare coerenti con l’assetto regolatorio statale in materia di giochi pubblici aggiungere le seguenti: ovvero quando fossero apportate modifiche all’assetto regolatorio statale in materia di giochi pubblici che rendano gli interventi legislativi regionali o gli atti regolamentari di autonomia degli enti territoriali coerenti con il principio di perequazione ed equilibrio finanziari tra livelli di governo”.

La Commissione Ambiente e territorio dà parere favorevole ma con una condizione: “rilevata l’esigenza di approfondire la portata dei commi da 20-octies a 20- undecies dell’articolo 2 recante norme in materia di concessioni di gioco, ritenendone opportuna la soppressione”.

La Commissione Politiche dell’Unione Ue rileva “che la disposizione in esame potrebbe penalizzare proprio quegli enti territoriali che adottano misure virtuose di contrasto alle ludopatie, formula una proposta di parere favorevole con una condizione, volta alla soppressione della norma recata dal comma 20-decies dell’articolo”.

 

L’ESECUTIVO - Il Governo è quindi politicamente costretto a cancellare la norma se vuole continuare il suo percorso. Infatti il vice premier Angelino Alfano, leader del Nuovo Centro Destra dalle cui fila è partito l’emendamento su slot e territori, sottolinea: “Per noi la norma sulle slot machine può essere cancellata immediatamente, anche subito. Evidentemente quando è stato presentato l'emendamento è stato calcolato l'impatto economico della norma, ma non quello politico, mediatico e culturale. Il nostro movimento politico non ha alcuna positiva attenzione verso il settore e io personalmente educo i miei bambini a stare alla larga da giochi che possono avvicinarli a quel mondo”.

 

 

 

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