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Commissione Affari Costituzionali chiede stralcio norma sui territori e revisione delle concessioni gioco

22 dicembre 2013 - 15:02

Non solo lo stralcio delle disposizioni su slot e territori, ma anche la revisione delle concessioni. È quanto chiede la commissione Affari Costituzionali della Camera, durante l’esame del Dl Salva Roma.

Scritto da Sm
Commissione Affari Costituzionali chiede stralcio norma sui territori e revisione delle concessioni gioco

“Rilevato che i commi da 20-octies a 20-undecies dell’articolo 1, in tema di concessioni di gioco, disciplinano le procedure conseguenti alla revoca e alla eventuale riassegnazione delle concessioni di gioco pubblico mediante apparecchi da intrattenimento (cosiddette slot machine o newslot) e sistemi di gioco Vlt (videolotteries); considerato che tale disciplina sembra invertire, sia pur per periodi temporali limitati, la fisiologica connotazione del rapporto tra provvedimento amministrativo e convenzione, per cui la seconda accede al primo, nei casi di revoca e decadenza della concessione; considerato che appare pertanto opportuno valutarne le eventuali implicazioni sotto i seguenti profili: permanenza in capo al soggetto la cui concessione è decaduta o revocata di poteri di riscossione che hanno natura pubblicistica; effetti sui diritti di gestione – il cui assetto viene ad essere modificato per rapporti in corso, a seguito di revoca o decadenza dalla concessione – della disciplina in esame sul piano dell’autonomia privatistica su cui poggiano sia gli strumenti convenzionali sia i diritti di proprietà degli apparecchi; rilevato, in particolare, che il comma 20-decies prevede la possibilità di ridurre gli ordinari trasferimenti statali a favore delle regioni ovvero degli enti locali che abbiano deliberato interventi in materia di giochi pubblici riservati allo Stato non coerenti con l’assetto regolatorio statale di settore, determinando nel corso di un esercizio finanziario minori entrate erariali ovvero maggiori spese statali; rilevato che la disposizione sembra configurare, nel presupposto di eccesso di competenza da parte di enti territoriali, uno strumento assimilabile ad un diritto di rivalsa che appare estraneo al sistema costituzionale dei rapporti tra lo Stato e le regioni, in cui solo l’impugnativa avanti la Corte costituzionale, prevista dall’articolo 134 della Costituzione, è attivabile da parte dello Stato come strumento per far valere la competenza della legge statale di fronte alle leggi regionali; considerato che il comma 20-undecies reca una norma di interpretazione autentica relativa alle procedure selettive di affidamento in concessione della rete telematica degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento, di cui all’articolo 24, comma 35, lettera a), penultimo periodo, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 nel senso che, anche nel caso in cui risultino aggiudicatari della procedura selettiva soggetti già concessionari, questi ultimi devono comunque sottoscrivere lo stesso schema di convenzione posto dall’Amministrazione a base della procedura, ancorché già titolari di una precedente concessione” esprime parere favorevole a patto che “sia soppresso il comma 20-decies dell’articolo 1 e siano valutati i contenuti dei commi 20-octies, 20-novies e 20-undecies del medesimo articolo 1 alla luce delle considerazioni svolte in premessa”.

 

 

In Commissione Attività Produttive, Ileana Cathia Piazzoni (Sel), esprime il dissenso del proprio gruppo su talune disposizioni recate dal decreto-legge in esame, in particolar modo i commi da 20-octies a 20-undecies, che disciplinano le procedure conseguenti alla revoca e la eventuale riassegnazione delle concessioni di gioco pubblico mediante apparecchi da intrattenimento.

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