skin

Riforma ammortizzatori sociali, tre emendamenti sui giochi

09 luglio 2014 - 07:54

Sono tre gli emendamenti al disegno di legge recante “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” e che chiedono al gioco di contribuire.

Scritto da Amr
Riforma ammortizzatori sociali, tre emendamenti sui giochi

È stato rinominato l’emendamento del M5S (non più all’articolo 6, ma al primo) che chiede tra l’altro, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, che “a decorrere dal 30 giugno 2014 una quota non inferiore a 2.700 milioni di euro annui delle entrate derivanti dai giochi pubblici è destinata alle finalità della presente legge. Al fine di assicurare le predette risorse il Ministero dell'economia e finanze Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato è autorizzato ad emanare, con propri decreti dirigenziali, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, disposizioni volte a modificare la misura del prelievo erariale unico attualmente applicato ed eventuali addizionali, nonché la percentuale del compenso perle attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita”.

 

Sempre il M5S (Catalfo, Paglini e altri) ha presentato altri due emendamenti, all’articolo 5, sui congedi delle madri in caso di parto prematuro con ricovero del neonato in una struttura sanitaria pubblica o privata. “Entro 30 giorni dalla data di approvazione della presente legge, il Ministero dell'economia e finanze - Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, è autorizzato ad emanare con propri decreti dirigenziali, disposizioni per modificare la misura del prelievo erariale unico, attualmente applicato sui giochi ed eventuali addizionali, nonché la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita al fine di conseguire un maggior gettito non inferiore a 90 milioni di euro a decorrere dal 2014”.

Il testo è all'esame in sede referente della Commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato.

 

Articoli correlati