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Gioco patologico: in arrivo la proposta di legge 5 Stelle che chiede modifica alle slot

30 ottobre 2014 - 09:15

Una proposta di legge per la regolamentazione del gioco pubblico e il contrasto alle dipendenze. E' quanto sta per presentare in Parlamento il Movimento 5 Stelle dopo i lavori degli ultimi mesi mirati alla creazione di un testo di legge che potesse rivelarsi ideale per la corretta gestione del mercato dei giochi. Il modus operandi è il solito, che contraddistingue da sempre il movimento di Beppe Grillo: la condivisione della proposta in rete, tra gli attivisti, fino ad arrivare a una stesura definitiva, la quale sarebbe stata appena confezionata e pronta per essere divulgata.

Scritto da Alessio Crisantemi
Gioco patologico: in arrivo la proposta di legge 5 Stelle che chiede modifica alle slot

 

4 AMBITI DI AZIONE - Il Movimento non è affatto nuovo a proposte in fatto di giochi. Anzi. Ma quella che si appresta a depositare ora, si presenta come una riforma organica e completa. Secondo quanto apprende GiocoNews.it, la proposta pentastellata prevederebbe quattro diversi punti di azione: al primo posto, quello delle “soluzioni tecnologiche”, proponendo una serie di modifiche agli apparecchi da intrattenimento mirate a ottenere una più efficace prevenzione in termini di dipendenze per scoraggiare i comportamenti compulsivi. Il secondo ambito di intervento prevederebbe invece delle “soluzioni fisiche”, cambiando cioè l'attuale assetto del comparto a livello distributivo, e puntando quindi alla concentrazione delle attività di gioco in determinati ambienti più sicuri e controllati, e spostando, in particolare, gli apparecchi da intrattenimento dai bar. Il terzo punto su cui si concentra la proposta a 5 Stelle è quello delle “soluzioni normative”, prevedendo e proponendo una revisione uniforme e trasparente dell'intero impianto normativo su cui si basa il settore dei giochi, avendo però particolare premura di introdurre, in questo modo, specifiche norme in grado di dare voce ai comuni, che chiedono di poter intervenire in fatto di apertura di sale da gioco. Il quarto ambito di intervento, infine, è quello delle “soluzioni fiscali”, prevedendo una armonizzazione della tassazione attuale ma anche degli sgravi fiscali a quegli esercenti che vorranno rinunciare all'installazione dei giochi.

CRITICITA' E RETROSCENA – La proposta di legge che il Movimento si appresta a sottoporre all'attenzione delle camere potrebbe senza dubbio trovare un consenso bipartisan, tenendo conto delle diverse convergenze politiche che si riscontrano in tema di gioco pubblico. Quello che è certo, tuttavia, è che non potrà trovare un punto di appoggio da parte dell'industria, per via di alcuni punti critici che la renderebbero impraticabile, se così proposta, anche da un punto di vista tecnico e politico. In primis, per via degli sgravi fiscali proposti agli esercenti che sono già oggi inseriti in alcune leggi regionali, ma destinati tuttavia ad essere accantonati per via dell'incoerenza rispetto all'ordinamento nazionale (e alla potenziale incostituzionalità),  e per via degli effetti del tutto opposti che tale misura avrebbe non solo sul settore ma più che altro sulle comunità. Il rischio, tutt'altro che banale, è che un esercente decida di eliminare le slot machine dal proprio locale proprio per beneficiare degli incentivi, andando però a rimpiazzare i vecchi apparecchi con dei terminali per il gioco online del tutto illeciti. Rischio assai serio quanto concreto, tenendo conto delle segnalazioni che arrivano dai territori in cui sono in vigore restrizioni per le new slot, dove i cosiddetti 'totem' stanno trovando terreno assai fertile. Ma un altro punto critico sarebbe senza dubbio anche quello della limitazione della distribuzione delle macchine in zone o locali ristretti. Anche il primo punto, relativo all'intervento sugli apparecchi, si rivela particolarmente critico. Nonostante, secondo quanto apprende GiocoNews.it, le proposte arriverebbero in seguito a dei colloqui con dei produttori di schede di gioco con i quale si sarebbero verificate le possibilità di intervento tecnologico sugli apparecchi.

 

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