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Binetti (Pli): "Affrontare il gioco in ottica di tutela della salute"

26 novembre 2014 - 12:42

“Approvato il mio emendamento all'articolo 14 del Ddl Stabilità, che nel progetto del governo destinava 5 milioni alla cura dei pazienti affetti da grave dipendenza, senza ulteriori precisazioni.

Scritto da Sara
Binetti (Pli): "Affrontare il gioco in ottica di tutela della salute"

 

L'emendamento a mia prima firma, precisava una serie di passaggi chiave sintetizzabili con alcuni dei punti fermi previsti dal ddl sul gioco d'azzardo per la cura dei pazienti affetti da grave dipendenza (Gap), approvato in XII commissione e tuttora in attesa di parere dalla Bilancio”. È quanto afferma a Gioconews.it l’onorevole Paola Binetti (Pli), commentando l'approvazione in commissione Bilancio della proposta di modifica.

“Concretamente l'emendamento è stato approvato, dopo una rielaborazione del governo e prevede che i fondi siano destinati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione dei giocatori affetti da Gap; prevede anche un progetto sperimentale per l'inserimento di un software che consenta di monitorare l'andamento della condotta di gioco in giocatori a rischio; e sposta l'osservatorio sul gioco dal Mef al Ministero della salute, rivedendone l'impianto in modo da favorire al suo interno una maggiore presenza di esperti. In definitiva l'emendamento consente di affrontare il tema del gioco in un'ottica di tutela della salute e non solo in termini di gettito fiscale. Mette al primo posto le esigenze della persona malata e solo in secondo piano le logiche di natura economica, che in questi anni avevano strumentalizzato la passione del gioco trasformandola in una trappola micidiale, attraverso un'offerta di gioco eccessiva ed illusoria, legale e illegale.

Con questo emendamento si fa più chiara la relazione tra l'offerta di gioco che l'Adm gestisce in chiave di monopolio attraverso i diversi concessionari e gestori e la patologia che può derivarne, sottolineando la responsabilità del Snn, e quindi dello Stato, di farsene carico nei modi più opportuni. Il gioco non è più quindi una sostanziale fonte di reddito a cui il Mef può attingere attraverso il prelievo fiscale, ma una pesante responsabilità che il Ministero della salute si appresta a curare nei suoi effetti patologici”, conclude.

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