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Negro (pres. onorario As.Tro) replica al Ministro Lorenzin: “Non cavalchi la demagogia”

27 novembre 2014 - 12:09

Le parole del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, continuano a far scalpore tra gli operatori del gioco. Il presidente onorario di As.Tro, Mario Negro sottolinea che si tratta della “più fantasiosa delle realtà contabili del paese, ovvero il ‘calcolo di costo sociale’ del gioco lecito nell’ambito del Paese, una cifra che, invece, i bilanci sanitari regionali contrassegnano con lo zero più assoluto, e che, pertanto, è solo frutto dell’adozione di una stima ‘demagogica’ che nulla ha di sanitario né di economico, e che nessun documento ‘vistato’ dal Governo ha mai illustrato.

Scritto da Redazione
Negro (pres. onorario As.Tro) replica al Ministro Lorenzin: “Non cavalchi la demagogia”

Altro fenomeno è il gioco illegale che di costi per il Paese ne genera per 23 miliardi di euro l’anno, soprattutto grazie al quel gioco on line non autorizzato che, per esempio, ha mietuto solo a Genova più di 100 vittime, e a quei centri di scommesse senza licenza che, proprio il Governo in cui siede l’Ecc. ma Ministra, si appresta a legalizzare per una manciata di lenticchie, ignorando la devastazione umana e di ordine pubblico / economico che può generare un tale servizio se offerto ai consumatori senza (neppure) le minimali garanzie della legalità”.

LA PROMOZIONE - Quanto alla pubblicità sul gioco lecito, “la Ministra tocca un picco di disallineamento – prosegue - rispetto alla sua carica che è impressionante: è il Ministero della salute a dettare le regole sulla pubblicità relativa al gioco lecito (per il tramite della Legge Balduzzi), peraltro sorrette da previsioni sanzionatorie pecuniarie, per le contravvenzioni ai divieti, molto maggiori rispetto a fenomeni, come dire, molto più seri (elusione fiscale, falso il bilancio), e peraltro sempre ulteriormente affinabili proprio grazie all’intrinseco percorso di costante evoluzione che la legge Balduzzi delinea. Cosa vuol dire essere duri contro il gioco d’azzardo? Licenziare le 180.000 persone che lavorano per portare allo Stato 9 miliardi l’anno, oppure contrastare chi ne sottrae 23 beffandosi delle Leggi Italiane arrivando persino a convincere il Governo a perdonarli con una sanatoria che neppure in tempi di Guerra si accorda con così tanta generosità? Cosa vuol dire che lo Stato incassa poco dal gioco lecito ? Ma può essere tollerabile un Ministro che non conosce gli atti (della ragioneria, della Corte dei Conti, del Mef) del suo Governo (come peraltro dei recenti predecessori) in cui è scritto a chiare lettere che la pressione tributaria sul gioco legale è già al limite massimo di impatto e che una sua ulteriore elevazione comporterebbe la implosione del sistema? Vediamo, poi, se è così poco quello che lo Stato incassa in rapporto a quello che il sistema industriale annovera come proprio volume di affari, coi dati ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che sono on line da tempo: Anno 2013. Volume totale raccolta: c.a. 84,72 miliardi di euro. Volume totale di vincite pagate dagli operatori agli utenti : 67, 63, equivalenti ad una spesa complessiva di gioco e quindi volume di affari di 17,09. Di questi, lo Stato percepisce c.a. 9 miliardi di soli tributi speciali sui giochi, per poi tassare ordinariamente le imprese sulla base degli utili che realizzano dopo aver dato lavoro a 180.000 persone.

Quanto crede possa durare lo schermo della demagogia prima che questa realtà scolpita negli atti ufficiali dello Stato possa smascherare la vera infamia del Paese, ovvero la perdonanza costante nei confronti di quel gioco illegale che negli ultimi 18 mesi ha fatto, da solo, gli stessi malati di Gap di quanto aveva fatto il gioco lecito in dieci anni (benché senza essere tutelato dai preziosi strumenti informativi/preventivi della legge Balduzzi, solo recentemente entrata in pieno regime di efficacia). Se anche il Ministro della Salute vuole affossare il gioco legale condannando l’utenza al Gap generato da quello illegale si accomodi pure. Cerchi solo di rispettare quegli Italiani, che devono affidare alla sua scienza la loro salute, un po’ di più di quanto accaduto in passato per il sangue cattivo”.

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