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Il Comune di Napoli contro il Gap: la ricetta dell'assessore Panini

28 novembre 2014 - 08:53

Siamo pronti, pertanto, ad intervenire non solo con i poteri che ci sono già riconosciuti dall'ordinamento giuridico, ma anche sperimentando forme di regolamentazione innovative. Si apre con questa dichiarazione d'intenti l'intervista con cui Enrico Panini, assessore al Lavoro e alle attività produttive, fa il punto per Gioconews dei prossimi interventi del Comune di Napoli in materia di contrasto al gioco patologico. In arrivo sgravi fiscali e premialità per i locali e per i condomìni 'slot free'.

Scritto da Fm
Il Comune di Napoli contro il Gap: la ricetta dell'assessore Panini

 

 

"Il Comune di Napoli, terzo Comune d'Italia, è il primo del Mezzogiorno ad essere intervenuto concretamente per contrastare la diffusione del gioco d'azzardo", ricorda l'assessore, a nove mesi dall'approvazione di una delibera di Giunta che ha vietato, tra l'altro, le slot nei locali di proprietà comunale. "Gli uffici del Comune, fin dall'approvazione del programma adottato dalla Giunta hanno lavorato e stanno lavorando alla sua attuazione. Stiamo mettendo a punto un serie di interventi finalizzati ad introdurre strumenti per proteggere i cittadini, con particolare riferimento a coloro che versano in condizione di maggiore fragilità sociale, aumentando la consapevolezza circa i rischi connessi al gioco ed aumentare la sicurezza e contrastare l'illegalità".

 

INCENTIVI E SGRAVI 'NO SLOT' - "Al riguardo, su mia proposta, il Consiglio comunale, nell'approvare il bilancio di previsione, - e malgrado le note difficoltà in cui versano le finanze del Comune - ha stabilito di introdurre, come misura strutturale, un incentivo agli esercizi commerciali 'slot free', consistente nell'esenzione per alcuni tributi locali, quali, ad esempio, l'occupazione di suolo pubblico. Dopo di noi, anche la Regione Umbria è intervenuta sulla materia adottando un analogo provvedimento.
Questa decisione, insieme ad altre recenti iniziative adottate dall'Amministrazione comunale, quali l'esenzione per tre anni dal pagamento di tutti i tributi e tasse comunali per coloro che denunciano di essere vittima di racket ed usura, sono un chiaro segnale che siamo sempre in prima linea quando c'è da schierarsi per l'affermazione della legalità ed il sostegno alle
fasce più deboli della popolazione. Si sta, inoltre, inoltre, studiando un sistema premiale per i condominî che inseriscano nei propri regolamenti il divieto di apertura di sale gioco e Vlt o, comunque, esercizi pubblici e commerciali in cui si pratica il gioco".


FORME DI REGOLAMENTAZIONE INNOVATIVE - La recente decisione dei Comuni di Padova e Pavia, senza dimenticare Milano, di emanare ordinanze restrittive sugli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco fa sentire i suoi 'effetti' anche a Napoli. "La normativa comunitaria ha introdotto nel nostro ordinamento una disciplina improntata sul principio della liberalizzazione delle attività commerciali, senza operare molte distinzioni di sorta", ricorda l'assessore. "Ciò, se da un lato premia le aziende più competitive, capaci di confrontarsi con il libero mercato, dall'altro impedisce alle amministrazioni locali di intervenire in quei settori che necessiterebbero di una maggiore regolamentazione. Allo stato attuale, la legge consente ai Comuni e, nella fattispecie, ai sindaci, di intervenire solo laddove l'apertura di sale gioco o degli esercizi commerciali ove sono installati giochi leciti determini problemi di ordine pubblico e sicurezza per i cittadini. Numerosi sono stati i ricorsi giurisdizionali contro i provvedimenti dei Comuni che hanno cercato di introdurre regole che, pur contemperando diritti ed interessi di tutti, fossero più restrittive e non sempre le pronunce della magistratura sono state chiare ed univoche.Le diverse iniziative di legge attualmente all'esame del Parlamento testimoniamo la notevole attenzione che anche il mondo politico sta rivolgendo al fenomeno: siamo pronti, pertanto, ad intervenire non solo con i poteri che ci sono già riconosciuti dall'ordinamento giuridico, ma anche sperimentando forme di regolamentazione innovative. Mi preme, comunque, sottolineare che già oggi, laddove vengano accertate irregolarità nella gestione di questo tipo di esercizi, gli uffici comunali applicano le sanzioni amministrative previste dalla normativa di settore, che possono arrivare alla chiusura temporanea dell'esercizio o, nei casi più gravi, all'inibizione dell'attività".


CONFRONTO COSTANTE CON LA REGIONE - Tra le misure previste dal programma, vi è la costituzione di un tavolo con gli uffici della Regione Campania, della locale Questura, della Direzione scolastica regionale, dell'Asl territorialmente competente per facilitare l'emersione del fenomeno ed individuare misure di regolamentazione e contrasto al fenomeno.
Ancora, "è stata avviata un'interlocuzione con la Regione Campania per proporre di destinare una quota delle compartecipazioni sulle imposte derivanti dal gioco al finanziamento di un apposito fondo vincolato alla prevenzione e riabilitazione dal gioco patologico. Sono queste alcune delle misure previste dal programma, a cui si affianca un piano di sensibilizzazione rivolto a famiglie e studenti".


IL CONVEGNO SUL GAP - Iniziative che corrono parallele al convegno nazionale 'Istituzioni, associazioni, persone: in campo contro il gioco d'azzardo patologico' svoltosi ieri a Napoli, nella  Sala dei Baroni del Maschio Angioino, raccontato ancora dall'assessore al Lavoro. "Vi hanno partecipato parlamentari, studiosi della materia, sindaci, forze dell'Ordine, esponenti del mondo dell'associazionismo e delle Asl, rappresentanti degli esercenti, le ultime classi degli istituti scolastici superiori. È stata un'occasione per tracciare un quadro sul ruolo degli enti locali proprio alla luce delle richiamate pronunce giurisprudenziali e dei disegni di legge attualmente all'esame del Parlamento e per rafforzare la rete tra gli amministratori locali impegnati a contrastare il fenomeno, mettendo a fattore comune le iniziative messe in
campo da ciascuno dei partecipanti. Ma è stata, soprattutto un momento di confronto tra tutti gli attori e gli interessi coinvolti, per condividere esperienze ed ascoltare i fabbisogni di cittadine e cittadini anche di quelli appartenenti alle fasce più giovani e quindi più deboli della popolazione - che vivono da vicino il problema del gioco nei suoi aspetti degenerativi".


APERTO TAVOLO PERMANENTE - Il convegno ha "sancito il rafforzamento della rete territoriale attraverso la costituzione di un tavolo permanente tra tutti gli attori a qualunque titolo coinvolti, che consenta una riflessione costante ed integrata rispetto al tema. Non vogliamo più che di gioco d'azzardo patologico e delle sue ricadute si discuta 'a pezzi', segmentando competenze ed azioni, ma auspichiamo che anche chi ne è anche parzialmente coinvolto si confronti ed integri la propria attività ed i propri sforzi per far sì che questo processo culturale, educativo, di contrasto all'illegalità, che oggi si è iniziato, si delinei definitivamente come un percorso stabile e condiviso".

LA GESTIONE DELL'IPPODROMO DI AGNANO - L'assessore Panini infine fa il punto sulla redazione del bando europeo per la gestione dell'ippodromo di Agnano, atteso ormai da diverso tempo. "Un bando con il quale si affida la gestione pluriennale di una struttura quale quella dell'ppodromo di Agnano, dopo anni di disinteresse da parte della proprietà pubblica, richiedeva
necessariamente un periodo di elaborazione che può apparire piuttosto lungo agli occhi di chi non ha dimestichezza con la materia. La rilevazione e l'inventariazione dei beni e del loro stato di fatto e l'elaborazione di un piano di fattibilità economico-finanziario di ampio respiro temporale ha richiesto notevole impegno da parte del personale tecnico ed amministrativo. Oramai siamo in dirittura d'arrivo, il capitolato è stato scritto ed è al vaglio dell'ufficio gare per la sua pubblicazione".


COSA PREVEDE IL BANDO - "Ci sono alcune clausole molto chiare a carico del futuro concessionario: dalla realizzazione di opere di manutenzione e rifunzionalizzazione che valorizzino l'impianto alla possibilità di ospitare altre attività sportive, culturali, espositive e ricreative, ovviamente compatibili con l'attività ippica, e comunque con la presenza dei cavalli nelle scuderie. A breve, pertanto, l'ippodromo sarà un'altra importante area della Città definitivamente restituita ai suoi abitanti e potrà rappresentare uno sbocco occupazionale, non solo per gli addetti ai lavori".

 

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