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Decreto lotterie, sì 'con osservazione' della Commissione Finanze del Senato

29 aprile 2015 - 13:45

La commissione Finanze del Senato ha espresso il suo parere favorevole allo shcema di decreto ministeriale sulle lotterie nazionali da indire nel 2015. Si tratta di un via libera 'con osservazioni': nella seduta di ieri (e proprio questo era stato il motivo del rinvio a oggi del voto del parere, il senatore del M5S Vacciano aveva infatti espresso perplessità sull'opportunità di affiancare alla tradizione lotteria Italia una seconda, abbinata al premio Louis Braille e a scopo benefico.

Scritto da Amr
Decreto lotterie, sì 'con osservazione' della Commissione Finanze del Senato

Questo in considerazione del trend decrescente che si sta registrando nella raccolta in Italia.

  

L’OSSERVAZIONE – La commissione chiede, per il 2016, di "verificare preliminarmente l’effettivo introito per l’erario derivante dall’organizzazione e gestione della lotteria nazionale, nella prospettiva di confermare tale tipologia di gioco pubblico, a condizione che gli incassi per l’erario non derivino da risorse attinte da altri comparti del gioco, in modo da garantire quindi l’equilibrio e l’autonoma compatibilità finanziaria della lotteria nazionale".

Al parere del relatore Gianluca Rossi hanno espresso voto contrario la senatrice Bottici e il senatore Vacciano, mentre i senatori Tosato e Bellot si sono astenuti.

 

L'INTERVENTO DI DE MICHELI - Al dibattito in commissione è intervenuto anche il sottosegretario all’Economoia Paola De Micheli, che ha sottolineato che se la quota da destinare a massa premi della lotteria dovesse risultare insufficiente “può essere integrata mediante l’utilizzo dei fondi previsti a tale scopo, a carico del bilancio dello Stato”.

Inoltre, “dall’importo dei biglietti venduti di ciascuna lotteria si deducono le relative spese. Della somma residua, il 50 per cento costituisce la massa premi e il 50 per cento è devoluto agli enti beneficiari. Qualora le lotterie siano abbinate a manifestazioni organizzate dai Comuni o altri enti, gli utili sono ad essi devoluti limitatamente a una quota pari ad un terzo, mentre i due terzi sono versati in conto entrata al bilancio dello Stato”.

 

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