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Baretta: ‘Stabilità, allo studio misure su tassazione, serve azione complessiva’

30 settembre 2015 - 11:22

Decaduta la delega fiscale, il settore del gioco si interroga sul suo futuro. Per il sottosegretario Pier Paolo Baretta “occorre un’azione e non spezzettata”.

Scritto da Anna Maria Rengo
Baretta: ‘Stabilità, allo studio misure su tassazione, serve azione complessiva’

Non solo il ribadire con forza che la seconda tranche della tassa da 500 milioni di euro imposta agli operatori slot e Vlt dalla legge di Stabilità 2015 va pagata. Nell’intervista alla rivista Gioco News, di cui oggi proponiamo un ulteriore estratto e che sarà pubblicata integralmente sul numero di ottobre in questi giorni in distribuzione, il sottosegretario all’economia con delega al gioco, Pier Paolo Baretta, guarda anche a quelli che saranno i contenuti della prossima legge di Stabilità, per quanto riguarda il gioco. Sembra scontato che, decaduta la delega, sarà la prima occasione normativa utile per rimettere mano al settore del gioco?

“Questa è una delle ipotesi al vaglio – conferma Baretta – anche se non è previsto che questa tipologia di legge possa affrontare la parte ordinamentale, ma stiamo valutando che cosa, per quanto riguarda il gioco, possiamo inserire. La riflessione riguarda soprattutto la tassazione sul margine, e ritengo che sarebbe importante prevederla in quella sede, ma si tratta di un tema ancora oggetto di valutazione”. Il premier Renzi ha anticipato che nella Legge di Stabilità, che varrà qualcosa come 27 miliardi di euro, sarà compresa anche la cosiddetta ‘digital tax’ e che andrà a coprire quel 'vuoto' di tassazione che si è generato per aziende che "come Apple e Google – ha spiegato - hanno un sistema per il quale non pagano le tasse nei luoghi dove fanno business". Cosa devono aspettarsi in proposito gli operatori di gioco? “Questa misura non li interessa nello specifico e non è questione che stiamo affrontando con il settore ma fa parte di una valutazione più ampia”.
Al di là del contenuti che potranno essere inseriti nella Legga di Stabilità 2016, l’articolo 14 sul gioco della legge delega al governo in materia fiscale conteneva, appunto, un’ampia ‘delega’ per riordinare il settore e nelle varie bozze di decreto legislativo che avrebbe dovuto attuarle si parlava appunto anche di temi come la tutela dei minori, la riorganizzazione dell’offerta di gioco sul territorio, la pubblicità. Come si potrà e vorrà procedere ora?
“Ritengo che in materia di gioco sia sbagliato procedere a pezzi. Sotto questo profilo ritengo che sia corretto l’impianto del disegno di legge presentato, in Senato, da Franco Mirabelli, in quanto affronta complessivamente la materia. Per esempio, io sono a favore del divieto assoluto di pubblicità del gioco, tant’è che questa previsione figurava anche nella bozza di decreto legislativo attuativo dell’articolo 14 della legge delega, ma ritengo sbagliato fare solo questo se invece non si interviene su altri temi altrettanto importanti e che sono a esso legati, tipo la tutela dei minori”.
Il settore degli apparecchi di puro intrattenimento attende misure volte a garantire una svolta normativa che permetta al settore di innovarsi e andare avanti. Il governo come pensa di agire in tal senso?
“Avviando un confronto con questa parte del settore, ora ci stiamo occupando della Legge di Stabilità, ma è nostra intenzione affrontare, contemporaneamente, anche tale questione”.
Questa estate ha fatto molto discutere il parere del Consiglio di Stato sul nuovo bando per la concessione del lotto, previsto assieme alle entrate derivanti dalla Stabilità 2015, che ha fatto emergere delle criticità, in attesa della cui soluzione c’è stato un rallentamento dell’iter, cosa ne pensa al riguardo?
“Siamo al lavoro per dare una rapida risposta alle problematiche che sono emerse”.
Quanto invece al bando per le scommesse, che dovrebbe essere emanato entro il mese di giugno del prossimo anno, sarà rispettata questa scadenza o, come da più parti si ventila, le attuali concessioni saranno prorogate di altri tre anni?
“Ora è prematuro parlare di ciò e fare ipotesi su quanto accadrà e sugli intendimenti che saranno presi al riguardo”.

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