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Giochi e Stabilità 2016, pioggia di emendamenti alla commissione Bilancio

01 dicembre 2015 - 10:17

Molti emendamenti sui giochi all’esame della commissione Bilancio della Camera, in totale sono 4.868: ecco tutte le richieste.

Scritto da Anna Maria Rengo
Giochi e Stabilità 2016, pioggia di emendamenti alla commissione Bilancio

Come prevedibile, sono numerosi gli emendamenti presentati in commissione Bilancio, alla Camera, alla legge di Stabilità 2016 e che riguardano il gioco. La maggior parte riguardano i comma che hanno sostituito il ‘vecchio’ articolo 48, ma ce ne sono diversi anche relativi agli altri comma che costituiscono l’articolo unico del maxiemendamento sul quale il governo, in Senato, ha chiesto e ottenuto la fiducia.

 

I LAVORI DELLA COMMISSIONE – In totale, gli emendamenti alla Stabilità sono 4.868, mentre quelli al Ddl bilancio 20. Nel corso della riunione di stamattina, 1° dicembre, sono state rese note le inammissibilità per materia e per carenza di compensazione, che sono circa 1.500, e c’è tempo fino alle 16 per presentare ricorso. C’è ovviamente attesa per gli emendamenti governativi, che potrebbero riguardare il gioco, mentre il voto in Commissione comincerà domenica. Tra gli emendamenti dichiarati inammissibili per difetto di copertura ci sono quelli di Giorgetti sui fondi dal gioco ai Comuni e per la cura del Gap, quello analogo a quest'ultimo di Baroni e quelli di Sottanelli e Moretto sull'incremento del Preu su slot e Vlt (rispettivamente al 17 e al 10 percento).

 

LA LOTTERIA DELLO SCONTRINO – Come previsto, i deputati del Pd Speranza e altri chiedono che “con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze sono disciplinati giochi di sorte con premi in denaro legati al consumo, senza pagamento di alcuna posta di gioco, basati sui dati memorizzati e trasmessi all'Agenzia delle entrate”, richiesta proposta in diversi emendamenti.
  
IL M5S – Il Movimento 5 Stelle chiede invece di ridurre l’Irap “per gli esercizi commerciali che provvedono volontariamente, entro il 31 dicembre dell'anno precedente quello a cui si riferisce l'agevolazione, alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco”, e un prelievo del 2 percento sulle vincite derivanti da una singola giocata effettuata sugli apparecchi e congegni alle Vlt. Nei comma sul gioco, si chiede inoltre il divieto di pubblicità, oltre che una moratoria di cinque anni sui giochi e un distanziometro di 500 metri per i punto scommesse.
 
LA PUBBLICITA' - Bordo (Pd) e altri chiedono che dal 1° gennaio la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo Rai Spa non possa più sottoscrivere contratti pubblicitari con i concessionari del gioco al fine di promuovere attraverso il canale radio-televisivo il gioco d'azzardo, richiesta analoga a quella di diversi deputati di Sel. Altri deputati del Gruppo Misto, nell'emendare i commi sul gioco, chiedono invece di vietare in maniera generalizzata la pubblicità, richiesta portata avanti anche da Sel.
 
E IL CANONE RAI – Il Ncd-Udc chiede invece che “i canone di abbonamento speciale non è dovuto per la detenzione di apparecchi utilizzati esclusivamente come videoterminali per l'esercizio della raccolta del gioco pubblico con vincite in denaro, in forza di concessione rilasciata dall'amministrazione pubblica.
 
 LE VINCITE ALLE VLT - La commissione lavoro chiede invece una tassazione del 3 percento delle vincite alle Vlt, richiesta analoga a quella del deputato del Pd Patriarca e da diversi altri deputati dello stesso schieramento.
 
LA TASSA SUI 500 MILIONI - Due emendamenti di Librandi e Palese riguardano la tassa da 500 milioni per i concessionari slot contenuta nella legge di Stabilità 2015 e propongono che “la ripartizione da parte dei concessionari delle somme residue disponibili per aggi e compensi avvenga in misura proporzionale alle competenze dovute agli operatori, in forza dei contratti al momento di entrata in vigore della legge” e che “i concessionari hanno diritto di rivalsa sui soggetti con essi contrattualizzati per le somme eventualmente anticipate antecedentemente all’avvenuta rideterminazione”.
I VIDEOGIOCHI – Si parla anche di videogiochi negli emendamenti, con Forza Italia che chiede che alle imprese nazionali di produzione di videogiochi sia riconosciuto un credito d'imposta ai fini delle imposte sui redditi, pari al 15 per cento del costo complessivo di produzione dei prodotti realizzati nel territorio italiano.
 
IL FONDO PER L’AUTOIMPIEGO – Ricciatti (Sel) e altri chiedono invece di escludere le lotterie, le scommesse e le case da gioco dal Fondo nazionale per agevolare l'autoimpiego di persone con difficoltà di accesso al mondo del lavoro.
 
LE DISPOSIZIONI SUI GIOCHI – Ovviamente, il numero maggiore di emendamenti è quello relativo ai comma da 524 a 535, quelli che recano disposizioni in materia di giochi. Formisano (Gruppo Misto) suggerisce di sopprimere tutti i comma, ma anche di vietare tutti i giochi  tranne lotto, lotterie e totocalcio, come anche di ridurre da 210 a 100 il numero delle concessioni di bingo da mettere a bando e a 50 quelle per il gioco online rispetto alle 120 previste. Molti emendamenti intervengono sul Preu di slot e Vlt: tra questi quello di Sottanelli e Librandi (Scelta Civica) che propongono una diversa articolazione di tutte le norme previste dei comma, anche relative ai bandi di gara. L’emendamento prevede inoltre che “Entro il 30 aprile 2016, lo Stato, le Regioni e gli enti locali sanciscono in sede di Conferenza unificata intese in ordine alla distribuzione territoriale dei punti vendita che offrono giochi con vincite in denaro atte ad assicurare l'uniformità dell'esercizio delle concessioni in materia di giochi pubblici sull'intero territorio nazionale nonché la salvaguardia dei loro valori patrimoniali. Nell'esercizio delle rispettive potestà normative ed amministrative le Regioni e gli enti locali conformano i rispettivi ordinamenti alle disposizioni delle leggi statali per la finalità di coordinamento nazionale in materia di giochi pubblici, astenendosi dall'introdurre o mantenere in vigore disposizioni idonee a vanificare l'unitarietà del quadro regolatorio nazionale”. Anche Fratelli d'Italia chiede di aumentare il Preu sulle slot e di portarlo al 20 percento, e quello sulle Vlt al 7 percento, anche se in altri (anche a firma di Sel), si propongono percentuali più basse.
 
IL PAYOUT - Ignazio Abrignani (Gruppo Misto) chiede che “La misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettera a), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, è fissata in misura pari al 17 per cento e in percentuale di restituzione in vincite minima al 72 per cento dell'ammontare delle somme giocate, a decorrere dal 1° gennaio 2016”. Altri emendamenti intervengono sulla riduzione del payout, alcuni fissando la soglia minima al 71 percento e molti fissando quella massima al 78 percento.
 
LA DESTINAZIONE DEI PROVENTI DI GIOCO – Pagano (Ncd) chiede invece che “nella misura di 100 milioni di euro in ragione d'anno, maggior gettito derivante dall'aumento del prelievo erariale unico degli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettera a) e b) stabilito per l'anno di riferimento rispetto all'anno 2015, è ridistribuito ai Comuni in misura proporzionale al numero dei punti di raccolta del gioco presenti nel proprio territorio di competenza. Con apposita rendicontazione, i Comuni destinano le predette entrate principalmente al sostegno delle politiche di prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti dalla sindrome del gioco d'azzardo patologico. In assenza di gravi e comprovate situazioni di rischio per la salute dei cittadini nel territorio, i Comuni possono destinare tali entrate alle politiche e alle attività a sostegno dell'istruzione, cultura, sport, assistenza sociale di qualsiasi tipo, e relative strutture, nonché al decoro urbano e manutenzione della rete stradale”, richiesta analoga a quella di Alberto Giorgetti (Fi, che propone pure di destinare loro l’1 percento del Preu) e di Federico Massa (Pd). 
 
LE SCOMMESSE – Basso (Pd) e altri chiedono che “a decorrere dal 1 ottobre 2016, tutti i pagamenti e le riscossioni relative alle forme di gioco lecito, esercitate negli esercizi e nei centri di scommesse autorizzati, devono essere effettuati esclusivamente in forma elettronica mediante strumenti di pagamento che consentano l'identificazione del disponente e del beneficiario”.

 

IL GIOCO PATOLOGICO – La deputata Paola Binetti (Area popolare) presenta invece diversi emendamenti, chiedendo tra l’altro che “nel limite di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinata a progetti sperimentali nel campo del recupero delle dipendenze in particolare delle dipendenze ‘sine materia’, ivi compresa la ludopatia, nonché all'adozione di una campagna di comunicazione pubblica televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico, prevedendo altresì che la trasmissione dei relativi spot sia effettuata immediatamente dopo quella degli spot del gioco online”.

 

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