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Orari Bergamo, Gori: 'Sì a gioco legale, ma tutelare salute cittadini'

27 maggio 2016 - 15:53

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, presenta il regolamento comunale che vieta il gioco per 6 ore al giorno e a 500 metri da luoghi sensibili.

Scritto da Redazione
Orari Bergamo, Gori: 'Sì a gioco legale, ma tutelare salute cittadini'

 

“Non siamo contrari al gioco legale, anche perché l’alternativa sarebbe un gioco gestito dalla criminalità organizzata. Pensiamo invece che si debba contrastare un fenomeno che comporta il degrado delle relazioni familiari e affettive, che comporta la perdite del lavoro e che ricade su una fetta di popolazione fragile, come giovani e anziani". Così il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, alla presentazione del regolamento approvato dalla Giunta per contrastare il gioco patologico, che passerà al vaglio del Consiglio Comunale il prossimo 6 giugno. 


Dal regolamento scaturirà un’ordinanza che istituirà delle fasce orarie in cui in città non solo non sarà consentito giocare a Vlt e slot machine, ma anche, ad esempio, vendere e acquistare gratta e vinci e biglietti della lotteria in tutti luoghi che si trovano a meno di 500 metri da scuole, oratori e quelle strutture individuate dalla legge regionale della Lombardia (a Bergamo praticamente nella totalità dei luoghi in cui è possibile giocare). Le fasce orarie sono state così individuate: dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21.

 

“Intendiamo così proteggere persone sole, giovani e anziani, le categorie più fragili della nostra città: sappiamo che vi sono molte persone che non tornano a casa a pranzo prese dalla foga del gioco, persone che addirittura dimenticano di andare a prendere i figli a scuola, pensionati che buttano metà o più della loro pensione nei gratta e vinci. In questo modo cerchiamo di mettere un freno al dilagare di dipendenze e patologie gravi, che arrivano a mettere in ginocchio tanti nostri concittadini e le loro famiglie. Si tratta di una piaga sociale e come tale va combattuta”, prosegue Gori.
 
Abbiamo svolto un’indagine conoscitiva di grande spessore per costruire il provvedimento mappando tutte le strutture esistenti in città e intervistando oltre 15mila studenti delle scuole secondarie di Bergamo. Risulta che il 58% dei minorenni gioca nonostante sia vietato dalla legge, il 15% addirittura una volta a settimana e ben il 73% di essi sa esattamente in quali strutture sul territorio consentano il gioco anche agli under18", sottolinea il sindaco.

Dal provvedimento saranno esentate alcune categorie di gioco, come le sale bingo (a Bergamo funzionano come luoghi di aggregazione con spazi di somministrazione enogastronomica, lontane quindi dall’isolamento di Vlt e slot), il Lotto tradizionale (che si sviluppa con una dinamica completamente diversa, ovvero con tre estrazioni a settimana) e il Totocalcio (con una cadenza ancor più rarefatta).
Il Comune introduce regole ferree per quello che riguarda la reclamizzazione del gioco (divieto nei luoghi pubblici e di proprietà del Comune, divieto di utilizzo di insegne luminose che attirano al gioco, obbligo di esporre materiale informativo) e il divieto di offrire possibilità di giocare d’azzardo a meno di cento metri da bancomat, negozi 'Compro Oro', banchi dei pegni.
 
 

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