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Brexit: vantaggi e svantaggi per il mercato del gioco italiano

27 giugno 2016 - 08:32

Il caso Brexit continua a far riflettere anche il mondo del gioco italiano e arrivano i primi commenti raccolti da Gioconews.it.

Scritto da Sm
Brexit: vantaggi e svantaggi per il mercato del gioco italiano

La decisione degli inglesi di abbandonare l'Unione europea continua a far riflettere anche gli operatori del gioco pubblico italiano. Tanto che arrivano i primi commenti dal settore, che si interroga cercando di capire in che modo il caso Brexit potrà influenzare il mercato del gaming internazionale, ma anche nazionale. Gioconews.it ha raccolto i primi commenti dei protagonisti del settore: da chi si occupa di apparecchi di puro intrattenimento a chi, invece, è presente sull'online fino ai protagonisti dell'ippica italiana e dei casinò terrestri.

Secondo Mauro Zaccaria dell'azienda Tecnoplay, specializzata in apparecchi di puro intrattenimento ma anche in slot machine, la decisione inglese “non dovrebbe influenzare granché. Abbiamo alcuni fornitori in Inghilterra e probabilmente risentiremo di alcuni costi maggiori. Infatti ci sarà sicuramente, nel tempo, un aggravio di costi per eventuali nuove burocrazie di carattere doganale e di documentazione di trasporto, ma presumiamo che non sarà molto pesante.

Nell’immediato potrebbe esserci un deprezzamento della sterlina e quindi un piccolo guadagno a livello di importazione, ma questo, ben presto, sarà sicuramente compensato da un aumento dei prezzi dei prodotti e quindi ne usufruiremo ben poco.

In ogni caso il processo di uscita del Regno unito durerà due anni e quindi è ancora presto per capire bene cosa può succedere”.

Roberto Mazzucato dell'azienda Mag Elettronica, specializzata in apparecchi new slot, afferma: "Non nascondo che il 'Leave' ha stupito sia noi che la nostra sussidiaria britannica. A livello politico-legislativo, nel gioco pubblico, non credo ci saranno cambiamenti, ogni nazione europea ha da sempre regolamentato il settore con un ampio grado di autonomia e l'approccio rimarrà lo stesso. Altro discorso sono i rapporti commerciali tra Eu e extra Eu. Quando il 'divorzio' sarà completato dovremmo vedere quali 'barriere' (dazi) verranno applicati, tenendo conto che l'Italia è da sempre un ottimo cliente per l'Inghilterra in tema di gioco. Comunque è ancora troppo presto per capire realmente cosa succederà, troppe e tante cose ancora da accadere".

Mauro Roncolato, Ceo della software house, Capecod attiva nel settore del gioco online, sottolinea: “Non cambierà nulla per noi, ma per saperlo e per sapere cosa significherà l’uscita del Regno Unito bisognerà aspettare qualche giorno e una valutazione più accurata degli esperti”.
 
Per quanto riguarda la software house NetEnt, specializzata in casino games e attiva anche sul mercato italiano, Enrico Bradamante, Md di NetEnt Malta Ltd, sottolinea: "Non abbiamo alcun commento. E' ancora troppo presto e c'è molta incertezza sui termini e le condizioni della Brexit".
 
Passando al mondo ippico, Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, aggiunge da parte sua: “Non penso ci siano ripercussioni per il mercato dei giochi in generale. Nemmeno per l'ippica ritengo ci siano difficoltà, perché la circolazione dei cavalli non avrà problemi. Anzi il deprezzamento della sterlina renderà i nostri premi un pochino più competitivi”.
Certamente è ancora presto per fare delle riflessioni più circostanziate, ma certamente anche il gaming italiano ha lo sguardo rivolto alla Gran Bretagna. E intanto una petizione per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit sta avendo un enorme successo nel paese della regina Elisabetta.  

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