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Il ministro Lorenzin: 'Su gioco arginare comportamenti devianti'

26 luglio 2016 - 08:00

Il ministro della Salute Lorenzin sottolinea la necessità di arginare i comportamenti devianti sul gioco e in Parlamento si accende il dibattito per la legge sulla cannabis.

Scritto da Redazione
Il ministro Lorenzin: 'Su gioco arginare comportamenti devianti'

 

"Il nostro non è uno Stato etico, evidentemente. Ma questo non significa che non si debba fare una lotta vera contro i comportamenti devianti. E infatti è stata vietata la promozione del gioco in tv, tra i minori, online". Lo dice in una intervista a La Repubblica il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, tornando a parlare di gioco. E la discussione sul settore ci accende anche in Parlamento dove, addirittura, si accosta il gioco alla legalizzazione della cannabis. 

In occasione della presentazione della proposta di legge Roberto Giachetti e altri su 'Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati' diversi deputati prendono al volo l'occasione per parlare di gioco. 
Anna Margherita Miotto (Pd) sottolinea: "Abbiamo ancora le agende aperte sul gravissimo tema del gioco d’azzardo, perciò temiamo che si ripeta l’insuccesso di una legalizzazione pensata per combattere il gioco illegale e che invece deve fare i conti con le infiltrazioni malavitose nel gioco legale".
Carlo Sarro (Forza Italia) da parte sua aggiunge: "Ebbene, l’esperienza della legalizzazione del gioco d’azzardo o, comunque, della sottoposizione ad una forma di controllo molto più diretta e molto più aperta, tra virgolette, dello Stato ha determinato, come valutazione e primo bilancio che può essere a distanza di anni compiuto, una sostanziale smentita rispetto a quelle che sono le affermazioni delle posizioni antiproibizioniste, perché, per esempio, in questo settore si è registrato non solo un incremento in termini assoluti del gioco d’azzardo, e quindi dell’insieme, del valore complessivo di questo settore, quindi le risorse che vengono ad esso assegnate e spese dagli utenti, ma anche una modifica della platea dei giocatori, per cui si è passati dai dati censiti nell’anno 2011 di una tipologia media del giocatore, di età intorno o superiore ai sessant’anni e soprattutto di estrazione sociale medio-alta, ai dati ultimi, le ultime rilevazioni di questo settore, che ci consegnano viceversa la tipologia del giocatore, che è di età sempre ovviamente più bassa, ma soprattutto appartenente a categorie sociali molto meno agiate e molto economicamente meno forti di quelle cui appartenevano inizialmente i giocatori. Fenomeno, questo, favorito anche dalla diffusione del gioco online, quindi dall’agevolissima accessibilità ai meccanismi da parte anche dei giovani. Ma il dato che interessa è che da un lato si è avuto un ampliamento dell’attività del gioco, si è avuta una modifica ed un abbassamento pericoloso dell’età e della condizione economica e soprattutto non c’è stato quell’effetto di contrasto all’azione della criminalità organizzata che viceversa non solo ha continuato a gestire il gioco illegale, ma ha più volte, come numerose indagini hanno poi potuto confermare, anche posto in essere azioni di infiltrazione nel settore del gioco legale: quindi entrando con proprie società o con propri operatori in questo ambito, e quindi estendendo l’inquinamento della sua azione e della sua attività. Sono dunque questi gli argomenti che hanno convinto tutti noi – abbiamo avuto anche all’interno del nostro gruppo una serie di incontri e di dibattiti – a sostenere in maniera ferma, in maniera laica, in maniera equilibrata le ragioni del 'no' a questo provvedimento, la nostra posizione contraria".

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