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Crepet: 'Nessuna correlazione tra luoghi sensibili e dipendenza'

26 luglio 2016 - 14:43

Lo psichiatra Paolo Crepet fa il punto su cura e prevenzione del gioco patologico e chiede approccio più serio e professionale alla materia.

Scritto da Ac
Crepet: 'Nessuna correlazione tra luoghi sensibili e dipendenza'

 


Roma - E' fondamentale avviare lo studio sulla diffusione della dipendenza da gioco patologico nel nostro Paese, che è stato annunciato ma non ancora realizzato, perché senza conoscere a fondo il fenomeno di cui stiamo parlando non possiamo affrontare il problema in maniera adeguata". Parola dello psichiatra Paolo Crepet, intervenuto alla presentazione del Libro bianco di Acadi sui giochi a Roma.

 

"Serve un approccio concreto per affrontare la materia e occorre legiferare in maniera specifica. Per esempio chiedo da mesi in varie sedi a cosa fossero destinati in concreto i 50 milioni di euro che il legislatore ha previsto per il fondo contro le dipendenze. Non è ancora noto quali percorsi, quali progetti quali cure siano state ipotizzate per definire una cifra come quella di 50 milioni che non è affatto banale e non vorrei che si riveli, come spesso accade, un bonus per qualche professionista o consulente. Credo che sia necessario un processo più serio e professionale sulla materia perché vedo troppo spesso molta improvvisazione e dei presunti guaritori che si professano dei professionisti contro le dipendenze da gioco", prosegue Crepet.


"Continuo a sentire storie assurde mentre non parliamo dei veri problemi. Per esempio della responsabilità genitoriale rispetto ai rischi di gioco per i minori. Inoltre credo che il problema dal punto di vista fisico del controllo della maggiore età sia molto facile da affrontare quindi non lo considero un tema di grande rilevanza. Ma non capisco neppure come possa trovarsi una correlazione tra le distanze delle sale da gioco da scuole o da ospedali e la diffusione della ludopatia, mentre se ne continua a parlare continuamente", afferma ancora lo psichiatra.

 

 


"Il mio appello personale da rivolgere al Governo è quindi quello di eseguire prima possibile una indagine sulla dipendenza da gioco. Quanti sono i malati? Dove sono? In quali regioni, in quali città? Che giochi preferiscono? È vero che le donne giocano di più rispetto agli uomini? Sono queste le domande a cui dobbiamo essere in grado di rispondere. Non possiamo dire che aumentano le donne che giocano perché ne abbiamo viste tre l'altro giorno e prima non ne avevamo mai vista nessuna. Questa non è scienza ma è cialtroneria è su questi temi mi preme porre l'accento, come medico e come cittadino", conclude Crepet.

 

 

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