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Orari Napoli, Caritas: 'Passo decisivo nella lotta al gioco patologico'

24 agosto 2016 - 07:49

Anche la Caritas si schiera a fianco del Comune di Napoli e appoggia i limiti orari al funzionamento degli apparecchi da gioco.

Scritto da Redazione
Orari Napoli, Caritas: 'Passo decisivo nella lotta al gioco patologico'

 


Non si ferma la scia di commenti e di prese di posizione suscitata dall'entrata in vigore dell'ordinanza varata dal Comune di Napoli che limita gli orari di apertura delle sale gioco del territorio comunale dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, e gli orari di funzionamento degli apparecchi dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 20 di tutti i giorni, festivi compresi. Sullla questione ora interviene anche la Caritas.


“La limitazione degli orari di apertura delle oltre 100 sale da gioco e la disciplina dell’orario di attivazione delle slot machine nei più di 2500 locali pubblici presenti nella città di Napoli sono certamente una buona notizia per quanti da anni operano sul fronte della denuncia della gravità del fenomeno del Gap, grazie al pronunciamento del Tar che ha permesso l’attivazione dell’ordinanza sindacale del 4 aprile 2016, sostenuta fortemente dall’assessorato al Lavoro e alle attività produttive del Comune di Napoli e contestata da 20 società che ne avevano chiesto la revoca”, sottolinea Maria Pia Mauro Condurro, direttore dell’Ufficio associazioni laicali e responsabile del Centro ascolto dipendenze della Caritas.

 

“Questo decisivo passo verso un controllo del gioco patologico nella nostra città incoraggia quanti, ogni giorno, combattono per porre freno al Gap, che si presenta come sfida educativa oltre che morale, cui la Chiesa di Napoli risponde da tempo ed in modo concreto, grazie alle continue sollecitazioni del cardinale Crescenzio Sepe, il quale, nelle omelie e nelle lettere pastorali che hanno inaugurato il percorso della misericordia nella nostra diocesi, ha richiamato fortemente l’attenzione su questo tragico fenomeno che vede migliaia di persone e di famiglie investite dai drammi della povertà, dell’usura e, soprattutto, delle perdita della dignità. Una vera sfida alle nostre coscienze e alle nostre sicurezze”, conclude Condurro.
 

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