“Per quanto riguarda le slot in bar e tabacchi, stiamo delineando il piano di intervento, un piano allo studio che prevede la loro abolizione”. È il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Pier Paolo Baretta, a fare chiarezza sulle linee guida che si stanno seguendo per il riordino dell'offerta di gioco in Italia, ai sensi della legge di Stabilità 2016, soprattutto per quanto riguarda il tema maggiormente al centro dell'attenzione, almeno in queste ore, ossia il 'futuro' delle slot nei bar e nelle tabaccherie. “Andiamo verso un intervento molto ampio”, afferma Baretta, anche se tra le varie ipotesi in campo nessuna è stata definitivamente scelta. Tra esse, ricordiamo, ci sarebbe anche quella, anticipata a Porta a Porta dal premier Matteo Renzi, di togliere quelle slot che si trovano in bar e tabacchi che non hanno una stanza seperata da dedicare loro, oppure anche la loro eliminazione tout court, tutte però da valutare con estrema attenzione, anche sotto il profilo della loro fattibilità tecnica.
Ma quali potrebbero essere le conseguenze di un simile intervento sull'erario, e come si intende colmare l'eventuale buco che si andrebbe a generare? “La riduzione del 30 percento del parco slot era già prevista dalla legge di Stabilità 2016 e non stimiamo conseguenze complicatissime per il bilancio statale. In ogni caso, i conti li stiamo facendo e comunque si tratta di una decisione politica da prendere”.
Ma la riduzione del parco slot potrebbe aprire la strada a nuove gaming hall? “Non credo che ciò sarà necessario. Il punto di partenza è ridurre l'offerta complessiva”.
La legge di Stabilità 2016 prevede un'intesa sul riordino da raggiungere in sede di Conferenza Unificata Stato, Regione ed Enti locali quali passi si stanno compiendo per giungere a un accordo dopo la pausa estiva? “Stiamo calendarizzando in questi giori una serie di incontri con le Regioni”, conclude Baretta.
L'intenzione di Baretta, pare dunque di capire, è quella di giungere in ogni caso a un accordo con le Regioni, un concetto che aveva già espresso nell'intervista rilasciata a Gioco News e pubblicata sul
numero di settembre della rivista. "Noi perseguiamo l'accordo con tutta la nostra intenzione. Non prendo neanche in considerazione l'ipotesi che ciò possa non avvenire”, aveva affermato, in risposta alla richiesta se il governo intendesse procedere anche senza un accordo con Regioni, magari intervenendo con la legge di Stabilità 2017, anche alla luce dei bandi che, ai sensi della manovra finanziaria per il 2016, si dovranno indire entro l'anno.
Insomma, la situazione, ad oggi, pare ancora tutt'altro che definita, e
senza dubbio molto più complessa di come sia potuta apparire stando alle prime interpretazioni scaturite dalle parole del premier.