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Umbria: approvate linee di indirizzo su Gap, Barberini 'Passi in avanti'

11 ottobre 2016 - 11:13

La Regione Umbria ha approvato le linee di indirizzo per l'intervento sociosanitario e la formazione contro il gioco d'azzardo patologico.

Scritto da Sm
Umbria: approvate linee di indirizzo su Gap, Barberini 'Passi in avanti'

Definire un piano regionale di intervento sociosanitario per la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico: con questo obiettivo la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore regionale alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, ha approvato due distinti atti volti da una parte a definire le linee di indirizzo per la realizzazione del Sistema regionale di servizi sociosanitari per l’accoglienza e la presa in carico dei giocatori d’azzardo patologici e delle loro famiglie, e dall’altra a stabilire le modalità di formazione dei gestori e del personale delle da gioco e dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco d’azzardo lecito.

 

LA DICHIARAZIONE - “L’obiettivo - spiega l’assessore Barberini - è quello di dare risposte organiche ed efficaci a una problematica sempre più diffusa in Umbria, che comporta gravi ripercussioni non solo nei soggetti direttamente coinvolti, ma anche nelle loro famiglie”.

Per dare un’idea della portata del fenomeno l’assessore ricorda i dati riportati dall’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze: “Si stima che in Umbria siano circa 10mila le persone con profilo di gioco problematico – ha riferito - in pratica il 5,6 per cento della popolazione fra i 15 e i 74 anni, un dato in linea con la media nazionale. A giocare sono più uomini (37 per cento) che donne (18 per cento), mentre i giochi preferiti sono il gratta e vinci e il lotto istantaneo, seguiti dalle scommesse sportive e dalle carte”.
L’assessore ha quindi precisato che “gli umbri dipendenti da gioco d’azzardo presi in carico dai servizi attivati nelle Usl nel 2015 sono stati 357. Gli utenti maggiormente coinvolti nei percorsi di recupero hanno tra i 45 e i 54 anni e sono soprattutto uomini (81 per cento). Negli ultimi anni, c’è stato un ricorso crescente ai servizi infatti, dal 2013 al 2015 l’utenza è quasi raddoppiata (+89per cento), passando da 199 a 357 unità”.
Barberini ha inoltre evidenziato che “nel 2015, gli umbri hanno investito 1.029 milioni di euro nei giochi autorizzati dai Monopoli e il 59 per cento della raccolta è legata ad apparecchi elettronici e slot machine. Togliendo da questa somma le vincite, risulta che in Umbria una spesa di 235milioni di euro, mentre la cifra spesa pro-capite è di 263 euro, dato che colloca la nostra regione al decimo posto in Italia. Al maggio 2016, risultavano 1.397 (1.054 nella provincia di Perugia e 343 in quella di Terni) gli esercizi commerciali autorizzati a tenere varie forme di gioco”.

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