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Nuova sanatoria Ctd, Baretta: 'Non in manovra di bilancio 2017'

18 ottobre 2016 - 14:06

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta risponde all'interrogazione del senatore Vacciano sulla possibilità di una nuova sanatoria per i Ctd.

Scritto da Anna Maria Rengo
Nuova sanatoria Ctd, Baretta: 'Non in manovra di bilancio 2017'

 "La problematica segnalata comporta delicate valutazioni, considerati anche i profili comunitari della vicenda, che la ristrettezza dei tempi non consente di affrontare in sede di predisposizione della manovra di bilancio per il 2017". Il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Pier Paolo Baretta, ha così risposto, oggi 18 ottobre, in commissione Finanze, all'interrogazione presentata dal senatore Giuseppe Vacciano (Gruppo Misto) e altri, nella quale si chiedeva se il governo avesse intenzione di inserire una nuova sanatoria nella legge di Stabilità 2017.

Nell'interrogazione si chiedeva anche "quali poste siano derivate e incamerate ex art. 1, commi 646, 657 e 648, della legge n. 190 del 2014, in cui si prevedeva di incamerare dai 'totem' (spesso presenti nei Ctd) e altri giochi irregolari circa 540 milioni di euro" e a tale proposito il sottosegretario ha richiamato i dati contenuti, in proposito, nel Libro Blu dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, relativi al 2015.

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"Dalla regolarizzazione del Ctd - ha proseguito Baretta - che ha riguardato oltre 2.000 punti vendita, che comunque già insistevano sul territorio dello Stato ma nell’ambito della rete illegale di raccolta, sono derivate entrate a titolo di up front fee e Imposta unica versata in acconto e a saldo per anni pregressi  (rate del 30/06/2015 e del 30/11/2015) per 44 milioni di euro, nonché ulteriori 43 milioni circa a titolo di imposta, sempre relativa al 2015".
CTD E LEGGI DI STABILITA' - Il sottosegretario ha inoltre precisato che "la legge di stabilità per il 2015 disciplina i c.d. Ctd, cui si rivolge l’interrogazione, nei commi da 643 a 645. Tali disposizioni regolano, infatti, la facoltà di 'regolarizzazione fiscale' per i soggetti che offrono scommesse senza essere collegati al totalizzatore nazionale e delineano il nuovo regime applicabile a coloro che, privi di concessione e di autorizzazione, senza essersi avvalsi della predetta regolarizzazione continuano (illecitamente) l’esercizio dell’attività nel territorio dello Stato.
Invece, i commi da 646 a 648 assoggettano ad un regime fiscale penalizzante gli apparecchi da divertimento e qualunque altra apparecchiatura che consenta l’esercizio del gioco con vincita in denaro, in mancanza di collegamento alla rete nazionale (c.d. 'Totem'). Si tratta, in particolare, di apparecchiature – poste prevalentemente presso pubblici esercizi aperti al pubblico, che consentano il collegamento con piattaforme di gioco non regolari riferibili a soggetti privi di concessione e di autorizzazione, spesso costituiti da 'sit'” online stabiliti in paesi esteri. I controlli eseguiti sulla base della legge di stabilità per il 2015 hanno generato un vasto contenzioso che comporta una dilatazione dei tempi per la conclusione dei procedimenti e la riscossione dell’imposta dovuta per il gioco con tali apparecchiature, procedimenti che potranno completarsi solo negli anni successivi.
Inoltre, l’orientamento maggioritario della giurisprudenza, specie in riferimento alle apparecchiature che offrono giochi promozionali (c.d. 'Totem' che rappresentano la parte prevalente di tale mercato illecito), richiede la prova documentale e tecnica che mediante tali apparecchiature venga effettivamente offerto gioco con vincita in denaro (non essendo sufficiente, come ipotizzato dalla disposizione in commento, la mera presenza, nell’esercizio commerciale, di apparecchiature che 'consentano' il gioco con vincite in denaro).
Tale orientamento ha rallentato ancor di più l’attività di controllo e di accertamento ed ha reso necessario un intervento chiarificatore in via normativa. Al fine di superare tale impasse la legge di stabilità per il 2016 ha previsto una modifica legislativa che si sta rilevando ben più efficace per il recupero dell’evasione, cui era collegata la stima di gettito (cfr. art. 1, comma 923, della legge n. 208/2015).
Tale norma ha mostrato anche un effetto deterrente importante; infatti, il gioco irregolare sui 'Totem' è succedaneo a quello, regolare, sulle slot. Ora, si osserva che nonostante l’aumento della tassazione complessiva di 2,5 percento (pari a un incremento di oltre il 15 percento), la raccolta tendenziale del 2016, riferibile alle c.d. slot, risulta superiore di oltre 1 miliardo di euro a quella del 2015. Tale aumento potrebbe essere, quindi, riferito, in parte, alla normativa di cui si è detto".
LA CONFERENZA UNIFICATA - Ultimo quesito posto dai senatori del Gruppo Misto era se il governo "nell'ambito delle proprie attribuzioni, favorire un quanto più veloce accordo da raggiungere nella Conferenza Stato-Regioni per la stesura definitiva del bando di gara per l'affidamento in concessione dell'esercizio dei giochi pubblici, recependo le osservazioni dell'avvocato generale della Corte di giustizia europea, Nils Wahl".
"La questione  - ha risposto Baretta - è gestita dal Governo e che la stessa sarà affrontata e potrà trovare soluzione con la collaborazione dei soggetti interessati (Regioni ed enti locali)". 
LA REPLICA DI VACCIANO -  Parzialmente soddisfatto delle risposte ricevute il senatore Giuseppe Vacciano: “Quello che più mi premeva sapere, ossia se e come sarà affrontata la questione sanatorie del Ctd, non è stato tema affrontato, e il sottosegretario si è limitato a dire che per ora la misura non è inserita nella manovra economica, ma questo non vuol dire che non potrà esserci in futuro, magari 'grazie' a qualche emendamento. Mi riservo di esaminare i dati che mi sono stati forniti e infine, quanto ai bandi per i giochi, non ritengo chiaro l'indirizzo su dove vuole andare il governo”.

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