skin

Perrino (M5s Basilicata): 'Cosa fa la Regione per attuare legge sul Gap?'

17 gennaio 2017 - 09:00

Il portavoce del Movimento cinque stelle della Basilicata, Gianni Perrino, chiede a Regione ed enti locali aggiornamenti sull'applicazione della legge sul Gap.

Scritto da Redazione
Perrino (M5s Basilicata): 'Cosa fa la Regione per attuare legge sul Gap?'


A che punto è l'attuazione della legge sul Gap della Basilicata approvata nell'ottobre 2014? E' la domanda che Gianni Perrino, portavoce del Movimento cinque stelle al Consiglio regionale, pone al suo presidente, attraverso un'interrogazione a risposta orale.

 

In particolare, il consigliere pentastellato chiede: "se l’Osservatorio di cui all’art. 3 della legge sia stato istituito e, in caso affermativo, sia operativo; a quanti esercizi commerciali, circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che abbiano scelto di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d'azzardo sia stato rilasciato il marchio regionale 'Esercizio de-slottizzato – Regione Basilicata' istituito al comma 5 dell’innanzi rammentato art. 3; se Asl e Comuni associati in ambiti territoriali abbiano o meno promosso, nei rispettivi Piani di azione locale e Piani sociali di zona, iniziative e attività volte a prevenire e contrastare la diffusione delle dipendenze da gioco, e di che tipologia di iniziative e attività si tratti".


Perrino poi auspica di sapere quante siano le case da gioco, sale bingo, ricevitorie e agenzie ippiche in cui "risulta allestita un'area dedicata all'informazione e, in particolare, se sugli apparecchi e congegni per il gioco sia stata esposta all’utenza una nota informativa nella quale sono indicati il fenomeno del Gap e i rischi connessi al gioco e i recapiti per le informazioni relative alle attività di contrasto al Gap; se la Giunta della Regione Basilicata abbia o meno informato i competenti organi comunali che l'autorizzazione all’apertura ed esercizio dell'attività delle sale da gioco e l'installazione di apparecchi da gioco, nonché ogni altra tipologia di offerta di gioco con vincita in denaro, 'non viene concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a cinquecento metri' misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e, inoltre, strutture ricettive per categorie protette".
 
Il consigliere poi ricorda che "l'autorizzazione è concessa per cinque anni e può essere chiesto il rinnovo dopo la scadenza: per le autorizzazioni esistenti, il termine di cinque anni decorre dalla data di entrata in vigore della legge (29/10/2014), a condizione che, entro il 31 dicembre 2016, i gestori ottemperino a quanto indicato dall’innanzi indicato distanziometro" e chiede "se (e quanti) esercenti abbiano assolto l’obbligo di formarsi e formare il proprio personale frequentando corsi di formazione, predisposti dai Comuni in collaborazione con le associazioni di categoria e con le organizzazioni del privato sociale, sui rischi del gioco patologico e sulla rete di sostegno; quante sanzioni sono state irrogate, per quale tipologia di violazioni e per quale ammontare, per l’inosservanza delle disposizioni di cui alla L.R. n. 30/2014 e, nel caso di reiterazione delle violazioni stesse, quante sanzioni amministrative accessorie di sospensione temporanea dell'esercizio dell'attività (da dieci a sessanta giorni) sono state comminate".

Il tema dell'applicazione delle leggi sul contrasto al gioco patologico è tornato d'attualità nell'ultimo mese, con molte Regioni - dal Lazio alla Puglia - in ritardo sulle tempistiche previste, e modifiche alle normative vigenti in discussione, dalla Liguria all'Abruzzo.
 

Articoli correlati