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Liguria, Mantero (M5s): 'Toti smonta 5 anni di lavoro anti-Gap'

14 marzo 2017 - 08:25

Il deputato Matteo Mantero (M5s) attacca Giovanni Toti per la scelta di rinviare di un anno la legge sul Gap della Liguria.

Scritto da Redazione
Liguria, Mantero (M5s): 'Toti smonta 5 anni di lavoro anti-Gap'

 

“Soltanto un anno fa il governatore della Liguria Toti, durante la passerella offertagli dalla prima giornata nazionale delle Regioni e degli Enti locali sul contrasto al gioco d'azzardo, firmava con Maroni e altri 5 residenti di Regione il 'Manifesto contro l’azzardopatia'. Oggi apprendiamo che lo stesso Toti vuole rinviare di un anno l’entrata in vigore della legge regionale su questo tema delicato, in barba a quell’impegno contro l’azzardopatia, andando contro l’interesse di quei troppi cittadini liguri che si rovinano alle slot e alle videolottery”.

Così il deputato ligure del Movimento cinque stelle, Matteo Mantero, membro della commissione Affari Sociali.

“Era il 2012 quando in Consiglio Regionale quella legge sul contrasto all’azzardo venne approvata all’unanimità anche grazie ai voti della Lega Nord e Forza Italia. Sono stati concessi 5 anni per mettersi in regola – aggiunge Mantero - e adesso che quel tempo sta per scadere, Toti e il suo assessore Rixi vorrebbe mandare tutto all’aria, con buona pace della salute dei cittadini”.

"Toti così facendo tradisce anche le amministrazioni locali che sulla base di quel manifesto avevano costruito regolamenti e portato avanti azioni di vera e propria salvaguardia sociale. Cos’è stato a fargli cambiare idea? Sono le prossime elezioni amministrative genovesi e spezzine e la necessità di racimolare voti? Ricordo come un anno fa Toti parlasse di non retrocedere rispetto ai terreni conquistati grazie alle azioni di contrasto messe in atto dalle Regioni, come la limitazione della diffusione delle apparecchiature prevedendo distante limite da istituti scolastici, luoghi di aggregazione giovanile o di cura, limitarne la pubblicizzazione, prevedere specifiche autorizzazioni comunali e limitare gli orari. Tutto questo oggi viene messo in discussione per ragioni che a mio parere sono di stretto tornaconto politico”, conclude il deputato M5s.
 

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