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Gioco, Baretta: 'In prossima legge Bilancio riforma del settore'

26 maggio 2017 - 08:14

Intenzione dell'Esecutivo di intervenire nella prossima legge di Bilancio alla riforma del settore del gioco.

Scritto da Sara
Gioco, Baretta: 'In prossima legge Bilancio riforma del settore'

Accesa la discussione ieri, 25 maggio, in Commissione Biancio della Camera, sull'articolo 6 della Manovra Bis, che riguarda il gioco pubblico. Come detto, è stato approvato l'emendamento del Governo sulla riduzione delle slot machine, quello di Matteo Mantero sulle sanzioni relative alla riduzione delle slot machine e quello di Marco Di Maio (Pd) sulle sale bingo. Per gli altri emendamenti presentati c'è stato il ritiro o la bocciatura da parte della Commissione. Nel suo intervento, Matteo Mantero (M5S), rileva che il Governo intende “aumentare la tassazione gravante sui giochi più vecchi e meno attrattivi, come le slot machine, intervenendo in modo meno deciso sulla tassazione gravante sui giochi più nuovi e più attrattivi, come le videolottery. Questi ultimi sono giochi d’azzardo estremamente pericolosi in quanto permettono giocate molto alte, fino a 500 euro, sono molto veloci e hanno un jackpot molto alto, estremamente gradito ai giocatori compulsivi. Sottolineando che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha inserito il gioco d’azzardo tra le dipendenze e paragonando, su tale premessa, le slot machine e le videolottery alle droghe, ritiengo che il Governo non consideri i costi sociali e sanitari che il gioco d’azzardo patologico comporta. Invito, pertanto, il Governo a riconsiderare il suo intervento, aumentando anche la tassazione sulle le videolottery”.

Per quanto riguarda la pubblicità, Mantero aggiunge: “Il divieto totale di pubblicità deve costituire solo il primo passo di una lotta che deve accomunare il gioco d’azzardo alle sigarette, altro settore nel quale entrano in gioco grandi interessi economici”. Bruno Tabacci (DeS-Cd) si associa alle considerazioni di Mantero, trovando, in particolare, “vergognosa la pubblicità televisiva del gioco d’azzardo che inframezza la trasmissione di grandi eventi sportivi, che hanno una grande platea di telespettatori, anche minori”.

IL PUNTO DI VISTA DEL GOVERNO - Nel suo intervento, il sottosegretario Pier Paolo Baretta riconosce che “le attuali limitazioni orarie della pubblicità televisiva del gioco d’azzardo, dalle 7 alle 22 sui canali generalisti, non hanno sortito gli effetti sperati, sia perché molti minori continuano a guardare la televisione anche dopo le 22 sia perché i canali specializzati hanno recuperato gli spazi interdetti alle reti generaliste”. Per tale motivo ha sottolineato “l’impegno del Governo, d’intesa con le regioni, che, in un apposito documento attualmente in discussione, intende avviare un confronto con le istituzioni europee al fine di giungere sul gioco d’azzardo ad una legislazione unitaria come per il tabacco”. Baretta preannuncia, inoltre, "l’intenzione dell’esecutivo di avviare, con la prossima legge di bilancio, un intervento organico per la riforma dell’intero settore”.  
LA RISPOSTA DI BARONI - Massimo Enrico Baroni (M5S) sottolinea che il Governo "ha espresso un parere contrario su una norma del tutto simile a quella approvata alla Camera nel corso dell’esame della legge di stabilità per il 2015, con il parere favorevole del Governo e i voti favorevoli del gruppo Partito Democratico e di quello MoVimento 5 Stelle, ma resa innocua al Senato, grazie all’approvazione, sempre con il parere favorevole del Governo, di un emendamento del senatore Nencini, che rinviava l’entrata in vigore dei divieti all’adozione da parte dell’Unione europea di apposite linee guida in materia, ancora, peraltro, da approvare". Mette, quindi, in luce "l’estrema gravità del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia, che non si può assolutamente ridurre alle dimensione dei numeri ufficiali citati più volte dal Governo, che fa riferimento ai 12.500 malati in cura presso le strutture del Servizio sanitario nazionale, ben al di sotto dei sei milioni di giocatori stimati dagli istituti più accreditati. Anche gli strumenti, più volte citati dal sottosegretario Baretta, volti a contrastare il coinvolgimento dei minori si sono rivelati del tutto inefficaci allo scopo, come da lui stesso sperimentato". Stigmatizza l’opposizione del Governo e della maggioranza "alle proposte di legge di iniziativa che si propongono di contrastare la ludopatia, per la mancanza o l’insufficienza della copertura finanziaria e osserva che, in realtà, sono molti i deputati della maggioranza che, pur essendo favorevoli al divieto totale di pubblicità del gioco d’azzardo, non esprimono pubblicamente la loro posizione per disciplina di partito".
MARCHI - Maino Marchi (Pd) si dice invece d’accordo con gli interventi effettuati dal Governo in materia, a partire dalla legge di stabilità per il 2016, che da un lato ha previsto la riduzione delle slot machine e dall’altro ha affidato alla Conferenza Unificata il compito di raggiungere un accordo, che contemperasse l’esigenza di regole omogenee a livello nazionale con la necessità di spazi di autoregolamentazione per gli amministratori locali. Nel ricordare che come dichiarato dall’Anci l’accordo per quanto difficile sta per essere raggiunto, ritiene che vi sia comunque la possibilità di tornare sul tema della pubblicità, sul quale il Governo è già intervenuto in questa legislatura, sottolineando gli scarsi spazi di manovra offerti dal presente decreto-legge. Da ultimo ricorda che lo stallo del progetto di legge sulla ludopatia si deve al fatto che, oltre ad affrontare le tematiche relative agli aspetti sanitari del problema, interveniva anche su aspetti di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze.  

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