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Emilia Romagna, Pd: 'Gap, norma nazionale rispetti leggi regionali'

23 giugno 2017 - 09:39

Valentina Ravaioli e Lia Montalti (Pd Emilia Romagna) difendono leggi regionali sul Gap e chiedono normativa nazionale che le rispetti.

Scritto da Redazione
Emilia Romagna, Pd: 'Gap, norma nazionale rispetti leggi regionali'

 


“Questo provvedimento fornisce ai Comuni della nostra Regione un ulteriore strumento di prevenzione al fenomeno della ludopatia, sempre più diffuso tra i giovani, anche alla luce delle più recenti sentenze del Tar, favorevoli alle misure previste in questo senso dalle normative regionali”.

Così le consigliere del Pd Emilia Romagna Valentina Ravaioli e Lia Montalti, tornano sull'entrata in vigore del regolamento che rende operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse, ma anche la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in esercizi commerciali entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto e altre aree sensibili.

Il regolamento, che attua le disposizioni sul gioco contenute nel Testo sulla legalità licenziato lo scorso ottobre, è stato approvato dalla giunta regionale il 12 giugno.

 

Ora i Comuni dovranno provvedere, entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, alla mappatura delle sale gioco o scommesse e degli apparecchi installati a una distanza inferiore di 500 metri da luoghi, comunicando ai titolari delle sale gioco e delle sale scommesse, ricadenti nel divieto di esercizio, l’adozione nei successivi sei mesi dei relativi provvedimenti di chiusura e ai titolari degli altri esercizi, con apparecchi per il gioco d’azzardo che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, il divieto di installazione di nuovi apparecchi o il divieto di rinnovo dei contratti. Per consentire, inoltre la progressiva delocalizzazione delle sale gioco e delle sale scommesse agli esercenti che intendano proseguire la propria attività spostandola in zona non soggetta a divieto è concessa una proroga di sei mesi al massimo rispetto al termine, anche a tutela della continuità occupazionale”, dicono ancora le consigliere.
 
 
“Le frequenti sollecitazioni raccolte in questi mesi da rappresentanti del mondo socio-sanitario, di varie agenzie educative, dell’associazionismo e dei cittadini testimoniano la grande attenzione della società civile sul tema e l’urgenza di mettere in campo strumenti diversificati su contrasto, prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico. Auspichiamo infine che anche a livello nazionale si giunga alla definizione di un quadro normativo chiaro sul versante della prevenzione al gioco d’azzardo patologico e rispettoso degli importanti provvedimenti faticosamente messi in atto dalla nostra e da altre Regioni, nel segno della salute pubblica e della legalità”.
 

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