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Riordino giochi, intesa unanime in Conferenza delle Regioni

07 settembre 2017 - 12:32

Intesa raggiunta sul riordino dell'offerta di gioco in Italia: il commento del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e dei rappresentanti degli enti locali.

Scritto da Sara Michelucci
Riordino giochi, intesa unanime in Conferenza delle Regioni

Roma - La Conferenza delle Regioni, cui ha preso parte anche il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, ha accolto la proposta di riordino dell'offerta di gioco, ai sensi della legge di Stabilità 2016, proposta dal governo, e che prevede il dimezzamento dei punti di gioco in Italia. Rispetto al testo inviato ieri 6 settembre dal governo ai membri della Conferenza, tuttavia, è stato accolto un emendamento presentato dalla Provincia autonoma di Bolzano e scritto assieme con l'assessore lombardo Viviana Beccalossi con il quale, facendo salve le leggi regionali, si prevede che le Regioni possano diminuire il numero dei punti gioco anche al di sotto del 50 percento fissato nell'intesa.

 

Come si legge testualmente nel testo con cui la Conferenza esprime l'intesa, viene chiesto l'accoglimento di due emendamenti. Al punto 5 si chiede l'inserimento del capoverso secondo il quale "le disposizioni specifiche in materia, previste in ogni Regione o Provincia autonoma, se prevedono una tutela maggiore, continueranno comunque a esplicare la loro efficacia. Inoltre le Regioni e le Province autonome, ai fini del contrasto delle patologie afferenti alla dipendenza da gioco d'azzardo, potranno prevedere forme maggiori di tutela per la popolazione". Il secondo emendamento fa riferimento al punto 7 e prevede che l'Agenzia delle dogane e dei monopoli fornisca "gratuitamente" i dati.
 
 
Positivo il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: "Sono soddisfatto per l'intesa raggiunta sui giochi. Le Regioni hanno storie molto diverse tra loro. Abbiamo ottenuto la questione principale che le distanze e gli orari fossero decisi a livello locale. L'obiettivo di dimezzare un tre anni i punti gioco è importante e ogni Regione potrà decidere come contrastare il gioco patologico. Ora abbiamo una legge nazionale e questo è un bel passo in avanti e mi auguro che si possa migliorare con altri interventi sul gioco. Credo che la soluzione scelta salvaguardi da un lato la libertà d’impresa, ma dall’altro tuteli maggiormente i cittadini. Si prevede infatti la progressiva riduzione di circa il 50 percento del numero degli apparecchi Awp per il gioco in circolazione e il dimezzamento in tre anni dei punti di vendita del gioco pubblico. Sono misure che attraverso la contrazione dei punti vendita innalzano anche il loro standard qualitativo in una prospettiva di contrasto del gioco d’azzardo patologico. Ora per le istituzioni si aprono ulteriori scenari e sfide ancora più difficili, come quelle relative a una migliore ed efficace regolamentazione del gioco online”.
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Anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, plaude al raggiungimento dell'intesa: "Il testo base del governo ha avuto l'approvazione delle regioni. A livello singolo, esse potranno cucire al meglio, in base al loro territorio, le norme nazionali. È stato un buon punto di incontro. Alle singole regioni è data la facoltà di ridurre ulteriormente del 50 percento il numero delle sale. Personalmente riterrei uno sbaglio rendere un territorio slot free. Ma l'emendamento passato potrebbe prevederlo. Questo testo comunque ha raggiunto un buon equilibrio tra interesse territoriale, occupazionale e sociale".
 
 
Martha Stocker, assessore alla sanità della Provincia autonoma di Bolzano, sottolinea: "Questo accordo va considerato un vero e proprio successo: ci siamo impegnati affinché venisse assicurata una maggiore tutela della popolazione nei confronti del gioco d’azzardo ed in questo modo siamo in grado di proteggere maggiormente i giovani e le fasce potenzialmente più minacciate dalla ludopatia. Grazie al testo approvato oggi queste decisioni potranno essere adottate anche in futuro nelle Regioni e nelle Province autonome".
L'assessore friulano Fabio Torrenti evidenzia come l'intesa sia "il riconoscimento della potestà delle Regioni di legiferare in materia. E ciò pone fine alle contraddizioni che vi sono state nell’ultimo anno e mette in sicurezza le nostre disposizioni su regole, orari, distanze dalle sale da gioco dalle scuole". 
 
Secondo Viviana Beccalossi, assessore al territorio della Regione Lombardia, "è importante che ogni Regione abbia la propria sensibilità su questa materia e attraverso l'emendamento approvato oggi si salvano le leggi regionali esistenti. Questa cosa è fondamentale, soprattutto per la Lombardia che da tempo si era dotata di una legge contro il Gap. Le Regioni che non hanno una legge sul gioco potranno avere come base la proposta del governo. Inoltre l'Adm dovrà fornire alle Regioni i dati sulle giocate gratuitamente, cosa che fino ad ora non è stata fatta. Le Regioni hanno facoltà di intervenire anche successivamente con azioni più o meno restrittive. Ovviamente ci confronteremo con il mondo no slot, ma anche con gli operatori". Secondo Beccalossi "come Regione Lombardia, su imput del presidente Maroni, siamo riusciti a evitare che la sua legge sul contrasto al gioco d'azzardo patologico, approvata all'unanimità da tutte le forze politiche, venisse cancellata dal nuovo provvedimento del Governo. Possiamo dire: scampato pericolo, abbiamo ottenuto il risultato che ci eravamo  prefissi".
 
 
Da parte sua Sebastiano Leo, assessore al lavoro della Regione Puglia, osserva: "L'intesa in Conferenza delle Regioni è stata raggiunta all'unanimità. Come Puglia volevano qualcosa in più, ma gli emendamenti della Provincia autonoma di Bolzano salvaguardano l'autonomia delle regioni. Le leggi regionali possono così avere una azione maggiore su distanze e collocazione". 
 
 
A commentare il risultato raggiunto anche il presidente della Regione Valle d'Aosta, Pierluigi Marquis: “L’intesa consente un più ampio ruolo da parte delle Regioni e degli Enti locali, che potranno meglio monitorare e gestire il gioco pubblico sul territorio e rispetto alla popolazione, con miglioramenti che avranno ricadute sul piano sociale e su quello della salute”.
 
 
La parola finale, per la ratifica dell'intesa, alla Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Enti locali.

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