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Maroni (Regione Lombardia): 'Su gioco passa la nostra linea'

08 settembre 2017 - 10:12

Roberto Maroni canta vittoria sul contrasto al gioco d'azzardo: Passa la nosta linea.

Scritto da Redazione
Maroni (Regione Lombardia): 'Su gioco passa la nostra linea'

"Abbiamo vinto: sul contrasto al gioco d'azzardo passa la nosta linea, grazie alla tenacia di una superlativa Viviana Beccalossi". Così i presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, commenta su Twitter l'intesa raggiunta in Conferenza Unificata sul riordino del gioco pubblico.

L'assessore al Territorio della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, ha evidenziato l'obiettivo che “fosse tutelata la legge della Regione Lombadia. Ci siamo riusciti, grazie a questo emendamento presentato dalla Provincia autonoma di Bolzano. Con questo emendamento - spiega Beccalossi – vengono fatte salve le leggi regionali, quindi anche la nostra legge, che era stata voluta dal Consiglio regionale e sta cominciando a produrre i propri effetti, è salva. Non solo: le Regioni che vorranno varare legislazioni più restrittive della normativa del Governo, potranno farlo. La Lombardia farà un confronto con il mondo no slot ed anche con gli operatori del settore – aggiunge Beccalossi - per verificare se bisogna ulteriormente intervenire in termini restrittivi sulla legge regionale vigente".
LE REGIONI - Per l’assessore della provincia autonoma di Bolzano alla sanità e alle politiche sociali, Martha Stocker, "questo accordo va considerato un vero e proprio successo. Ci siamo impegnati affinché venisse assicurata una maggiore tutela della popolazione nei confronti del gioco d’azzardo ed in questo modo siamo in grado di proteggere maggiormente i giovani e le fasce potenzialmente più minacciate dalla ludopatia". Nel 2012 la Giunta provinciale ha identificato determinate zone sensibili, ad esempio nei pressi delle scuole, ed ha quindi vietato l’apertura di sale giochi o di analoghe strutture in un raggio di 300 metri da questi edifici. "Grazie al testo approvato queste decisioni potranno essere adottate anche in futuro nelle Regioni e nelle Province autonome", conclude Stocker.

“L'intesa consente un più ampio ruolo da parte delle Regioni e degli Enti locali - commenta il presidente della Regione Valle d'Aosta, Pierluigi Marquis - che potranno meglio monitorare e gestire il gioco pubblico sul territorio e rispetto alla popolazione, con miglioramenti che avranno ricadute sul piano sociale e su quello della salute”. L'intesa permetterà quindi di "regolare la distribuzione dell'offerta di gioco diffusa nel territorio, afferma Marquis - tenendo conto delle accresciute esigenze sociali e dei fenomeni di dipendenza patologica osservati, sia per mezzo della riduzione dei volumi di gioco e dei punti vendita (tra l'altro con una significativa riduzione del numero di slot machine), sia per mezzo di disposizioni e di criteri applicativi da parte delle Regioni e degli enti locali riguardo alla distribuzione territoriale, alle fasce orarie di esercizio, di accesso al gioco, di monitoraggio e di visibilità dei punti gioco".

"L'intesa sul riordino del gioco pubblico – spiega l'assessore alla Scuola e al Lavoro della Regione Puglia Sebastiano Leo - è stata raggiunta anche se non siamo del tutto soddisfatti. Abbiamo dato il nostro assenso anche per dare uniformità alla legislazione del gioco in tutta Italia; certo, volevamo qualcosa di più. L'emendamento proposto dalla Provincia autonoma di Bolzano e approvato, comunque, salvaguarda l'autonomia di tutte le Regioni".
Per Manuela Lanzarin (assessore al Sociale della Regione Veneto) “finalmente il Governo ha riconosciuto l’autonomia delle Regioni e lo sforzo degli enti locali nel predisporre misure restrittive al proliferare del gioco d’azzardo. In Veneto si calcola che siano almeno 32.500 le persone ‘malate di gioco’: il nostro obiettivo prioritario è e resta quello di tutelare le persone e le famiglie, non favorire gli interessi delle lobbies ”. Lanzarin sottolinea di voler proseguire “sulla strada intrapresa con il piano di prevenzione al gioco patologico e con le misure finanziarie e urbanistiche volte a contenere il proliferare di una dipendenza che appare particolarmente insidiosa nei confronti di giovani, donne e anziani”.

Anche l’assessore Gianni Torrenti sottolinea come “non solo il Governo non ha impugnato la legge del Friuli Venezia Giulia, ipotesi che era in qualche modo balenata, ma ha dato il via libera a tutte le norme regionali sulle ludopatie, facendo cadere ogni preoccupazione sull'ipotesi, avanzata in particolare da alcune forze politiche regionali, di provvedimenti nazionali molto meno restrittivi. E' il riconoscimento della potestà delle Regioni di legiferare in materia. E ciò pone fine alle contraddizioni che vi sono state nell'ultimo anno e mette in sicurezza le nostre disposizioni su regole, orari, distanze dalle sale da gioco dalle scuole".
Torrenti aggiunge che "si va verso ulteriori restrizioni, che noi sempre abbiamo caldeggiato, perché l'intendimento del Governo è ora quello di arrivare a un progressivo dimezzamento delle sale gioco e delle slot. Operazione che la nostra Regione non avrebbe comunque potuto stabilire. Una risposta fortissima al gioco d'azzardo patologico e a tutti i danni che essa produce in troppe famiglie".
I COMUNI - Si affida a Twitter anche il sindaco di Torino, Chiara Appendino, la quale sottolinea: "Stretta contro il gioco d'azzardo patologico. Torino continuerà a fare tutto il possibile per arginare questa piaga".

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