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Morando: 'G&V, gara non garantirebbe necessari introiti'

15 novembre 2017 - 08:29

Il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, sottolinea i motivi per cui è necesssario prorogare la concessione per le lotterie a estrazione istantanea.

Scritto da Anna Maria Rengo
Morando: 'G&V, gara non garantirebbe necessari introiti'

"L’intento, sotteso a tutte le proposte, di espletare la gara per il rinnovo della concessione per le lotterie non garantirebbe, secondo quanto rilevato dalla competente Agenzia, i necessari introiti di 50 milioni di euro per il 2017 e 750 milioni di euro per il 2018". Lo ha affermato il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, nell'intervenire in commissione Bilancio, in Senato, nella discussione sugli emendamenti al decreto fiscale che prevedevano una gara per il rinnovo della concessione dei gratta & vinci, e sui quali il relatore Silvio Lai (Pd) aveva espresso parere contrario e che, come noto, sono stati in ultimo respinti o ritirati.

IL DIBATTITO - Dissente profondamente la senatrice Lucrezia Ricchiuti (Art.1-Mdp): "La volontà del Governo sarebbe quella di non procedere all’espletamento delle previste gare, con grave violazione delle disposizioni europee e il conseguente rischio di apertura di una procedura di infrazione", afferma, evidenziando come l'emendamento a sua firma "prevedrebbe le opportune coperture finanziarie". Avviso fortemente critico sulle osservazioni del rappresentante del Governo anche dal senatore Giovanni Endrizzi (M5S), che sottolinea, altresì, "l’incongruità del rinnovo di una concessione allo stesso valore economico di otto anni fa. La misura, infatti, potrebbe produrre un grave danno erariale".

LA REPLICA DI MORANDO - Il vice ministro Morando, "pur riconoscendo la legittimità delle posizioni espresse dagli oratori intervenuti", ha ribadito "l’impossibilità di determinare con certezza le necessarie risorse qualora si decidesse di espletare la procedura di gara. I tentativi di individuare un’adeguata copertura, infatti, sono stati sino ad ora frustranti. Con specifico riferimento all’emendamento 20.1, si pone criticamente anche nel merito della copertura finanziaria, che andrebbe a incidere sulle detrazioni disposte a favore dei contribuenti".
Il senatore Endrizzi (M5S) ha a sua volta dissentito da quanto osservato dal rappresentante del Governo, lamentando "la riduzione sul un piano meramente contabile di una problematica a suo avviso ben più ampia", ma Morando ha ribadito "la piena legittimità dell’intervento operato dall’articolo 20 del decreto-legge".

 

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