Con 148 voti favorevoli, 116 contrari e nessun astenuto, l'Aula del Senato ha approvato la fiducia al governo sullla conversione in legge del decreto fiscale, nel testo scaturito dai lavori della commissione Bilancio, e che passa dunque all'esame della Camera.
Il testo, all'articolo 20, prevede disposizioni sulla proroga dell'attuale concessione per le lotterie a estrazione istantanea, e tutti gli emendamenti che chiedevano diversamente sono stati respinti dalla commissione Bilancio.
La disposizione prevede testualmente: "In applicazione dell'articolo 21, commi 3 e 4, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli provvede ad autorizzare la prosecuzione del rapporto concessorio in essere, relativo alla raccolta, anche a distanza, delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea, sino al termine ultimo previsto dall'articolo 4, paragrafo 1, dell'atto di concessione, in modo da assicurare nuove e maggiori entrate al bilancio dello Stato in misura pari a 50 milioni di euro per l'anno 2017 e 750 milioni di euro per l'anno 2018".
IL DIBATTITO - Nel dibattito che ha preceduto il voto, la senatrice Silvana Comaroli ha sottolineato che con il decreto fiscale "va a fare cassa sugli esodati, perché è stato tagliato il numero degli esodati interessati dalla ottava salvaguardia, oppure sui giochi. Anche in questo caso si sono garantiti fondi non su operazioni coerenti di buon senso, di effettivo risparmio, anche se c'erano diversi modi per farlo, ma ancora sui giochi".
Lucrezia Ricchiuti, (Art.1-Mdp), ha invece affermato, in merito alla proroga della concessione per i gratta e vinci, che "incasseremo meno di quello che avremmo incassato se avessimo proceduto alla gara".