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Piemonte: Conticelli (Pd) 'Su gioco serve periodo transitorio'

16 novembre 2017 - 15:39

In Regione Piemonte attesa per la convocazione della Giunta del 17 novembre: possibile discussione su proroga legge gioco. Ma il M5S e Sel vogliono che la legge vada avanti.

Scritto da Sm
Piemonte: Conticelli (Pd) 'Su gioco serve periodo transitorio'

Sono ore di particolare fermento in Regione Piemonte, alla vigilia della riunione della Giunta prevista per domani mattina, 17 novembre, l'ultima prima dell'entrata in vigore dei termini previsti dalla legge regionale sul gioco.

"La Regione Piemonte scriva alle commissioni Bilancio parlamentari e al ministero competente chiedendo una interpretazione della cogenza e dell’ordine di priorità delle norme. Le interpretazioni giuridiche non possono correre sul filo delle telefonate o delle dichiarazioni a mezzo stampa", dichiara a Gioconews.it il consigliere regionale Pd, Nadia Conticelli. 

"L’accordo Stato Regioni è stato redatto nello spirito di fissare un percorso che preveda degli standard minimi per affrontare concretamente e su tutto il territorio nazionale la lotta al gioco d’azzardo compulsivo. Il ministero avrebbe poi dovuto assumerlo come provvedimento legislativo e non lo ha fatto. Ora mettere un paragrafetto nel decreto fiscale, ancora non approvato peraltro in via definitiva, non può invalidare automaticamente una legge regionale".

Secondo indiscrezioni raccolte da Gioconews.it, il Mef, che sta seguendo gli sviluppi in Piemonte, potrebbe accelerare i lavori sul decreto attuativo dell'intesa in Conferenza Unificata, che potrebbe uscire già a inizio della prossima settimana. Ma una proroga della legge regionale piemontese si rende sempre più necessaria, anche alla luce delle dichiarazioni del sottosegretario Pier Paolo Baretta, in occasione del convegno romano alla Camera dei deputati, dello scorso 15 novembre.

"Detto ciò - prosegue Conticelli - la mia impressione è che si sia presa la legge con leggerezza, come purtroppo accade spesso nel nostro Paese, e ora si corre il rischio di cadere in una situazione di confusione rispetto a chi è fuori norma e chi no e questo farebbe tornare a una situazione di illegalità diffusa. Sarebbe stato meglio puntare a un ulteriore periodo transitorio per accompagnare l’applicazione concreta della norma e i relativi controlli". 
IL MOVIMENTO 5 STELLE - "Figuraccia colossale di Chiamparino. Fallito il suo blitz per modificare, in peggio, la legge sull’azzardo 9/2016 approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. La proposta è stata bocciata addirittura dagli stessi rappresentanti del PD in sede di conferenza dei Capigruppo". Lo afferma in una nota il gruppo del M5S della Regione Piemonte.
"L’obiettivo di Chiamparino era quello di posticipare l’entrata in vigore delle norme riguardanti le distanze degli apparecchi di gioco dai luoghi sensibili prevista per il 20 novembre 2017, modificando la legge. Il tutto su pressione del sottosegretario Baretta in virtù di un articolo della legge di stabilità ancora nemmeno approvato dal Parlamento.
Chiamparino, per giustificare questa oscura manovra, nella sua lettera al presidente del Consiglio Laus, ha fatto riferimento alle dichiarazioni di Baretta sull’eventuale perdita di gettito per l’erario, una considerazione che la dice lunga sui reali intenti, che non coincidono di certo con la necessità di combattere il gioco d’azzardo in Piemonte. Non è accettabile cambiare una legge regionale sulla base di un disegno di legge nazionale frutto delle pressioni delle lobbies del gioco. A ciò va aggiunta l’intesa siglata in Conferenza unificata che tutela le leggi regionali più restrittive. Se l’intento del Governo è quello di discostarsi dall’intesa poteva fare un decreto legge. E Chiamparino, anziché assecondare il Governo, dovrebbe mettere al primo posto la lotta al gioco d’azzardo, la salute dei piemontesi e le scelte fatte dal Consiglio regionale. Ad oggi la nostra legge è vigente ed i Comuni si devono adeguare. Quando, e se, ci sarà una norma nazionale diversa solo allora toccherà alla Regione prendere i provvedimenti necessari. Noi non siamo disponibili per nessuna Commissione urgente e nessun’altra seduta urgente. Anzi, annunciamo fin da ora, nel caso in cui si arrivasse a quel punto, l’intenzione di fare le barricate in Consiglio per impedire l’approvazione di qualsiasi provvedimento che cambi in peggio la legge regionale 9 del 2016".
LA POSIZIONE DI SEL - “Non crediamo sia necessario convocare alcun Consiglio urgente, non condividendo il metodo e il merito di questa richiesta”, dichiarano il capogruppo di Sel Marco Grimaldi, relatore di maggioranza della legge, e il capogruppo di Mdp-Art. 1 Walter Ottria. “Il metodo, perché la legge è stata approvata a maggio 2016 all’unanimità e modificata solo il 26 luglio e ora con un colpo di spugna si vorrebbe cancellare il voto dell’aula. Il merito, perché la legge fornisce finalmente la cornice entro la quale regolare la materia, come Comuni e cittadini chiedono da troppo tempo”.

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