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Piemonte, Pentenero: 'Legge Gap in vigore fino a norma nazionale'

21 novembre 2017 - 14:46

Per l'assessore Gianna Pentenero, legge sul Gap non si tocca, almeno fino a varo legge Stabilità. Chiamparino: Nessuna sponda al Governo. Approvato odg su attuazione.

Scritto da Fm
Piemonte, Pentenero: 'Legge Gap in vigore fino a norma nazionale'

 

 "La nostra legge è pienamente rispettosa dell'accordo raggiunto in Conferenza Unificata che ha una grande importanza politica, ma ha un valore superiore rispetto all'intesa. Legittimo che il presidente Laus abbia evidenziato le problematiche ma la Giunta non può che dare attuazione a quanto l'Aula ha approvato. Quando avremo di fronte le norme della legge di Stabilità faremo una valutazione della nostra normativa e sulla sua coerenza di fronte alla legge nazionale. Intendiamo svolgere un'azione di accompagnamento rispetto ai Comuni nell'attuazione della normativa con le ordinanze orarie sindacali". 

 

È quanto afferma l'assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, rispondendo alla richiesta avanzata dal presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus, di illustrare la posizione della Giunta circa l'attuazione della legge per il contrasto al Gap e chiarire ogni nodo legato all’iter che ha portato alla richiesta di proroga da parte del Governo per quanto riguarda l’applicazione del provvedimento.
 
"Alcuni Comuni hanno emanato ordinanze, poi si sono fermati di fronte ai ricorsi degli operatori, che volevano dimostrare che limiti orari provocavano danni alle imprese. Hanno chiesto prudenza in attesa che tribunali si pronunciassero nel merito e da lì i Comuni hanno ripreso le loro attività", ricorda Pentenero. "Siamo consapevoli di dover costruire un percorso con tutte le attenzioni del caso, stiamo cercando di supportare le amministrazioni per raggiungere le finalità della legge".
 
 
L'assessore ha ripercorso le fasi che hanno portato all'approvazione della legge, con un testo che media le richieste dei Comuni e le proposte di legge sul tema. "Questo consiglio ha lavorato intorno al disegno di legge della Giunta e alle proposte di legge dei gruppi definendo normativa che ha al suo interno un valore importante, ed è il frutto di un ragionamento con gli operatori socio-sanitari. Una legge votata all'unanimità da tutto il consesso regionale. Dopo l'approvazione la Giunta ha lavorato per l'attuazione, creando un gruppo interassessorile che ha ragionato sull'applicazione della legge stessa: primo obiettivo il varo del Piano socio-sanitario sul Gap che ha ricevuto anche l'ok dal ministero della Salute, della commissione competente, del Cal e del Consiglio ed ora si deve sviluppare tutta l'attività di prevenzione e le azioni previste dalla legge stessa, comprese la formazione degli operatori delle sale gioco. Attraverso un percorso di formazione condiviso dai settori salute e commercio. Nel frattempo il ministero ha attivato un piano di formazione a distanza a cui oggi risultano iscritti 250 operatori, di cui 15 piemontesi".
 
 
Pentenero poi ha ricordato l'accordo raggiunto in Conferenza Unificata Stato Regioni ed enti locali a settembre. "L'attività della Giunta è stata volta a ridefinire le competenze delle regioni in materia di regolamentazione dei giochi, fatte salve le specifiche normative approvate dalle Regioni, riaffermando il valore della legge approvata dal Consiglio. Quindi oggi la nostra legge è coerente con questo accordo e nell'interlocuzione avvenuta con i sottosegretari è stato fatto presente che l'aspetto vigente della nostra legge potrebbe indurre ad una riduzione del gettito qualora la stima dell'Adm sia effettiva, ovvero che il numero apparecchi tolti dal Piemonte sia superiore a quanto previsto dall'accordo. Stima ancora non dimostrabile".
 
 
 Il dibattito in Aula ha visto anche l'intervento del capogruppo di Sel, Marco Grimaldi. "Il Piemonte è stata una delle prime Regioni italiane a disciplinare la materia con un testo unificato frutto di proposte di Comuni, associazioni, cittadini e gruppi consiliari. Un gran lavoro che ha portato uno dei testi più innovativi. Questa non è una legge proibizionista: abbiamo preteso di fare una riduzione, di attuare nostra capacità legislativa per motivi sanitari. C'è stata la lettera inviata dal'associazione As.Tro al Mef sulla sospensione del Preu forfettario: tanti gestori hanno fatto pressione per arrivare all'enesima proroga, lo Stato ha tentato la mediazione, ma a settembre si è deciso di firmare un'intesa in cui si dice che le Regioni possono prevedere forme di maggiore tutela della popolazione. Se qualcuno avesse avuto dei dubbi di legittimità sulla nostra competenza avrebbe impugnato di fatto il nostro testo e questo non è accaduto. Abbiamo voluto abbassare i toni, noi andiamo avanti e respingiamo ogni pressione sulla nostra autonomia legislativa. Chiediamo di fare alla Giunta tutto il possibile perché questa legge venga applicata. Non ho nessun timore che quello che abbiamo fatto possa essere interpretato come un danno erariale.  Nessuno può addebitare a quest'Aula l'eventuale perdita di gettito erariale. Lo Stato non ce l'ho può consegnare, non sta nelle prerogative dello Stato e della Corte dei conti. Non abbiamo fatto nessuno scempio, se devono recuperare soldi sanno benissimo dove farlo".
 
 
Per il consigliere Giorgio Bertola (M5S) "non è in discussione la legge, ma va denunciato il goffo tentativo del presidente Chiamparino di colpo di mano, non riuscito, per farci cambiare la legge. Una legge non impugnata a livello nazionale. Cambiarla sulla base di un articolo della legge di Stabilità non ancora approvato? E' assurdo e mai visto. Se dovessero essere approvate norme nazionali andremo ad aprire un contenzioso. La compentenza sanitaria è ancora in capo alle Regioni". Bertola poi punta il dito all'indirizzo di Baretta: "Non accettiamo le pressioni di nessuno e le intimidazioni di un membro del Governo che parla di possibile danno erariale. Se vogliamo parlare di danni possiamo parlare di quanto costa a livello economico e sociale il Gap. Chi ha fatto il danno? Se servono circolari per applicarla meglio ben venga ma non si deve tornare in Aula per modificarla o ridiscuterla". 
 
 
Gian Luca Vignale (Gruppo Misto) sottolinea "che la norma è stata votata 18 mesi fa per garantire anche a chi viveva di gioco di avere il tempo per modificare propria attività, visto che prevede anche due step a tre e a cinque anni per le sale. L'anomalia non è cosa avvenuta riguardo alla legge ma rispetto alla lettera che il presidente della Giunta ha scritto al presidente del Consiglio, chiedendo di valutare l'opportunità di modificare la norma. La nostra legge sarebbe intoccabile anche se venisse approvato l'articolo 90 della legge di Stabilità. L'intesa ha previsto che le leggi regionali non possano essere toccate". 
 
 
Il capogruppo Pd Davide Gariglio ricorda che "legge ha dato tempo ai gestori di adeguarsi. Sono inopportune le dichiarazioni di Baretta, intimare un danno erariale per amministratori locali è impossibile, sono coperti da una legge regionale che è un atto politico su cui può intervenire solo la Corte costituzionale. Siamo convinti della forza di questa legge, dell'importanza di dire 'Piemonte, terra no slot', è un valore da portare avanti. Invito la Giunta a intervenire sulla valutazione di adeguatezza della legge rispetto alle norme della legge di Stabilità e a salvaguardare la posizione assunta dalla Regione anche con l'intesa in Conferenza unificata sottoscritta a settembre che ha fatto salve le normative più restrittive in materia, visto che anche l'assessore Pentenero all'epoca ha invitato Comuni ad attuarla. C'è tuttavia un'ambiguità rispetto alla tabella sulla riduzione degli apparecchi. Chiediamo di lavorare in tutte le sedi affinché non ci siano intepretazioni che possano ridurre l'autonomia regionale. Ci sono problemi attuativi: non tutti i Comuni ad esempio hanno fatto la mappatura dei luoghi sensibili rispetto a cui calcolare le distanze.  E bisognerà tenere conto in futuro di come cambieranno le nostre città, serve atto esplicativo del consiglio che definisca cosa si dovrà fare se e quando cambieranno i 'luoghi sensibili', nel caso vengano costruite nuove chiese o installati nuovi bancomati e come gli operatori si dovranno adeguare in questo caso". 
 
Il consigliere Davide Bono (M5S) si unisce alle critiche contro "il tentativo di Chiamparino di fermare l'attuazione della legge dopo le dichiarazioni di Baretta. Doveva semplicemente difendere la legge". 
 
 
CHIAMPARINO: "ATTUAZIONE LEGGE CONTINUA" - Quindi è intervenuto il presidente Sergio Chiamparino respingendo al mittente le critiche. "Rivendico le mie prerogative di definire di chi fa le comunicazioni. Giusto che le abbia fatte l'assessore Pentenero, visto che ha il polso della situazione e ha in mano il rapporto con le comunità locali che devono attuare la legge. Esprimo l'orgoglio che il Piemonte sia una delle prime regioni che legifera in modo netto contro i rischi del Gap. Aggiungo la mia voce a quella di un Consiglio che esprime l'intenzione di continuare nell'attuazione nella legge, dopo che i mesi scorsi, al convegno al museo dell'automobile di aprile, ci sono stati pareri diversi e c'è stato chi ha definito 'vergognosa la legge del Piemonte'. Siamo tutti d'accordo ad andare avanti, con determinazione. Il 27 settembre siamo stati invitati a un colloquio da Baretta che ci ha rappresentato le problematiche connesse all'applicazione della legge e noi abbiamo ribadito la nostra posizione, assunta con l'intesa del 7. Abbiamo preso atto e ce ne siamo andati. Poi la lettera: quando la scorsa settimana mi sono arrivate da Baretta nuove argomentazioni mi sembrava mio preciso dovere istituzionale fare parte la presidenza del Consiglio di quanto mi era arrivato, per cui l'ho informata, non sapevo dell'articolo 90 della legge di Stabilità. Respingo nel modo più netto le parole con cui il consigliere Bertola mi ha accusato di voler fare la sponda al Governo. Troppi son venuti da me a dirmi che potevo fare la proroga, bisogna che ognuno si assuma la propria responsabilità. Se, in attuazione della clausola valutativa, si dovranno fare delle verifiche le faremo tutte insieme".
 
Nadia Conticelli (Pd) evidenzia che "l'accordo in Conferenza Unificata fissa per la prima volta dei requisiti minimi, anche grazie alla pressione delle Regioni che nel tempo hanno legiferato in materia. Capisco che legiferare a livello nazionale sia più complicato ma ci aspettiamo che il Governo traduca in un privvedimento legislativo tale accordo. Se si deciderà diversamente faremo quello che dobbiamo fare, consapevoli di aver intrapreso un cammino dal quale non si torna indietro. La legge regionale forse è stata presa con un po' di leggerezza, come Regione avevamo chiesto un percorso di accompagnamento rispetto ai Comuni e ai gestori. C'è problema fiscale e di mappatura. Dobbiamo farci parte attiva nelle zone più deboli dal punto di vista economico, per tutelare piccoli esercenti accompagnandoli, non in senso punitivo, ad esempio con il logo 'No slot'. Temo finite le polemiche scaricheremo tutto sugli esercenti, che non sono la mafia. E serve anche la formazione di chi deve fare i controlli, perchè con la riduzione del gioco legale ci sarà chi ricorrerà all'illegale, cercando di inserirsi nelle maglie della legge".
 
 
Il consigliere Domenico Rossi (Pd) ribadisce che non c'è  nessun proibizionismo nella legge. "Ci muoviamo nell'ambito della tutela della salute, non potremmo cancellare il gioco. Ma è importante ricordare che togliere gli apparecchi dai luoghi dalla vita significa toglierle alle persone più fragili, quindi bisogna metterle in posti lontani dai luoghi sensibili. Mentre è cresciuta la raccolta del gioco in questi anni le entrate dello Stato sono restate le stesse e sono salite solo per l'aumento della tassazione. Non si parla di danno erariale ma di minor gettito, stiamo investendo perché i fondi per la cura del Gap sono poca cosa e se non mettiamo mano alla questione non basteranno mai. Dovremo tutti far sì che quanto successo fra Piemonte e Governo diventi paradigmatico a livello nazionale. Avremo potuto fare come la Liguria e scegliere la via della proroga ma non l'abbiamo fatto. Le altre Regioni siano coraggiose allo stesso modo. Dovremo poi tornare a discutere il tema dopo il varo dell'articolo 90 della legge di Stabilità, perché l'accordo fa sì salve le leggi regionali ma non in materia di riduzione del numero degli apparecchi. A tempo debito affronteremo anche questo tema in una battaglia condivisa di civiltà".
 
 
Per Gilberto Pichetto (Forza Italia) va evidenziato che la Regione Piemonte ha "avuto una negligenza per non aver sollecitato Comuni nella mappatura. Credo che la Giunta dovrebbe avere un'attenzione maggiore nell'applicazione della norma, se l'accordo è stato fatto a settembre perché arrivare a novembre per far esplodere la questione?". Pichetto ha poi ha esortato la Giunta a impegnarsi nei confronti del Governo nazionale per trovare una soluzione ai mancati introiti degli operatori.
 
Il consigliere Andrea Appiano (Pd) invece difende l'operato del presidente Chiamparino e respinge al mittente ogni accusa di strumentalizzazione. "L'unico organo che avrebbe potuto fare una proroga della legge è il Consiglio, quindi non c'è nessuno scandalo per l'informativa ai capigruppo inviata da Chiamparino per informarli della lettera ricevuta da Baretta. La legge non si esaurisce nella norma sulle distanze, i limiti orari hanno già trovato applicazione e per il primo anno questa regione ha visto il calo delle giocate nonostante non tutti i Comuni abbiano adottato ordinanze sindacali. Certo la legge non è perfetta, dobbiamo continuare a stare vicini ad enti locali perché la legge non prevede piano regolatore. Per questo bisogna accompagnare anche con qualche atto questo percorso per evitare scontri ed eventuali ricorsi".
 
Per Valter Ottria (Mdp) "le azioni applicative della legge vanno migliorate adottando i Comuni, specie quelli piccoli, che spesso non hanno neppure i vigili. Tutelando la nostra autonomia legislativa".
 
Per Francesca Frediani (M5S) "l'autonomia legislativa della Regione Piemonte va difesa in ogni sede possibile".
 
 
APPROVATO ODG SULLA LEGGE - Il dibattito si è concluso con la presentazione di un ordine del giorno collegato che chiede la piena attuazione della legge attraverso il sostegno ai Comuni nell'applicazione della normativa, a firma del consigliere Pd Domenico Rossi. Il testo è stato approvato con 31 voti favorevoli su 39. 

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