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Baretta (Mef): 'Auspichiamo approccio collaborativo in Piemonte'

21 novembre 2017 - 12:33

Il punto del sottosegretario Pier Paolo Baretta sulla situazione del gioco pubblico italiano, tra il nuovo decreto sull'intesa e la questione Piemonte.

Scritto da Sara
Baretta (Mef): 'Auspichiamo approccio collaborativo in Piemonte'

"Il decreto sta per essere ultimato nella sua stesura e verrà, a breve, inviato alle commissioni parlamentari competenti. I contenuti ripropongono l’intesa raggiunta in Conferenza Unificata. Non escludo che per la parte più legata alla salute ci sia un decreto specifico del Ministero della Sanità". Lo afferma, in una intervista in esclusiva a Gioconews.it, il sottosegretario con delega al gioco, Pier Paolo Baretta. 

Oltre che di slot, si parlerà anche di altro, tipo casinò o ippica?

"Per l’ippica c’è una delega e ci sono anche emendamenti alla legge di bilancio; sui Casinò è necessaria una riforma generale che nell’intesa viene auspicata...".

Sottosegretario, il Piemonte è il primo caso 'scuola', ricordiamo quali sono i punti essenziali dell'accordo in Conferenza Unificata?

"L’accordo è chiaro: le Regioni garantiscono la operatività delle slot concordate - che per il Piemonte sono 19.099, rispetto alle 28.746 attuali – in cambio decidono loro dove vanno collocate, tenendo conto degli investimenti fatti e di una distribuzione equilibrata nel territorio per evitare eccessivi addensamenti, soprattutto nelle periferie urbane. Il punto è se la legge del Piemonte consente che quel numero di slot concordato sia operativo o no! Appare evidente che non è così. Leggo che si invoca una clausola restrittiva. Ci si riferisce a quanto previsto nel comma 5, che è relativo alla salute dei cittadini, e cioè che le Regioni possono adottare norme più severe relativamente ad un elenco di norme che tutelano la salute e sono ben descritte nell’accordo, proprio al punto 5. Ma tutto ciò non c’entra nulla con l’impegno a consentire l’operatività di un mercato che già noi abbiamo ridotto del 35 percento per le slot e del 50 percento per i punti gioco".
 
Si potrebbe paventare un possibile danno erariale e chi ne risponderebbe?
"È del tutto evidente che se non si rispetta l’intesa, che già comporta una riduzione del mercato, e si impedisce che le slot operino, si determina una riduzione delle entrate previste".
 
Il Governo ha intenzione di intervenire in qualche modo in Piemonte? Cosa accadrà?
"Per la verità ci aspettavamo che fosse la Regione Piemonte, che ha sottoscritto l’intesa, a porsi il problema di garantire l’accordo. Resto convinto che la strada giusta sia questa e, in tal senso, mi auguro che prevalga in Piemonte un approccio collaborativo. Stiamo discutendo non 'se' ridurre o no il gioco pubblico; ma di quanto e come ... Stiamo dalla stessa parte; perché non cogliere questa novità - che l’intesa in Conferenza ha condiviso - ed impuntarsi in un braccio di ferro per non rispettare un buon accordo".
 
Sulla legge di bilancio, c'erano state alcune proposte su una diversa ripartizione dei fondi gioco in modo da garantire anche un introito per le regioni. Pensa che sarà una questione su cui poter ragionare in futuro?
"In prospettiva penso di sì. Già nell’intesa si prevede che la Polizia locale abbia compiti di controllo e potrebbe essere la strada per introdurre l’argomento..."
 
Gli operatori dicono che non intendono rimuovere le slot come imposto dalla Regione perché la loro legge è in palese conflitto con l'intesa tra governo ed enti. È una posizione sostenibile a suo giudizio?
"Beh, che ci sia conflitto è evidente".
 
Nella legge di Bilancio ci sono disposizione sui bandi scommesse e bingo. Il Governo intende intervenire con ulteriori misure?
"No. Abbiamo previsto le regole per le gare che scadono nel 2018 (scommesse e bingo). È anche in funzione di ciò che le regole regionali e i contenuti dell’intesa vanno armonizzati. Ricordo che dall’1 gennaio la legge di bilancio sarà legge dello Stato".

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